A inizio luglio, la società ha comunicato che le linee di contatto sono di nuovo attive, sia per posta sia per email e telefono.
La notizia della liquidazione di di FWU Life Insurance Lux S.A. ha avuto un effetto deflagrante: migliaia di clienti si sono ritrovati senza accesso ai propri investimenti, sottoscritti attraverso polizze vita e prodotti unit linked, per un valore stimato intorno ai 360 milioni di euro. Il disastro, originatosi dalla controllante tedesca FWU AG, ha trascinato nel caos anche la società lussemburghese.
Il blocco dei database ha avuto una conseguenza immediata: l’impossibilità di comunicare con i clienti, aggiornare i contratti o anche solo fornire risposte minime. Tutto è rimasto sospeso in un limbo giuridico e tecnologico che ha alimentato l’angoscia e l’incertezza tra i risparmiatori italiani. La priorità è stata di ripristinare un sistema informatico alternativo e riaprire un canale tra il commissario liquidatore e il pubblico.
A inizio luglio, la società ha comunicato che le linee di contatto sono di nuovo attive, sia per posta sia per email, telefono e una hotline multilingue, disponibile anche in lingua italiana. Il team della liquidazione ha dichiarato di aver già evaso oltre 50.000 richieste di chiarimento.
Il secondo punto focale riguarda l’invio dei moduli precompilati di insinuazione al passivo, il passaggio formale per i risparmiatori che intendono vedere riconosciuti i propri crediti nei confronti della compagnia in liquidazione. La legge lussemburghese prevede infatti che ciascun cliente debba presentare domanda ufficiale di ammissione al passivo, compilando un modulo predisposto dal commissario, entro la data del 31 gennaio 2028. Si tratta di un documento che contiene le informazioni finanziarie ricavate dai contratti originari e che, se contestato, potrà essere modificato allegando prove documentali e giuridiche.
Nonostante la scadenza sia ancora lontana, l’invio dei moduli ai clienti ha già subito ritardi. Il team del commissario ha ammesso che vi sono difficoltà nel calcolo degli importi, nella produzione fisica dei documenti e nella spedizione dei circa 250.000 moduli previsti. In alcuni Paesi, come il Belgio e la Francia, i problemi legati ai backup danneggiati o incompleti stanno rallentando la ricostruzione delle posizioni assicurative. La situazione è complicata per i clienti che hanno avviato azioni legali: le polizze unit linked oggetto di contenziosi non possono infatti essere liquidate finché non saranno conclusi i procedimenti giudiziari pendenti.
Nel frattempo è in fase di realizzazione un portale digitale centralizzato che dovrebbe essere operativo entro il mese di settembre. L’obiettivo è digitalizzare l’intero processo, permettere l’upload della documentazione, monitorare lo stato delle pratiche e gestire tutte le comunicazioni in modo trasparente e tracciabile. La piattaforma sarà accessibile in più lingue e permetterà di interfacciarsi con la struttura della liquidazione senza disguidi postali, errori materiali e ulteriori ritardi.
Uno degli interrogativi riguarda la possibilità effettiva di ottenere indietro i propri soldi. La risposta ufficiale è cautamente ottimistica. Nella nota pubblicata a luglio, il commissario liquidatore ha affermato che la liquidazione degli attivi ha permesso di mettere in sicurezza una quota del patrimonio di FWU Life Lux.
Significa anche che non ha senso affrettarsi a inviare la propria richiesta nel timore di essere esclusi. I rimborsi avverranno in più tranche, distribuiti nel tempo in funzione della disponibilità finanziaria e dell’avanzamento delle verifiche. La verifica dei moduli sarà capillare e individuale, e richiederà tempo: il gruppo di lavoro dovrà controllare uno per uno i circa 250.000 documenti che riceverà dai clienti.
Un'altra novità è l’avvio di indagini interne su possibili responsabilità civili e penali da parte degli amministratori, dei promotori o delle società collegate a FWU AG. Se le inchieste dovessero individuare soggetti responsabili, sarà possibile ottenere un risarcimento ulteriore, da distribuire tra i risparmiatori come parte della massa attiva.