Dopo l’abolizione del reddito di cittadinanza, sostituito da strumenti meno inclusivi come l’Assegno di inclusione e il Supporto formazione lavoro, la Guardia di Finanza ha pubblicato i dati finali dei controlli.
Le frodi ai danni dello Stato sono spesso associate a fenomeni di portata mediatica come le truffe sul reddito di cittadinanza o gli abusi nel sistema migratorio. L'impatto economico di queste situazioni impallidisce di fronte a due problemi strutturali e di lunga data: l'evasione fiscale e gli sprechi nella pubblica amministrazione. Questi fenomeni sono un fardello economico che grava su ogni cittadino italiano, contribuendo a un disavanzo complessivo di centinaia di miliardi di euro. Vogliamo adesso approfondire:
Le risorse investite ammontano a 34,5 miliardi di euro, ma l’efficacia del programma è stata oggetto di critiche. A fronte del costo sono emersi dubbi sulla sua gestione e sull’effettiva equità nella distribuzione dei benefici. I dati mostrano che le frode accertate sono solo una piccola frazione del totale, smentendo le narrazioni che dipingono il reddito di cittadinanza come uno strumento abusato da una vasta platea di furbetti.
Molte delle denunce legate al reddito di cittadinanza non si sono tradotte in condanne definitive. In numerosi processi, è emerso che i presunti truffatori erano in realtà persone che avevano commesso errori nella compilazione delle domande, spesso indotti in errore da un sistema burocratico complesso o dalla scarsa competenza degli operatori che li assistevano.
In particolare, la Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha dichiarato illegittimo uno dei requisiti più controversi per l’accesso al reddito: la residenza continuativa in Italia per almeno dieci anni. Questo criterio, applicato fino al 2024, è stato ritenuto discriminatorio nei confronti degli stranieri. Il nuovo assegno di inclusione, varato dal governo Meloni, ha ridotto questo requisito a cinque anni, riconoscendo implicitamente l’errore del passato.
Tra il 2019 e il novembre 2024, la Guardia di finanza ha effettuato 75.910 controlli mirati, identificando circa 62mila beneficiari che avevano percepito indebitamente il sussidio. Il valore delle somme contestate ammonta a 665 milioni di euro, equivalenti all’1,9% dell’intero ammontare stanziato. Significa che solo l’1,8% dei beneficiari, o il 4% dei nuclei familiari, ha commesso irregolarità.
I controlli non sono stati eseguiti a tappeto, ma si sono concentrati su soggetti a rischio, come persone con residenze non conformi, patrimoni non dichiarati, o con condanne per reati che avrebbero escluso l’accesso al beneficio. I casi eclatanti, come chi percepiva il reddito dopo aver vinto milioni al gioco o chi lo richiedeva pur avendo condanne gravi, hanno alimentato la narrativa pubblica, ma sono comunque un fenomeno minoritario rispetto alla platea dei beneficiari.
La Guardia di finanza ha poi evidenziato che molte irregolarità derivano da errori nella compilazione delle domande, spesso causati da una mancata assistenza adeguata da parte dei Caf, alcuni dei quali risultano coinvolti in comportamenti scorretti. Questi errori, in molti casi, non dimostrano dolo ma una semplice disattenzione, portando a numerose assoluzioni nei tribunali per insufficienza di prove o tenuità del fatto.
Le irregolarità legate al reddito di cittadinanza impallidiscono se confrontate con altre forme di frode che colpiscono le casse dello Stato. Nel periodo tra il 2023 e i primi cinque mesi del 2024, la Guardia di Finanza ha scoperto 8.743 evasori totali e denunciato quasi 20mila persone per reati fiscali. Le somme sequestrate per frodi fiscali e crediti d’imposta inesistenti ammontano a 8,3 miliardi di euro, un valore superiore alle irregolarità legate al reddito.
Anche le frodi nell’ambito della spesa pubblica presentano cifre significative: solo nel 2023 sono stati accertati danni erariali per oltre 3 miliardi di euro, oltre quattro volte il valore delle frodi sul reddito di cittadinanza. L’Inps, nello stesso anno, ha recuperato contributi previdenziali e premi evasi per un totale di 1,2 miliardi di euro, il doppio delle frodi accertate sul reddito. Inoltre, il fenomeno delle truffe legate alla cassa integrazione, oggetto di recenti inchieste giudiziarie, continua a essere una minaccia per le finanze pubbliche