Dopo un anno di forte crescita, le Mid e Small Cap della Borsa Italiana si confermano protagoniste. Analisi di trend, previsioni 2026, settori leader, valutazioni e società da tenere d'occhio secondo esperti e gestori.
Il mercato italiano, dopo un 2025 di intensa crescita sostenuta da finanziari e utility, si trova oggi alla vigilia di un possibile cambio di marcia. I riflettori tornano puntati sulle società a media e piccola capitalizzazione, spesso definite "mid e small cap", che rappresentano una porzione dinamica e strategica del parterre azionario domestico. Analisti e operatori, fra cui Andrea Randone di Intermonte, evidenziano una maggiore maturità del contesto economico rispetto alle recenti fasi turbolente, sottolineando la crescente attenzione dedicata agli enabler tecnologici, ai brand consumer e al valore industriale. L'attesa di una rotazione a favore delle mid e small cap, in un clima di stabilità macroeconomica e possibili catalizzatori finanziari, accende nuove prospettive sugli investimenti e richiama l'esperienza di investitori selettivi. La stagione 2026 promette novità rilevanti nel mondo delle **Mid e Small Cap italiane migliori su cui investire nel 2026**, soprattutto dopo l’ottimo posizionamento sui listini nazionali.
Il 2025 si è chiuso con una performance di circa il 30% per il mercato azionario italiano, sostenuta principalmente dai titoli finanziari e utility. Tuttavia, il raffronto fra FTSE Mib (large cap) e i listini dedicati alle aziende mid e small svela una realtà più articolata: l’indice FTSE Italy Mid Cap ha segnato un +3,2% a dicembre, sottoperformando di poco l’indice principale, mentre il FTSE Italy Small Caps ha sovraperformato dello 0,2% nel medesimo intervallo.
La classifica dei titoli mid e small cap più performanti del 2025 mostra punte eccezionali:
Le ragioni di queste performance vanno ricercate, secondo le principali case di gestione (tra cui Allianz Global Investors, Algebris Investments e Lemanik), nella dinamica degli utili, nella ritrovata liquidità e nella resilienza dei comparti export-oriented. I financial driver del 2025 sono stati notevolmente influenzati dai dazi USA e dai cambiamenti valutari, elementi che hanno penalizzato talune società e spinto altre verso rivalutazioni inaspettate.
Nel complesso, le small cap italiane hanno registrato una rivalutazione del 43,7% dall’inizio dell’anno, con casi come Cy4gate (+255%) e Notorious Pictures (+145%) a testimoniare il potenziale di questa asset class quando intercetta tematiche di crescita trasversali.
L’orizzonte del 2026 si apre, secondo il giudizio di Andrea Randone (Intermonte) e dei gestori di Allianz e Lemanik, in un clima economico complessivamente più stabile rispetto all’anno precedente: le turbolenze apportate dai dazi statunitensi e dalle fluttuazioni valutarie nel 2025 dovrebbero progressivamente ridursi, lasciando spazio a politiche espansive in Germania e a un percorso positivo di riduzione del rischio Paese per l’Italia.
La visione condivisa dagli analisti prevede una rotazione degli investimenti in favore delle società a media e piccola capitalizzazione, valorizzate da:
L’opinione prevalente tra i gestori, rafforzata dai dati Intermonte e Morningstar, è che le asset class domestiche beneficeranno di stabilità politica e spread in calo, con una rinnovata attenzione agli utili. Questo scenario, se confermato, potrebbe segnare l'inizio di una nuova stagione di valorizzazione per il segmento mid e small cap e per le Mid e Small Cap italiane migliori su cui investire nel 2026.
La selezione settoriale si rivela centrale per cogliere le opportunità tra le mid e small cap, come sottolineato dagli specialisti di Intermonte e dalle più accreditate SGR. Tra i trend di rilievo per il 2026, emerge la riscoperta degli IT enabler: queste aziende, spesso meno considerate durante la turbolenza del 2025, supportano la digital transformation italiana e sono presenti in tutta la value chain dell’innovazione tecnologica.
