L’evoluzione del quadro economico e il progressivo mutamento delle dinamiche produttive rendono particolarmente rilevante il periodo di preparazione della Manovra Finanziaria 2026. Le imprese e le PMI di diversi settori, dall’industria all’agricoltura, dal terziario al commercio, hanno sollevato esigenze precise per mantenere competitività e favorire investimenti.
Le richieste delle imprese e delle PMI: incentivi, sostegno all’innovazione e semplificazione
Le associazioni imprenditoriali e le imprese hanno avanzato specifiche richieste per la prossima Manovra 2026 che si concentrano soprattutto su alcune aree chiave:
- Semplificazione degli incentivi fiscali: domanda centrale soprattutto per le PMI, che richiedono strumenti automatici e di facile utilizzo. L’obiettivo è ridurre i tempi burocratici e aumentare la certezza nell’accesso alle agevolazioni, come già sperimentato positivamente nei modelli delle Zone Economiche Speciali (ZES).
- Rafforzamento dell’innovazione: le imprese sottolineano la necessità di rendere strutturali i crediti d’imposta per ricerca, sviluppo, innovazione e design, con la possibilità di accumularli a sostegni legati a Transizione 5.0 e digitalizzazione, incluse le realtà energivore non precedentemente ammesse a benefici analoghi.
- Maggiore flessibilità per i contratti di programma: in particolare per le grandi realtà industriali, si richiedono processi di approvazione più rapidi, così da favorire investimenti strategici a lungo termine senza incorrere in lungaggini amministrative.
- Accesso al credito e rafforzamento della struttura finanziaria: la continuità del Fondo di Garanzia per le PMI, il rinnovo degli incentivi per l’efficienza produttiva e gli interventi specifici per supportare il Sud risultano tra le linee più richieste.
- Efficienza energetica e sostenibilità ambientale: l’evoluzione dal Piano Industria 4.0 a Transizione 5.0 ha ampliato il perimetro degli incentivi, includendo anche interventi per la riduzione dei consumi e dell’impatto ambientale dei processi produttivi.
Settori come agricoltura, commercio e servizi pongono attenzione anche all’accesso a strumenti semplificati per l’innovazione di filiera, lo sviluppo del digitale e il ricambio generazionale nelle imprese.
Le misure previste dalla Manovra 2026: cosa cambia davvero per le aziende
Fra le principali misure per imprese e pmi della Manovra Finanziaria 2026 è prevista la razionalizzazione dei crediti d’imposta 4.0 e 5.0 in un unico incentivo fiscale, con un impianto più inclusivo anche per le aziende ad elevato consumo energetico insieme a:
- Credito d’imposta unico per innovazione e sostenibilità: la semplificazione delle procedure punta a ridurre le barriere di accesso e ad abbreviare i tempi di erogazione, affiancando ricerca, sviluppo e investimenti digitali con risorse nazionali, svincolate dai limiti europei più stringenti.
- Proroga e potenziamento del Fondo di Garanzia PMI: previsto un rinnovo per assicurare continuità nell’accesso al credito a condizioni agevolate, soprattutto per le microimprese e le attività nei territori meno serviti.
- Maggiorazione degli ammortamenti: annunciata la maggiore deducibilità del costo degli investimenti materiali, con un superammortamento per favorire il rinnovo di impianti e tecnologie nelle aziende manifatturiere e agricole.
- Conferma degli strumenti per il Sud: stanziamenti specifici per rafforzare il modello ZES e una proroga del credito d’imposta nelle zone logistiche semplificate, con investimenti aggiuntivi attesi nei comparti locali.
- Supporto alle imprese energivore: la riforma consente alle aziende a maggior consumo energetico di accedere finalmente agli incentivi per la transizione ecologica e digitale e rafforza il credito d'imposta 4.0.
Con particolare riferimento alle
imprese e Pmi del settore agricolo, la Manovra conferma
l’esonero dal prelievo Irpef per i redditi agrari dei coltivatori diretti.
Tra le possibili novità per il settore agroalimentare potrebbero esserci:
- Potenziamento delle politiche di internazionalizzazione, tramite l’apertura a nuovi mercati del Made in Italy e il rafforzamento del ruolo degli enti preposti;
- Detassazione mirata ai giovani lavoratori agricoli, con trasferimento diretto dei contributi in busta paga nei primi cinque anni di impiego..
A titolo esemplificativo, la seguente
tabella riassume alcune delle nuove misure fiscali e finanziarie:
Intervento |
Imprese beneficiarie |
Descrizione |
Superammortamento |
Industria, agricoltura |
Deduzione maggiorata per acquisto di beni strumentali nuovi |
Credito d’imposta unico 4.0/5.0 |
Tutte |
Innovazione, sostenibilità e digitalizzazione agevolate |
Fondo di Garanzia PMI |
PMI |
Facilitazione di accesso a liquidità e finanziamenti |
Credito ZES e ZLS |
Sud Italia |
Investimenti incentivati in aree speciali |
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