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I 4 referendum sul lavoro. Quando si vota, su cosa e perchè sono davvero importanti

di Marianna Quatraro pubblicato il
cinque referendum lavoro

Quali sono e cosa prevedono i nuovi quattro referendum sul lavoro a cui sono chiamati a votare gli italiani: i tempi

Quali sono i 4 referendum sul lavoro che dovranno votare gli italiani? La Corte costituzionale ha deposito le sentenze che hanno sancito il via libera ai quattro referendum in materia di lavoro a cui si aggiunge anche quello per l’acquisizione della cittadinanza italiana. Ecco di seguito quali sono i quesiti su cui votare e cosa prevedono. 

  • Cosa prevedono i 5 referendum sul lavoro e perché sono importanti
  • Quando si vota 


Cosa prevedono i 4 referendum sul lavoro e perché sono importanti

I quattro referendum su cui gli italiani sono chiamati a votare, importanti perchè modificherebbero norme vigenti ormai consolidate, sono:
  • per l’abrogazione del decreto delegato attuativo del jobs act in materia di licenziamenti illegittimi; 
  • sulla misura massima dell’indennità da licenziamento illegittimo; 
  • sui contratti di lavoro a termine;
  • sulla responsabilità del committente.
Partendo dal referendum per l’abrogazione del decreto delegato attuativo del jobs act in materia di licenziamenti illegittimi.

Si vogliono cancellare le norme sui licenziamenti che permettono alle imprese di non reintegrare una lavoratrice o un lavoratore licenziato in modo illegittimo, per esempio per malattia o infortunio, o per disabilità fisica o psichica, se è stato assunto dopo il 2015. 

Con il referendum sulla misura massima dell’indennità da licenziamento illegittimo, il voto è relativo alle parole che stabiliscono la misura massima (pari a sei mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto) per la liquidazione dell’indennità da licenziamento illegittimo.

La Corte ha spiegato che la norma oggetto del quesito referendario vale oggi solo per i lavoratori assunti in piccole imprese prima del 7 marzo 2015.

Il quesito in esame chiede se mantenere l’attuale misura massima dell’indennità o cancellarla per permette al giudice di quantificare un ristoro equo con congruo effetto deterrente.

Relativamente al referendum abrogativo in tema di contratti di lavoro a termine, durata massima e condizioni per proroghe e rinnovi, si è chiamati a votare sulle norme che oggi permettono di stipulare contratti di lavoro a tempo determinato (e anche di prorogarli o rinnovarli) fino a un anno senza alcuna giustificazione, e, per quelli di durata superiore, sulla base di una giustificazione individuata dalle parti, anche se non prevista né dalla legge, né dai contratti collettivi stipulati dai sindacati più rappresentativi a livello nazionale.

Il quesito è: abrogare le disposizioni vigenti, estendendo così ai rapporti di lavoro di durata infrannuale l’obbligo di giustificazione dell’apposizione del termine oggi sussistente per la stipula di contratti di lavoro di durata superiore all’anno e indicando le causali previste dalla legge o dai contratti collettivi; o mantenere la normativa vigente che ne liberalizza l’impiego.

Infine, il referendum sulla responsabilità dell’imprenditore committente riguarda l'esclusione della responsabilità solidale di committente, appaltante e subappaltante negli infortuni sul lavoro. 

L’intento è intervenire sulle norme che impediscono, in caso di infortunio sul lavoro negli appalti, di estendere la responsabilità all'impresa appaltante.

Quando si vota 

Non è stata ancora decisa la data ufficiale del voto ma, stando a quanto anticipato, potrebbe essere  fissata in una domenica compresa tra il 15 aprile e il 15 giugno

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