Riduzione del tasso di interesse dal 4% al 3% e possibilità di regolarizzare ben 24 anni di cartelle: come cambia ancora la rottamazione quinquies 2026 nella Manovra finanziaria
L’esame della Manovra finanziaria 2026 presenta, nella fase pre-voto finale, riformulazioni di rilievo volte a rendere più vantaggiosa la cosiddetta rottamazione quinquies per i contribuenti. In particolare, un emendamento all’esame della Commissione di Bilancio propone un abbassamento dei tassi di interesse sulle rate, che passerebbero dal 4% al 3%.
Questa misura, se confermata, andrebbe ad alleggerire sensibilmente i costi di coloro che intendono avvalersi della definizione agevolata per i carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione.
L’obiettivo della nuova pace fiscale è sostenere contribuenti e imprese con difficoltà temporanee, offrendo una via di uscita strutturata per sanare i debiti tributari accumulati tra il 2000 e il 2023. La rilevanza di questa misura deriva dall’ampia platea di destinatari e da condizioni più favorevoli rispetto alle precedenti rottamazioni.
Le recenti modifiche proposte alla rottamazione quinquies 2026 puntano soprattutto su una netta riduzione degli interessi applicati in caso di rateizzazione dei debiti iscritti a ruolo. La bozza di emendamento all’articolo legato alla rottamazione quinquies prevede che, a partire dal 2026, il tasso applicato alle rate venga ridotto dal 4% al 3%. Ciò comporterà un’effettiva diminuzione del costo complessivo per chi opta per il pagamento dilazionato delle somme dovute.
L’abbassamento dei tassi risponde sia alle esigenze reiterate dalle maggiori associazioni di categoria sia a una logica di allineamento agli attuali livelli degli interessi legali. La finalità perseguita non è solo economica: il ridotto impatto degli interessi incide direttamente sulla sostenibilità finanziaria dei piani di rientro per privati e imprese, favorendo percentuali più alte di adesione ai meccanismi di regolarizzazione.
Le modifiche riguardano anche la struttura dei piani di pagamento: chi chiede di rateizzare i debiti avrà diritto a piani progressivi con condizioni semplificate, scadenze dilazionate e rate più sostenibili rispetto al passato.
Il nuovo schema operativo stabilisce una dilazione massima di 54 rate spalmate nell’arco di 9 anni, rappresentando una delle principali innovazioni rispetto alle precedenti edizioni della pace fiscale. Questa struttura si applicherà ai carichi affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023.
I piani rateali saranno composti da rate bimestrali, ciascuna con un importo minimo di 100 euro, permettendo una programmazione finanziaria più agevole. La misura mira alla massima sostenibilità economica per contribuenti soggetti a carichi fiscali pluriennali o ad aggravamenti in periodi di crisi e garantisce:
La scelta va nella direzione di coprire un arco storico di contenziosi e ruoli esattoriali molto ampio, estendendo l’opportunità di sanatoria a situazioni debitorie che in passato risultavano fuori campo. Tale apertura rende la misura particolarmente rilevante anche per soggetti che hanno accumulato, nel tempo, posizioni debitorie stratificate a causa di crisi cicliche, emergenze personali o episodi di temporanea insolvenza.
La nuova sanatoria in Manovra si distingue per maggior flessibilità nella rateizzazione, tasso di interesse più contenuto e un tempo più ampio rispetto alle precedenti rottamazioni (ad es. la quater).
Gli elementi differenzianti sono sintetizzabili nella tabella seguente:
| Elementi | Quater | Quinquies |
| Periodo cartelle | 2000-30/6/2022 | 2000-31/12/2023 |
| Numero rate max | Max 18 | Max 54 |
| Durata max (anni) | 5 | 9 |
| Tasso interesse | 4% | 3% |
| Sanzioni e interessi | Stralciate | Stralciate |
La nuova finestra di agevolazioni rappresenta per molti contribuenti e nuclei familiari una possibilità concreta di regolarizzare la posizione fiscale, diluendo il debito su tempi lunghi, a tassi più bassi e importi rateali contenuti. Ciò può comportare vantaggi significativi in termini di sostenibilità dei bilanci familiari e aziendali, evitando il ricorso a procedure coattive di riscossione aggravate dagli oneri accessori.