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Mi hanno assunto in stage ma in realtà lavoro come un dipendente: a chi rivolgermi, come fare ricorso e cosa posso ottenere

di Marcello Tansini pubblicato il
Come fare ricorso

Quando vieni trattato come un dipendente, ma formalmente sei solo stagista, emergono alcuni segnali che vanno analizzati.

In Italia lo strumento dello stage o del tirocinio extracurriculare è concepito come un percorso di formazione e orientamento, non come un rapporto di lavoro vero e proprio. La normativa stabilisce che per attivare un tirocinio è necessaria una convenzione tra soggetto promotore e soggetto ospitante, corredata da un piano formativo individuale. Se quotidianamente svolgi mansioni identiche ai dipendenti, rispondi a ordini, rispetti orari fissi, entri nell'organizzazione aziendale come se fossi uno di loro, allora stai probabilmente operando in una situazione di mascheramento del rapporto di lavoro subordinato.

Quando vieni trattato come un dipendente, ma formalmente sei solo stagista, emergono alcuni segnali che vanno analizzati: l'eterodirezione (cioè qualcuno decide cosa fai e quando lo fai), l'inserimento stabile nell'organizzazione aziendale, l'utilizzo degli strumenti dell'azienda, gli obblighi imposti senza reale formazione. Questi elementi combinati possono far cadere la qualifica di tirocinio e far emergere un rapporto di lavoro vero.

Se continui a svolgere lavoro da dipendente sotto la copertura di uno stage, rischi di trovarsi senza tutele, senza contributi versati, senza retribuzione adeguata, e con la possibilità di dover affrontare un contenzioso tu da solo. D'altro lato, riconoscere la situazione ti dà la possibilità di attivare percorsi di tutela: chiedere chiarimenti, segnalare, promuovere ricorso, ottenere retribuzioni arretrate, contributi, riconoscimento del rapporto. Ignorare il problema significa perdere tempo, accumulare prove e posizionarsi in una condizione di debolezza.

A chi rivolgersi e quali strumenti hai a disposizione

La strada passa attraverso la segnalazione all'Ispettorato territoriale del lavoro (ITL). Puoi presentare una richiesta di intervento, allegando documentazione che dimostri la natura del lavoro svolto (orari, mansioni, badge d'ingresso, mail aziendali, testimonianze). L'istituzione può avviare un'ispezione e verificare se lo stage è stato utilizzato in sostituzione di lavoro subordinato. In questo caso l'azienda può essere sanzionata.

Se il tuo obiettivo è ottenere non solo la sanzione per l'azienda, ma anche il riconoscimento del rapporto e il pagamento delle spettanze arretrate, allora serve ricorrere al giudice del lavoro. Attraverso un'azione giudiziaria puoi chiedere che venga dichiarato che il periodo in cui eri formalmente stagista fosse in realtà un contratto di lavoro subordinato, con decorrenza dalla data di inizio. È un percorso più lungo e complesso, ma può dare risultati concreti: retribuzione, contributi, magari assunzione.

Non sei solo: puoi rivolgerti a un sindacato o a un patronato che abbiano sportelli specifici per problemi di stage o tirocini abusivi. Questi enti possono assisterti nella raccolta delle prove, con l'interfaccia con l'Ispettorato, nel dare supporto legale o indicarti l'avvocato del lavoro più idoneo. Con loro puoi costruire una strategia, valutare tempi, costi e probabilità di successo, e capire se è più opportuno puntare su una conciliazione oppure su un'azione legale.

Cosa puoi ottenere e quali risultati sono realistici

Se il giudice accerta che lo stage era utilizzato come lavoro subordinato, ti viene riconosciuto che eri un lavoratore a tutti gli effetti fin dal primo giorno. Questo comporta la possibilità di chiedere la differenza tra l'indennità da tirocinante e la retribuzione prevista dal contratto collettivo applicabile alla tua mansione, il pagamento di ferie non godute, tredicesima, quattordicesima se prevista, e l'indicazione nella busta-paga della retribuzione effettiva. Inoltre, l'azienda dovrà versare i contributi previdenziali all'INPS per tutto il periodo contestato.

L'azienda che ha attivato tirocinio in violazione delle norme anti-abuso può incorrere in sanzioni amministrative: in molte regioni viene richiesto un pagamento per ogni tirocinante irregolare pro-giorno. Questo crea un elemento di leva negoziale per te: se hai raccolto prove solide, l'azienda può decidere di trattare piuttosto che affrontare un contenzioso. Tuttavia, è importante capire che la presenza della sanzione non automatizza il tuo diritto alle spettanze: serve comunque ricorso o accordo.

Prima di iniziare devi essere consapevole che l'azione giudiziaria richiede tempo, spesso mesi o anni, e che comporta costi legali. Devi valutare se hai un'anzianità sufficiente, se hai accumulato prove solide, se la differenza tra l'indennità che hai percepito e quella che potevi percepire giustifica l'impegno. È anche fondamentale che tu sia in grado di attendere: se hai urgenza di liquidità o devi cambiare lavoro, potresti trovare più utile un accordo extragiudiziale piuttosto che un lungo contenzioso.



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