Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Congedo parentale 2026: a chi spetta, requisiti, durata, importi, regole, come fare domanda.

di Marcello Tansini pubblicato il
Congedo parentale 2026 regole

La nuova Manovra Finanziaria 2026 potenzia il congedo parentale facoltativo, con la retribuzione all80% dello stipendio, fino a tre mesi dopo la fine del periodo di congedo obbligatorio: cosa cambia

Le prossime disposizioni normative annunciate dalla Manovra Finanziaria 2026 introducono un significativo rafforzamento degli strumenti a sostegno di genitori e famiglie in Italia. Il pacchetto di misure, atteso in Parlamento, mira a semplificare l’accesso ai congedi parentali e ad aumentare la tutela economica per le lavoratrici e i lavoratori con figli. La novità più attesa riguarda la revisione del congedo parentale, interessato da un potenziamento previsto nella nuova manovra finanziaria.

Cos'è il congedo parentale: finalità e attuale disciplina

Il congedo parentale nasce come diritto riconosciuto alle madri e ai padri lavoratori, allo scopo di offrire tempo aggiuntivo per la cura dei figli nei primi anni di vita o in caso di necessità familiari.

L’attuale quadro normativo prevede, in linea generale, che ciascun genitore possa richiedere periodi di astensione dal lavoro fino a un massimo complessivo di 10 mesi, da suddividere tra madre e padre (con possibilità di estensione a 11 mesi se il padre usufruisce di almeno tre mesi di congedo). Il diritto si attiva dopo il periodo di congedo obbligatorio di maternità o paternità.

Secondo la normativa vigente, il congedo parentale può essere fruito entro il dodicesimo anno di vita del figlio o dell’ingresso in famiglia nei casi di adozione e affidamento. Durante tale periodo, ai lavoratori spetta generalmente un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera INPS, fino al limite di sei mesi cumulativi tra i genitori. Oltre questa soglia, il congedo è concesso senza retribuzione, salvo situazioni di reddito particolarmente basso. L’obiettivo del congedo parentale è facilitare la conciliazione tra impegni professionali e esigenze familiari.

Congedo parentale 2026: a chi spetta e requisiti necessari

Il congedo parentale prevista per il 2026 amplia la platea dei beneficiari e introduce condizioni più favorevoli per genitori lavoratori. Hanno diritto all’astensione sia i dipendenti del settore pubblico e privato sia le lavoratrici autonome e le libere professioniste, tenendo presente quanto stabilito dalle specifiche norme settoriali e dalla legge di bilancio. Rimangono invece escluse dal congedo parentale alcune categorie, come le lavoratrici domestiche e le figure inquadrate con contratti di collaborazione occasionale.

Per accedere al congedo è necessario rispettare alcuni requisiti:

  • Essere genitori di figli minori, naturali, adottivi o affidatari, anche in caso di affidamento preadottivo.
  • Possedere un rapporto di lavoro attivo al momento della domanda.
  • Per lavoratrici e lavoratori autonomi, essere iscritti agli enti previdenziali di riferimento.
  • Nel caso di congedo per padre lavoratore, non essere contemporaneamente in godimento del diritto per la madre, salvo casi di affidamento esclusivo.
Con il potenziamento del 2026, alcuni limiti vengono rivisti, come ad esempio l’innalzamento dell’età del figlio entro cui è consentito richiedere l’astensione (ora esteso fino a 14 anni), aumentando così la flessibilità richiesta da contesti familiari in evoluzione. Per i genitori di bambini con disabilità, sono previste ulteriori tutele come la possibilità di cumulare periodi più lunghi e di usufruire delle agevolazioni senza ricevere penalizzazioni economiche.

Novità 2026: durata, importi e potenziamento della retribuzione

La manovra finanziaria 2026 segna una svolta nel trattamento economico del congedo parentale, potenziando il meccanismo già esistente sia nella durata che negli importi. Da gennaio 2026, i tre mesi facoltativi di congedo parentale successivi al periodo obbligatorio saranno retribuiti all’80% dello stipendio, indipendentemente dal calcolo dell’indennità standard a cui finora si aveva diritto.

L’estensione temporale, con innalzamento dell’età del figlio fino a 14 anni, permette ai genitori di pianificare l’utilizzo dei periodi di assenza in modo più aderente alle esigenze familiari. Contestualmente, viene introdotto un raddoppio dei giorni retribuiti per la malattia del figlio: si passa da cinque a dieci giorni all’anno, sempre fino al compimento del quattordicesimo anno.

Caratteristica Regime precedente Dal 2026
Durata congedo retribuito Fino a 6 mesi al 30% 3 mesi all’80%, resto come vigente
Età figlio per richiesta Fino a 12 anni Fino a 14 anni
Malattia figli retribuita 5 giorni/anno fino a 8 anni 10 giorni/anno fino a 14 anni

Questo potenziamento rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle famiglie moderne, penalizzate dal rincaro del costo della vita e dalla necessità di gestire imprevisti senza subire una sostanziale riduzione del reddito.

Come presentare richiesta per il congedo parentale potenziato

Per accedere al congedo parentale potenziato del 2026 si deve seguire una specifica procedura. Le domande dovranno essere inoltrate telematicamente tramite il portale dell’INPS, utilizzando credenziali SPID, CIE o CNS.

La procedura prevede in particolare:

  • Accesso all’area personale sul sito Inps;
  • Compilazione del modulo con inserimento dei dati del richiedente, informazioni relative ai figli e periodi di astensione desiderati;
  • Allegazione della documentazione richiesta, se necessaria (ad esempio per casi di adozione, affidamento o disabilità);
  • Ricezione della notifica digitale da parte di INPS che certifica la presa in carico e, successivamente, l’esito della domanda;
  • Coordinamento con il datore di lavoro per pianificare l’assenza e ricevere le spettanze direttamente in busta paga, secondo le modalità previste.

Dubbi frequenti e casi particolari

Tra i principali quesiti sollevati in merito al nuovo congedo parentale potenziato si annoverano:
  • Compatibilità tra genitori: il beneficio è alternativo tra madre e padre, fatta eccezione per situazioni di affidamento esclusivo.
  • Genitori di figli con disabilità: sono previste misure aggiuntive che permettono una maggiore flessibilità nell’utilizzo del congedo.
  • Lavoratrici autonome: anche questa categoria accede alle tutele, con modalità specifiche legate al tipo di lavoro svolto e all’ente previdenziale di appartenenza.
  • Domande tardive o errori: in caso di errori nella domanda o di necessità di rettifica, si può modificare la richiesta direttamente sulla piattaforma INPS, seguendo le istruzioni dettagliate pubblicate online.
Leggi anche