L'industria farmaceutica italiana occupa circa 68.000 addetti diretti e oltre 250.000 nell'indotto, con una percentuale altissima di laureati.
Il settore chimico-farmaceutico è uno dei più attrattivi in termini di occupazione stabile, crescita professionale e retribuzioni superiori alla media nazionale. Secondo i dati aggiornati di Farmindustria, l'Italia è il secondo produttore europeo di farmaci, con una crescita degli investimenti in ricerca e sviluppo e una forte presenza di aziende sia multinazionali che italiane.
L'industria farmaceutica italiana occupa circa 68.000 addetti diretti e oltre 250.000 nell'indotto con una percentuale altissima di laureati, in particolare nelle discipline scientifiche. Ma non tutte le imprese offrono le stesse condizioni: esistono realtà che si distinguono per livello retributivo, clima aziendale, politiche di welfare e opportunità di carriera. Vogliamo approfondire:
Un altro colosso nazionale con forti radici e vocazione internazionale è Menarini, con sede a Firenze. Con quasi 18.000 dipendenti nel mondo e un fatturato che ha superato i 4 miliardi di euro, Menarini è considerata tra le realtà più ambite dai giovani laureati in discipline scientifiche. L'investimento in ricerca e sviluppo è uno dei tratti distintivi del gruppo, così come l'attenzione alla formazione continua del personale. L'azienda si è strutturata per valorizzare anche figure manageriali con background non strettamente scientifici.
Una menzione merita Dompé Farmaceutici, azienda biofarmaceutica italiana che ha sede a Milano e un importante centro produttivo a L'Aquila. Con meno di 1.000 dipendenti, Dompé ha saputo costruirsi un'identità distinta, puntando su collaborazioni internazionali di alto profilo (tra cui partnership con Harvard e Stanford) e progetti di avanguardia, come lo sviluppo di terapie avanzate per la cura delle malattie rare. L'ambiente di lavoro è orientato alla ricerca, ma anche al dialogo interfunzionale e alla crescita trasversale.
Accanto alle eccellenze italiane, il territorio ospita le sedi italiane di alcune grandi multinazionali farmaceutiche, che offrono condizioni di lavoro tra le più competitive sul mercato. Una tra le più note è Boehringer Ingelheim, gruppo tedesco attivo in Italia dal 1972. Con stabilimenti e sedi a Milano, Noventa Padovana e Fornovo San Giovanni, l'azienda è stata premiata per cinque anni consecutivi come Top Employer Italia, riconoscimento che valuta parametri come la formazione interna, l'equità retributiva e le politiche di welfare.
Merck Serono, ramo biotecnologico di Merck KGaA, ha invece una forte presenza a Roma, Guidonia e Modugno (Bari), dove concentra buona parte delle attività di ricerca e sviluppo. Le aree terapeutiche su cui si focalizza - oncologia, neurologia e fertilità - richiedono profili ad alta specializzazione, ben retribuiti e coinvolti nei progetti internazionali. L'approccio alla carriera è orientato alla crescita verticale e all'empowerment dei talenti interni, con percorsi accelerati per le figure ad alto potenziale.