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Congedo parentale: cosa cambia nel 2026 e le novità da conoscere

di Marcello Tansini pubblicato il
Congedo parentale cosa cambia 2026

Cambiano dal 2026 alcune regole di accesso e uso del congedo parentale: ecco le novità al via

La Manovra Finanziaria 2026 introduce importanti aggiornamenti in tema di permessi lavorativi per i genitori, con l’obiettivo di offrire maggiore supporto alla genitorialità, rafforzare l’occupazione femminile e contrastare la crisi demografica. Dal nuovo anno, genitori lavoratori e datori di lavoro dovranno adeguarsi a regole e opportunità riviste, che vanno ad ampliare i diritti e tutele per le famiglie. I cambiamenti riguardano soprattutto l’allungamento del periodo entro cui è possibile richiedere l’astensione dal lavoro per la cura dei figli, l’aumento dei giorni dedicati all’assistenza dei bambini malati e una più generosa indennità per chi usufruisce del congedo. 

Estensione del congedo parentale: da 12 a 14 anni del figlio

La modifica più rilevante introdotta dal 2026 per il congedo parentale riguarda il fatto che i genitori potranno usufruire del congedo fino al quattordicesimo anno di vita del figlio, rispetto al precedente limite di 12 anni. Questa estensione risponde alla crescente necessità di flessibilità nella gestione dei tempi familiari, riconoscendo che la necessità di accompagnamento genitoriale si protrae ben oltre la prima infanzia.

  • Per ciascun figlio, i genitori avranno a disposizione un periodo massimo di 10 mesi di congedo, elevabile a 11 mesi se il padre ne utilizza almeno tre, sempre in modalità frazionata o continuativa.
  • L’ampliamento interessa tutte le tipologie di congedo parentale previste dalle norme, incluse le situazioni di adozione, affidamento e disabilità.
Resta invariata la doppia natura del diritto: il congedo parentale rimane una misura facoltativa, alternativa all’astensione obbligatoria per maternità o paternità, ma ora più accessibile anche in presenza di figli grandi. L’estensione rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle famiglie con figli che possono attraversare periodi delicati anche durante la preadolescenza. Tutti i periodi fruiti entrano a pieno titolo nel calcolo dell’anzianità di servizio e producono contributi figurativi ai fini pensionistici.

Secondo quanto previsto dalla bozza di manovra, queste novità attendono l’approvazione definitiva, ma segnano già una svolta nell’orizzonte delle tutele parentali.

Congedo per malattia dei figli: più giorni e nuove regole dal 2026

Altre novità in Manovra in tema di congedo parentale riguardano ’assistenza ai figli malati. Dal 2026, i giorni di assenza dal lavoro per malattia dei figli raddoppiano nel caso di bambini tra i 3 e 14 anni, passando da 5 a 10 all’anno per ogni genitore. Questa modifica si accompagna all’estensione dell’età massima dell’assistito: non più solo fino agli 8 anni del figlio, bensì fino al compimento del 14° anno. Inoltre:

  • I giorni sono fruibili da ciascun genitore in maniera alternativa e possono essere utilizzati non solo per patologie acute, ma anche per periodi di recupero post malattia.
  • La misura resta in gran parte non retribuita, ma mira a sostenere le famiglie nei momenti di maggiore vulnerabilità, senza penalizzare la presenza lavorativa dei genitori.
Questa nuova impostazione normativa prende atto che il bisogno di cura dei figli si prolunga negli anni e può comprendere non solo l’infanzia, ma anche l’adolescenza. Inoltre, la riforma si traduce in una maggiore attenzione ai contesti familiari complessi e ai percorsi di sviluppo dei più giovani, grazie a un quadro di diritti aggiornato e più equo. 

Aumenti di indennità e nuovi criteri economici per i genitori lavoratori

L’adeguamento del sistema normativo passa anche attraverso il potenziamento del trattamento economico durante i periodi di congedo. Dal 2026, l’indennità per i primi mesi di congedo parentale sarà ancora più vantaggiosa rispetto alle regole degli anni precedenti. Attualmente, i primi tre mesi sono indennizzati all’80% della retribuzione media giornaliera, ma la proposta in via di approvazione prevede di portare questa copertura economica a quattro mesi, sempre all’80%, oppure di aumentare la percentuale per i mesi successivi (per esempio al 40% o 50%).

Periodo indennizzato Percentuale di retribuzione
Prime 4 mensilità 80% (ipotesi 2026, in corso di approvazione)
Mesi successivi 30% (aumentabile al 40% o 50% in base al reddito familiare)

L’ipotesi di un'indennità graduata secondo l’ISEE intende rafforzare il sostegno equitativo alle famiglie più fragili, assicurando livelli di compensazione proporzionali ai bisogni. L’indennità resta riconosciuta per periodi fruiti in maniera frazionata e può essere richiesta da entrambi i genitori lavoratori dipendenti, con esclusione dei lavoratori autonomi e degli iscritti alla Gestione Separata.

Dal punto di vista fiscale e contributivo, le indennità sono considerate redditi da lavoro dipendente e soggette a tassazione ordinaria

Procedure e modalità di richiesta del congedo parentale nel 2026

Per accedere ai nuovi benefici previsti dal 2026, la domanda di congedo parentale è gestibile esclusivamente online, attraverso i canali ufficiali dell’INPS:

  • Portale istituzionale INPS con accesso tramite SPID, CIE o CNS
  • Contact Center INPS (numero verde)
  • Intermediari abilitati come patronati
Nel modulo di richiesta, il lavoratore dovrà indicare il periodo di fruizione (giorni, mesi), la modalità (giornaliera/oraria/mensile), specificare i propri requisiti e dichiarare la tipologia di rapporto lavorativo. Dopo l’invio della domanda, il datore di lavoro riceve comunicazione immediata e provvede ad aggiornare i flussi informatici UniEmens secondo quanto prescritto dalle procedure INPS, al fine di evitare errori nella gestione contabile e nella corretta erogazione dell’indennità.

Codici evento come PG4 e PG5 identificano le diverse modalità di fruizione, mentre il recupero delle somme avviene attraverso specifici codici di conguaglio. È importante che le aziende siano tempestive negli aggiornamenti per non arrecare ritardi nella liquidazione e nei conteggi fiscali.

 



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