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Naspi 2025 non si può avere se si viene licenziati prima di avere 13 settimane di contributi. Le istruzioni in circolare INPS

di Marianna Quatraro pubblicato il
Naspi licenziati inps

Quali sono le novità per ottenere la Naspi nel 2025 e cosa cambia per i requisiti contributivi secondo le ultime spiegazioni fornite dall’Inps

La Naspi è l'indennità mensile di disoccupazione che viene erogata su domanda a specifiche categorie di lavoratori con rapporto di lavoro subordinato che hanno perso o perdono involontariamente l'occupazione, compresi apprendisti, soci lavoratori di cooperative con rapporto di lavoro subordinato con le medesime cooperative, personale artistico con rapporto di lavoro subordinato e dipendenti a tempo determinato delle pubbliche amministrazioni. Vediamo di seguito chi e come può ottenere la Naspi quest’anno e cosa cambia.

  • Come si ottiene la Naspi per la disoccupazione
  • Cosa cambia nel 2025 secondo le nuove istruzioni dell’Inps 

Come si ottiene la Naspi per la disoccupazione

La Naspi si ottiene presentando apposita domanda esclusivamente online all’Inps, secondo le consuete modalità, cioè o direttamente sul sito dell’Istituto di Previdenza, o contattando il relativo numero verde o rivolgendosi a Caf o Patronati, e viene riconosciuta solo se si soddisfano specifici requisiti, come:
  • essere in stato di disoccupazione involontaria, cioè per licenziamento o dimissioni per giusta causa, e presentare in forma telematica al portale nazionale delle politiche del lavoro la propria immediata disponibilità allo svolgimento di attività lavorativa e alla partecipazione alle misure di politica attiva del lavoro concordate con il centro per l'impiego;
  • aver maturato almeno 13 settimane di contributi nei quattro anni precedenti l'inizio del periodo di disoccupazione. 
Le novità per la Naspi 2025 sono relative proprio al requisito contributivo necessario per ottenere l'indennità.

Cosa cambia nel 2025 secondo le nuove istruzioni dell’Inps 

La Manovra Finanziaria 2025 ha introdotto un nuovo requisito contributivo per ottenere l’indennità di disoccupazione per coloro che perdono il lavoro dal primo gennaio 2025.

L'Inps con la circolare del 5 giugno 2025 n.98 ha spiegato che, se l’interessato conclude volontariamente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato nei 12 mesi che precedono la disoccupazione involontaria per la cui si chiede la Naspi, deve aver accumulato almeno 13 settimane di contributi nell’arco temporale che va dalla data di cessazione volontaria a quella di cessazione involontaria dal rapporto di lavoro.

Ciò significa che quest'anno non può accedere alla Naspi per la disoccupazione chi si dimette dal posto di lavoro, trova un nuovo impiego e si fa licenziare dopo poco tempo. Bisogna, dunque, sempre maturare almeno 13 settimane di contribuzione, anche nella nuova occupazione. 

L'Inps ha, inoltre, precisato che si considerano utili ai fini della Naspi tutte le settimane retribuite per il perfezionamento del requisito contributivo, comprendendo:

  • i contributi previdenziali, comprensivi della quota Naspi versati durante il rapporto di lavoro subordinato;
  • i contributi figurativi accreditati per maternità obbligatoria se all’inizio dell’astensione risulta già versata o dovuta contribuzione; 
  • i periodi di congedo parentale purché regolarmente indennizzati e intervenuti in costanza di rapporto di lavoro;
  • i periodi di astensione dal lavoro per malattia dei figli fino a 8 anni di età entro i cinque giorni lavorativi durante l’anno;
  • i periodi di lavoro all’estero in paesi comunitari o convenzionati che prevedono la totalizzazione.
L’obiettivo della nuova norma è contrastare le rioccupazioni con successivo licenziamento lampo per ottenere l’indennità e non lavorare.

Precisiamo che la novità riguarda solo ed esclusivamente le domande di Naspi presentate dopo una cessazione involontaria del rapporto a partire dal primo gennaio 2025.

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