I risultati del più grande studio di Nature Medicine sui farmaci dimagranti GLP-1RA. Benefici, rischi, meccanismi d'azione e tutto quello da sapere sugli effetti reali
I farmaci dimagranti basati su agonisti del recettore per l'ormone incretinico GLP-1, come il semaglutide e la tirzepatide, stanno trasformando la gestione dell'obesità e delle sue complicanze. Questi trattamenti hanno visto un'impennata nell'uso, grazie a un'efficacia riconosciuta sia in pazienti con diabete di tipo 2 che nella riduzione del peso corporeo, ne esaminano i benefici e i rischi, fornendo un quadro complesso.
Lo studio pubblicato su Nature Medicine rappresenta il primo ampio tentativo di analizzare in modo sistematico gli effetti a lungo termine dei farmaci GLP-1RA, come Ozempic e Wegovy, nei pazienti con diabete di tipo 2. Sfruttando un imponente database del Dipartimento degli Affari dei Veterani USA, i ricercatori hanno esaminato le cartelle cliniche di circa due milioni di pazienti trattati con questi farmaci, confrontandole con quelle di oltre un milione di individui sottoposti a terapie alternative. Lo studio ha indagato l’impatto di questi trattamenti su 61 condizioni di salute, rilevando una combinazione di benefici significativi e potenziali rischi che richiedono ulteriori approfondimenti.
Particolare attenzione è stata data agli effetti a lungo termine sia da un punto di vista cardiovascolare, renale e neurologico, sia in relazione a disturbi metabolici e gastrointestinali. Il cluster di pazienti analizzato include per la maggior parte uomini anziani e caucasici, riflettendo una limitata diversità nei soggetti esaminati, un aspetto che i ricercatori stessi riconoscono come potenziale limite nella generalizzazione dei risultati ad altri gruppi di popolazione.
I farmaci GLP-1RA funzionano imitando l'azione dell'ormone glucagon-like peptide 1 (GLP-1), che viene naturalmente prodotto nell'intestino in risposta all'assunzione di cibo. Questo ormone svolge un ruolo determinante nella regolazione dei livelli di glucosio nel sangue e nella stimolazione del senso di sazietà.
Uno degli effetti principali è la stimolazione della secrezione di insulina da parte delle cellule beta pancreatiche, che contribuisce a ridurre i livelli di glucosio nel sangue. Contestualmente, viene ridotta la produzione di glucagone, un ormone che aumenta il glucosio ematico agendo sul fegato. Questo duplice effetto aiuta a regolare la glicemia, particolarmente nei pazienti con diabete di tipo 2.
Oltre al controllo glicemico, i GLP-1RA rallentano lo svuotamento gastrico, ritardando così la digestione. Questo effetto contribuisce a indurre un senso di sazietà prolungato, portando a una diminuzione dell'assunzione calorica. Il fenomeno ha un impatto diretto sulla riduzione del peso corporeo.
A livello del sistema nervoso centrale, i farmaci di questa classe agiscono su specifici recettori nel cervello, influenzando i meccanismi legati al controllo dell'appetito e alla gratificazione alimentare. Studi recenti indicano che potrebbero anche influire sulla neuroinfiammazione e prevenire il declino cognitivo.
Infine, sono stati osservati benefici indiretti per la salute cardiovascolare, probabilmente legati sia alla riduzione del peso che a un miglior controllo dei livelli glicemici e lipidici. L’insieme di questi meccanismi rende i GLP-1RA una classe farmacologica particolarmente versatile per diversi ambiti terapeutici.
Dai dati analizzati, i farmaci GLP-1RA hanno mostrato un impatto significativo su numerosi indicatori di salute, evidenziando sia benefici sia rischi. Tra i principali effetti positivi, si è osservata una riduzione del 9% del rischio di infarto e dell'8% per la trombosi venosa profonda. Notevole anche il calo del 12% nel rischio di sviluppare malattie neurodegenerative, come l’Alzheimer, e del 18% per i disturbi psicotici, inclusa la schizofrenia. Inoltre, vi è stata una riduzione dell’11% nei disturbi legati a dipendenze da sostanze, come alcol e cannabis, e un 12% nelle infezioni batteriche.
Parallelamente, i risultati hanno però evidenziato un aumento del rischio relativo a 19 condizioni patologiche. Spiccano un incremento dell’11% nel rischio di artriti e un preoccupante 146% per la pancreatite, che può comportare gravi conseguenze mediche. Altri rischi documentati includono l’aumento di condizioni come calcoli renali, diverticoliti ed emorroidi, nonché effetti gastrointestinali come nausea, vomito e dolore addominale.
Pur essendo stati rilevati benefici effettivi nell’ambito cardiovascolare e metabolico, l'osservazione retrospettiva dello studio limita la possibilità di stabilire nessi causali diretti tra l’assunzione dei farmaci e gli effetti individuati. Alcuni risultati, come il calo del rischio di infezioni batteriche, restano infatti enigmatici e privi di una spiegazione biologica chiara. Complessivamente, i dati sollevano interrogativi cruciali sul bilanciamento tra vantaggi e rischi offerti dai trattamenti GLP-1RA nel lungo termine.