La nuova Manovra Finanziaria 2026 potenzia il congedo parentale facoltativo, con la retribuzione all80% dello stipendio, fino a tre mesi dopo la fine del periodo di congedo obbligatorio: cosa cambia
Le prossime disposizioni normative annunciate dalla Manovra Finanziaria 2026 introducono un significativo rafforzamento degli strumenti a sostegno di genitori e famiglie in Italia. Il pacchetto di misure, atteso in Parlamento, mira a semplificare l’accesso ai congedi parentali e ad aumentare la tutela economica per le lavoratrici e i lavoratori con figli. La novità più attesa riguarda la revisione del congedo parentale, interessato da un potenziamento previsto nella nuova manovra finanziaria.
Il congedo parentale nasce come diritto riconosciuto alle madri e ai padri lavoratori, allo scopo di offrire tempo aggiuntivo per la cura dei figli nei primi anni di vita o in caso di necessità familiari.
L’attuale quadro normativo prevede, in linea generale, che ciascun genitore possa richiedere periodi di astensione dal lavoro fino a un massimo complessivo di 10 mesi, da suddividere tra madre e padre (con possibilità di estensione a 11 mesi se il padre usufruisce di almeno tre mesi di congedo). Il diritto si attiva dopo il periodo di congedo obbligatorio di maternità o paternità.
Secondo la normativa vigente, il congedo parentale può essere fruito entro il dodicesimo anno di vita del figlio o dell’ingresso in famiglia nei casi di adozione e affidamento. Durante tale periodo, ai lavoratori spetta generalmente un’indennità pari al 30% della retribuzione media giornaliera INPS, fino al limite di sei mesi cumulativi tra i genitori. Oltre questa soglia, il congedo è concesso senza retribuzione, salvo situazioni di reddito particolarmente basso. L’obiettivo del congedo parentale è facilitare la conciliazione tra impegni professionali e esigenze familiari.
Il congedo parentale prevista per il 2026 amplia la platea dei beneficiari e introduce condizioni più favorevoli per genitori lavoratori. Hanno diritto all’astensione sia i dipendenti del settore pubblico e privato sia le lavoratrici autonome e le libere professioniste, tenendo presente quanto stabilito dalle specifiche norme settoriali e dalla legge di bilancio. Rimangono invece escluse dal congedo parentale alcune categorie, come le lavoratrici domestiche e le figure inquadrate con contratti di collaborazione occasionale.
Per accedere al congedo è necessario rispettare alcuni requisiti:
La manovra finanziaria 2026 segna una svolta nel trattamento economico del congedo parentale, potenziando il meccanismo già esistente sia nella durata che negli importi. Da gennaio 2026, i tre mesi facoltativi di congedo parentale successivi al periodo obbligatorio saranno retribuiti all’80% dello stipendio, indipendentemente dal calcolo dell’indennità standard a cui finora si aveva diritto.
L’estensione temporale, con innalzamento dell’età del figlio fino a 14 anni, permette ai genitori di pianificare l’utilizzo dei periodi di assenza in modo più aderente alle esigenze familiari. Contestualmente, viene introdotto un raddoppio dei giorni retribuiti per la malattia del figlio: si passa da cinque a dieci giorni all’anno, sempre fino al compimento del quattordicesimo anno.
Caratteristica | Regime precedente | Dal 2026 |
Durata congedo retribuito | Fino a 6 mesi al 30% | 3 mesi all’80%, resto come vigente |
Età figlio per richiesta | Fino a 12 anni | Fino a 14 anni |
Malattia figli retribuita | 5 giorni/anno fino a 8 anni | 10 giorni/anno fino a 14 anni |
Questo potenziamento rappresenta una risposta concreta alle esigenze delle famiglie moderne, penalizzate dal rincaro del costo della vita e dalla necessità di gestire imprevisti senza subire una sostanziale riduzione del reddito.
Per accedere al congedo parentale potenziato del 2026 si deve seguire una specifica procedura. Le domande dovranno essere inoltrate telematicamente tramite il portale dell’INPS, utilizzando credenziali SPID, CIE o CNS.
La procedura prevede in particolare: