Cosa stabilisce la nuova sentenza del Tar per la monetizzazione delle ferie non pagate ai dipendenti statali dopo le ultime sentenze già arrivate
Cosa stabilisce la nuova sentenza del Tar per la monetizzazione delle ferie non pagate ai dipendenti statali e alle Forze dell’Ordine? La questione del pagamento delle ferie non godute a lavoro continua sempre a creare discussioni perché sono i diversi i casi denunciati dai lavoratori che ne chiedono il pagamento spesso non riconosciuto dai datori di lavoro.
Per regolarizzare determinate situazioni sono intervenute diverse sentenze.
Secondo l’Amministrazione, la mancata fruizione deriverebbe dalla volontà del lavoratore, che non aveva presentato un’istanza per usufruire dei giorni maturati prima del collocamento in aspettativa, per cui per i giorni non utilizzati non è prevista la monetizzazione.
Il Tar ha, invece, ribadito che il diritto alle ferie annuali retribuite non può cessare se il lavoratore non ha potuto beneficiarne per mancanza di una specifica informazione da parte del datore di lavoro.
Quest’ultimo deve, infatti, sempre mettere il lavoratore nelle condizioni di esercitare il proprio diritto a godere delle ferie annuali retribuite, informandolo accuratamente delle conseguenze della mancata fruizione.
Se non ciò non accade, come nel caso in esame, la mancata monetizzazione delle ferie non godute risulta illegittima.
La nuova sentenza del Tar segue quanto già sostenuto da una sentenza della Corte dei Conti della Toscana dello scorso giugno 2024.
Secondo quanto avevano stabilito i giudici, deve sempre essere riconosciuta la monetizzazione delle ferie non godute in tutti i casi in cui il dipendente non ha potuto usufruirne per cause non dipendenti dalla sua volontà, per esempio nel caso di malattia prolungata, di decesso e simili situazioni.
I giudici della Toscana hanno spiegato che per attuare il divieto di monetizzazione delle ferie, i dirigenti o i responsabili devono mettere i dipendenti ogni anno nelle condizioni effettive e concrete di usufruirne.
Ciò significa che se un dipendente non può usufruire delle ferie per motivi indipendenti dalla sua volontà, allora ha diritto ad averne il pagamento. Se, al contrario, viene messo in condizione di usufruire delle ferie ma le rifiuta in maniera deliberata e consapevole, allora il diritto alla monetizzazione non viene riconosciuto.
Anche la Corte di Giustizia Ue, solo qualche mese fa, si è pronunciata sulla stessa scia, stabilendo che le ferie non godute devono essere sempre pagate in specifiche condizioni.
Secondo i giudici, la monetizzazione delle ferie deve essere riconosciuta al lavoratore che non ha potuto usufruire di tutti i giorni di ferie annuali retribuite prima di dare le dimissioni e hanno precisato che gli Stati membri non possono non pagare motivando tale decisione per la necessità di contenimento della spesa pubblica.
La Corte Ue ha precisato che il lavoratore perde la possibilità di farsi retribuire le ferie solo nel caso in cui abbia rifiutato di utilizzarle, pur dietro richiesta insistente da parte del datore di lavoro.