Si evidenziano inoltre:
Interessante anche la visione degli operatori su segments quali l’automotive e il lusso, entrambi valutati con prudenza ma oggetto di re-rating potenziale grazie a miglioramenti della gestione del ciclo e interventi di razionalizzazione.
La tabella seguente riassume alcuni settori chiave e tematiche evidenziate dagli analisti:
| Settore | Motivazione/Trend |
| Tecnologie / IT | Digitalizzazione, value chain dell’innovazione |
| Industriali | Ripresa ciclo ciclico, export resiliente |
| Consumer | Brand recognition, qualità del prodotto |
| Media | Multipli attraenti |
| Infrastrutture | Implementazione PNRR, efficientamento energetico |
Il ventaglio di opportunità dipende, secondo Intermonte, dalla capacità di affrontare mercati in evoluzione selezionando le storie con più valore aggiunto.
Dopo la forte crescita recente, le valutazioni sulle mid e small cap si sono posizionate su livelli superiori rispetto alle large cap. Randone di Intermonte segnala come la rivalutazione delle small cap abbia superato il 43% nel corso del 2025, con le mid cap a +29,6% e il listino principale (FTSE Mib) a +34,8%.
Sul fronte degli EPS (utili per azione), le revisioni operate dagli analisti nel 2025 sono state di lieve entità: -0,2/+0,2% sulle large e -0,7% sulle mid-small cap, mentre le stime per il 2026 sono rimaste sostanzialmente invariate. Un segnale di robustezza, nonostante le incertezze macroeconomiche dei mesi precedenti.
Il multiplo P/E medio per il comparto si colloca con un premio del 26% rispetto alle large cap, valore superiore sia al premio medio storico (21%) sia a quello registrato nel mese precedente (23%). Gli esperti ritengono che questo premio sia giustificato dalla qualità delle aziende e dal potenziale di crescita offerto dal segmento.
La seguente tabella sintetizza alcune variazioni principali per il 2025 rispetto alle stime e alle rivalutazioni:
| Indice | Rivalutazione % | Variazione EPS 2025 (%) |
| FTSE Mib | +34,8 | -0,2 / +0,2 |
| Mid Cap | +29,6 | -0,7 |
| Small Cap | +43,7 | Invariata |
Nel complesso, la fase attuale premia le mid e small cap che presentano solidità nei fondamentali ed esposizione a driver di crescita internazionale.
La liquidità resta un tema rilevante per il segmento mid e small cap italiano. Dal gennaio 2025, si è osservato:
Anche le dinamiche di M&A e il ritorno di fiducia degli investitori istituzionali nazionali favoriscono l’allargamento della base azionaria e delle possibilità di finanziamento diretto, in un quadro favorito dall’aspettativa di un contesto tassi più favorevole.
Per la selezione di società di qualità, la liquidità rimane il discrimine tra potenziale rivalutazione e rischio di volatilità crescente.
Fra i titoli a media e piccola capitalizzazione emergono alcune best practice di performance nel corso del 2025. Avio ha guidato la classifica con un +152%, mostrando capacità di trarre vantaggio dalle nuove applicazioni aerospaziali e dall’innovazione in campo spaziale. Tesmec (+130%) ha beneficiato degli investimenti infrastrutturali e nella digitalizzazione della rete energetica.
doValue, con un apprezzamento del 94%, ha incarnato una storia di successo nella gestione dei crediti e nell’efficientamento dei processi operativi. Tinexta, Cementir, Reway Group, Antares Vision, Cy4gate, Technogym e Seco hanno completato la schiera delle aziende che meglio hanno sfruttato i trend settoriali e le occasioni offerte da mercati internazionali in espansione.
Le indicazioni degli operatori di mercato e dei principali gestori convergono su un messaggio di attenta fiducia per il 2026. L’universo delle aziende a media e piccola capitalizzazione è visto come un’area di opportunità, a patto di mantenere: