La prova orale diventa obbligatoria e si torna all'esame di Maturità: cosa cambia per le prove finali delle scuole superiori con la nuova legge approvata
L’esame finale della scuola secondaria superiore in Italia si prepara a cambiare dall’anno scolastico 2025-2026. La recente approvazione della nuova legge prevede modifiche rilevanti nei criteri di ammissione, nelle modalità di valutazione e nella gestione quotidiana della vita scolastica. Cambiano le regole per gli esami di Stato con interventi sia sulle prove orali che sullo scritto, rafforzando il peso del comportamento degli studenti e introducendo nuove restrizioni per dispositivi elettronici.
Una delle novità principali è il ritorno all'Esame di Maturità da Esame di Stato. Secondo il Ministero dell’Istruzione e del Merito, questa scelta ha una valenza non solo simbolica, ma anche educativa: si vuole restituire al percorso conclusivo un valore di transizione e crescita personale, sottolineando l’acquisizione di competenze trasversali e responsabilità civica.
Il ritorno al vecchio nome mira a rafforzare l’identità collettiva del momento valutativo, identificandolo come rito di passaggio connesso all’ingresso nella vita adulta e lavorativa.
La riforma si inserisce in una più ampia strategia istituzionale diretta a modernizzare la scuola secondaria e a promuovere una maggiore attinenza tra valutazione finale e reale percorso di maturazione, come sottolineato dalle parole del Ministro Giuseppe Valditara. Tra gli obiettivi specifici figurano:
L’accesso all’esame conclusivo del ciclo di studi è stato regolamentato in maniera più stringente, con particolare attenzione al comportamento. Il voto in condotta acquisisce un peso decisivo nell’ammissione: chi ottiene un punteggio inferiore a sei decimi non potrà sostenere l’esame di maturità.
Questa modifica mira a premiare atteggiamenti improntati al rispetto e al senso civico, contribuendo a contrastare fenomeni quali bullismo e violenze a scuola.
La valutazione del comportamento produce effetti anche sulla possibilità di ottenere il massimo credito scolastico, attribuibile solo con una condotta pari o superiore a nove decimi. Oltre al comportamento, restano confermati come requisiti minimi:
Elemento | Situazione 2024/2025 | Modifiche 2025/2026 |
Prima prova scritta | Elaborato nazionale di italiano | Immutata |
Seconda prova scritta | Materia caratterizzante, decisa dal Ministero | Possibili nuovi quesiti logico-relazionali e interdisciplinari Struttura in aggiornamento |
Le date delle prove sono già state definite in via preliminare, con la prima prova programmata per il 18 giugno 2025.
L’introduzione dell’obbligatorietà del colloquio orale rappresenta un cambiamento sostanziale nella valutazione finale. A partire dalla sessione 2026, chi non si presenta dovrà ripetere l’anno scolastico, indipendentemente dagli esiti delle prove scritte.
La struttura del colloquio subirà una profonda revisione, ponendo l’accento su interdisciplinarità e capacità di collegare concetti tra le diverse materie. La finalità è duplice: valutare la flessibilità cognitiva degli studenti e la loro consapevolezza rispetto al percorso formativo, nonché le competenze relazionali e civiche maturate.
Tra gli elementi centrali della nuova prova figurano:
In caso di voto pari a sei, il candidato potrà sostenere l’esame ma sarà tenuto a presentare e discutere un elaborato critico su temi di cittadinanza attiva o educazione civica, definite dal Consiglio di classe.
Questa disposizione introduce per la prima volta un passaggio obbligato per chi presenta un comportamento considerato al limite della sufficienza. L’elaborato, comunicato allo studente entro un giorno dallo scrutinio finale, rappresenta uno strumento di riflessione e responsabilizzazione, volto a stimolare la crescita personale e la comprensione dei principi costituzionali.
Di seguito, i principali effetti delle nuove disposizioni:
Tra le altre misure introdotte dalla nuova legge compare il divieto dell’uso degli smartphone anche nelle scuole superiori, come già avvenuto per gli altri ordini scolastici. Questa stretta normativa nasce dall’esigenza di limitare fonti di distrazione, migliorare la partecipazione attiva delle lezioni e fronteggiare fenomeni quali cyberbullismo e violazione della privacy.
La normativa prescrive che: