Quali sono e cosa prevedono i nuovi quattro referendum sul lavoro a cui sono chiamati a votare gli italiani: i tempi
Quali sono i 4 referendum sul lavoro che dovranno votare gli italiani? La Corte costituzionale ha deposito le sentenze che hanno sancito il via libera ai quattro referendum in materia di lavoro a cui si aggiunge anche quello per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Ecco di seguito quali sono i quesiti su cui votare e cosa prevedono.
Si vogliono cancellare le norme sui licenziamenti che permettono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo, per esempio per malattia o infortunio, o per disabilità fisica o psichica, se è stato assunto dopo il 2015.
Con il referendum sulla misura massima dell’indennità da licenziamento illegittimo, il voto è relativo alle parole che stabiliscono la misura massima (pari a sei mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto) per la liquidazione dell’indennità da licenziamento illegittimo.
La Corte ha spiegato che la norma oggetto del quesito referendario vale oggi solo per i lavoratori assunti in piccole imprese prima del 7 marzo 2015.
Il quesito in esame chiede se mantenere l’attuale misura massima dell’indennità o cancellarla per permette al giudice di quantificare un ristoro equo con congruo effetto deterrente.
Relativamente al referendum abrogativo in tema di contratti di lavoro a termine, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi, si è chiamati a votare sulle norme che oggi permettono di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato (e anche di prorogarli o rinnovarli) fino a un anno senza alcuna giustificazione, e, per quelli di durata superiore, sulla base di una giustificazione individuata dalle parti, anche se non prevista né dalla legge, né dai contratti collettivi stipulati dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale.
Il quesito è: abrogare le disposizioni vigenti, estendendo così ai rapporti di lavoro di durata infrannuale l’obbligo di giustificazione dell’apposizione del termine oggi sussistente per la stipula di contratti di lavoro di durata superiore all’anno e indicando le causali previste dalla legge o dai contratti collettivi; o mantenere la normativa vigente che ne liberalizza l’impiego.
Infine, il referendum sulla responsabilità dell’imprenditore committente riguarda l'esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro.
L’intento è intervenire sulle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all'impresa appaltante.
Non è stata ancora decisa la data ufficiale del voto ma, stando a quanto anticipato, potrebbe essere fissata in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno.