Premi più alti per dipendenti dell'Agenzia delle Entrate e del Mef che riescono a contrastare l'evasione fiscale: cosa prevede la novità in Manovra
Negli ultimi mesi il tema della riscossione dei tributi e del contrasto alle irregolarità fiscali è al centro dell’agenda normativa e politica. L'incremento costante del gettito e la necessità di ottimizzare i meccanismi di compliance hanno portato all’introduzione di modifiche che investono sia le procedure sia le politiche di incentivazione rivolte al personale delle agenzie fiscali e del Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF). In particolare, il riconoscimento di premi di risultato, legati al raggiungimento di obiettivi di riscossione, intende stimolare un approccio sempre più efficiente, garantendo nel contempo il rispetto dei diritti dei contribuenti secondo le nuove disposizioni di legge e i recenti orientamenti delle corti europee.
Il recente intervento legislativo in Manovra ha previsto un significativo incremento, pari al 60% dei fondi, destinato ai premi di risultato per il personale in servizio presso Agenzia delle Entrate, Agenzie fiscali e MEF. Questa misura è strettamente correlata all’incremento delle somme recuperate grazie alle attività di accertamento, controllo e potenziamento della collaborazione da parte dei cittadini.
Gli incentivi si applicano in relazione al miglioramento degli esiti ottenuti nel contrasto all'evasione fiscale, con l’obiettivo di favorire una sempre maggiore trasparenza e responsabilizzazione dei funzionari pubblici. Il criterio adottato per la ripartizione dei premi valorizza:
L’attività di recupero dei crediti fiscali e il contrasto all’occultamento di base imponibile si articolano su diversi fronti, mediante l’adozione di strumenti tecnologici e processi organizzativi innovativi. Le più recenti riforme hanno segnato un passaggio verso un sistema centrato su:
L’efficacia dei nuovi strumenti normativi e delle politiche di incentivo contro l'evasione fiscale per il personale si riflette nelle stime ufficiali: per il triennio in corso, il Fisco prevede di incassare circa 41,5 miliardi di euro mediante cartelle esattoriali e avvisi di accertamento esecutivi affidati alla riscossione. Questo scenario si fonda su una strategia combinata di incentivi e innovazione gestionale che mira a ottimizzare sia i processi di recupero coattivo sia quelli di regolarizzazione spontanea.
Una panoramica sulle previsioni di incremento del gettito:
| Anno | Entrate attese tramite riscossione (mld €) |
| 2025 | 13,8 |
| 2026 | 13,7 |
| 2027 | 14,0 |
| TOTALE | 41,5 |
Il rafforzamento delle attività di accertamento trova un ulteriore supporto nella collaborazione interistituzionale e nell’investimento in risorse umane specializzate. I dipendenti delle agenzie fiscali sono chiamati a raggiungere target sempre più sfidanti, sostenuti da sistemi premiali trasparenti e criteri meritocratici che ne valorizzano il contributo all’efficienza della macchina statale.
La previsione normativa tiene altresì conto delle esperienze passate e degli indicatori di miglioramento della compliance, rendendo possibile un monitoraggio costante e l’adattamento rapido degli strumenti d’intervento alle mutate condizioni economiche e produttive del Paese.
Le procedure di accertamento in materia tributaria sono state interessate da un progressivo affinamento degli strumenti probatori e dalla ridefinizione degli oneri rispettivi tra Amministrazione finanziaria e contribuente. Principio cardine resta l’obbligo per il Fisco di dimostrare, anche mediante presunzioni, la sussistenza di elementi oggettivi comprovanti l’irregolarità o la fittizietà dei dati dichiarati o delle operazioni contestate.
Una volta che l’Agenzia delle Entrate ha assolto all’onere probatorio, il contribuente deve fornire elementi che attestino la regolarità e la legittimità delle proprie operazioni.
Tra le principali regole stabilite dalle ultime decisioni: