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Partite Iva e professionisti, nuovi limiti e vincoli per chi ha debiti con il fisco in manovra finanziaria 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
Fisco in manovra finanziaria 2026

Nel 2026 le partite IVA e i professionisti con debiti fiscali si troveranno di fronte a nuove restrizioni: stretta sulle compensazioni, vincoli per l'avvio di attività, limiti alla rottamazione.

Le misure contenute nella Legge di Bilancio del 2026 prevedono un irrigidimento delle regole per Partite Iva e professionisti che si trovano in posizione debitoria verso l'Erario: dal blocco all'utilizzo dei crediti per compensare i debiti fiscali fino all'introduzione dell'obbligo di presentare una garanzia per i nuovi avvii. Si rafforza dunque la strategia di contrasto all'insolvenza fiscale, nell'ottica di recuperare gettito e responsabilizzare i contribuenti.

Le novità coinvolgono ampia platea di PMI e professionisti, chiamati a misurarsi con meccanismi più stringenti e selettivi. Analizziamo nel dettaglio come cambiano le regole di accesso e gestione della propria posizione fiscale.

Blocco compensazioni: cosa cambia per partite IVA con debiti fiscali

L'introduzione delle nuove norme sancisce un vero e proprio raddoppio della stretta per chi si trova con partite IVA pendenti e debiti pregressi con l'Amministrazione finanziaria. Nello specifico, dal luglio 2026, i crediti d'imposta diversi da quelli derivanti da liquidazione delle imposte non potranno più essere utilizzati liberamente per compensare posizioni debitorie, qualora il contribuente presenti cartelle esattoriali non saldate.

Tra le novità più rilevanti emerge l'abbattimento della soglia di accesso al blocco automatico: la cifra limite scende da 100.000 a 50.000 euro di debiti pendenti, dimezzando così il margine di tolleranza e ampliando notevolmente la platea di soggetti coinvolti. Al superamento di questa soglia, il meccanismo automatico impedirà alla partita IVA di procedere a compensazioni orizzontali tra crediti e debiti fiscali o contributivi.

Le logiche alla base della riforma sono ispirate al principio pagare prima di compensare, scoraggiando l'accumulo seriale di cartelle esattoriali e l'uso disinvolto della compensazione per eludere la riscossione. Il blocco interesserà in particolare le imprese, i professionisti e le ditte individuali che basano sulla compensazione parte della gestione della cassa, nonché chi si trova in difficoltà finanziaria e sperava nelle compensazioni per allentare la pressione tributaria:

  • La restrizione mira a evitare abusi e a rafforzare la capacità dell'agente della riscossione di recuperare somme effettivamente dovute.
  • Il blocco scatterà automaticamente con il superamento della soglia: non saranno necessari ulteriori atti amministrativi.
  • Resta comunque salva la possibilità di utilizzare crediti d'imposta derivanti dalla liquidazione di imposte principali a saldo e acconto IRPEF e IRES.
Questa modifica comporterà un impatto gestionale rilevante soprattutto per chi, fino a oggi, ha potuto mediare la gestione dei propri debiti facendo affidamento su crediti IVA, crediti per bonus edilizi o altre forme di credito fiscale. Di fronte alle novità, sarà necessario adottare strategie più prudenti nella gestione delle proprie entrate e uscite fiscali, ponendo molta attenzione allo stato delle cartelle esattoriali pendenti.

Obbligo di garanzia per l'avvio di nuove attività professionali

L'insieme degli emendamenti in manovra introduce inoltre l'obbligo di presentare una garanzia finanziaria o assicurativa per tutti coloro che intendono avviare una nuova attività professionale o imprenditoriale qualora abbiano in essere debiti tributari rilevanti. La misura coinvolge sia nuove partite IVA che professionisti già iscritti ad albi o elenchi specifici.

In pratica, chi presenta un'esposizione debitoria superiore a una certa soglia e intende iscriversi ad albi o avviare una nuova impresa sarà chiamato a fornire una fideiussione bancaria o una polizza assicurativa a beneficio dell'Amministrazione finanziaria. L'obiettivo è garantire che chi entra nel mercato non abbia situazioni pendenti che possano aggravarsi, tutelando sia gli interessi erariali sia la stabilità del mercato stesso:

  • La soglia di debito che farà scattare l'obbligo di garanzia sarà precisata nei decreti attuativi, ma gli ultimi emendamenti ipotizzano importi compresi tra 20.000 e 30.000 euro.
  • La garanzia dovrà coprire l'importo del debito fiscale residuo e resterà vincolata fino a quando la posizione non verrà regolarizzata.
  • Chi non presenta l'adeguata garanzia non potrà formalizzare l'avvio della propria attività o mantenere iscrizioni a determinati albi.
La previsione introduce maggiore selettività nell'accesso al mercato, richiedendo ai futuri imprenditori e ai liberi professionisti la capacità di dimostrare solidità fiscale ed economica. Si tratta di una misura che punta a prevenire il fenomeno dell'apertura seriale di partite IVA nonostante debiti insoluti, responsabilizzando la platea degli operatori economici a una gestione più trasparente delle proprie posizioni tributarie.

Novità su rottamazione e saldo e stralcio: opportunità e limiti per debitori fiscali

L'edizione 2026 della Rottamazione Quinquies segna un'evoluzione nell'approccio alla definizione agevolata dei debiti verso l'Erario. La misura, inserita nella legge di Bilancio, rimarrà uno strumento straordinario per alleggerire il carico fiscale, ma con paletti decisamente più stringenti rispetto alle precedenti edizioni. Il focus è evitare usi opportunistici e sistematici della sanatoria, escludendo i cosiddetti rottamatori seriali.

Questa volta, infatti, criteri di accesso più severi premieranno i contribuenti che mostrano reale volontà di regolarizzazione, escludendo chi, in passato, ha solo sospeso temporaneamente procedure esecutive senza poi portare a termine i pagamenti. Vengono previsti meccanismi di rateizzazione più sostenibili, con piani fino a 120 rate mensili e possibilità di tolleranza per alcune rate omesse, e importi differenziati in funzione del debito accumulato:

  • Per i debiti oltre 50.000 euro si richiederà un anticipo immediato e obbligatorio pari al 5% del totale al momento dell'adesione.
  • Per debiti di modesta entità (ad esempio, fino a 1.000/2.000 euro) sarà attuabile un saldo e stralcio semplificato, con possibile cancellazione automatica delle micro-cartelle.
  • Non potranno accedere i soggetti che hanno già aderito a precedenti rottamazioni senza rispettare gli obblighi di pagamento.
L'intenzione dichiarata dal Governo è rendere queste misure strumenti eccezionali e non ciclici, premiando la compliance vera, soprattutto per chi dimostra serietà e regolarità nei versamenti, anche attraverso strumenti oggettivi come anticipi e storicità fiscale limpida. Sotto il profilo economico, l'introduzione di un saldo e stralcio mirato alle micro-posizioni dovrebbe consentire sia un recupero efficiente di gettito, sia un alleggerimento per piccoli contribuenti e lavoratori autonomi gravati da debiti ormai difficilmente esigibili, migliorando l'efficacia generale dell'azione di riscossione.

Altre misure restrittive: dalla rateizzazione alle soglie di blocco delle compensazioni

La Legge di Bilancio 2026 non si limita agli interventi sul meccanismo delle compensazioni e alla selettività delle sanatorie. Un'ulteriore serie di misure restrittive mira a razionalizzare l'intero sistema di riscossione e prevenire comportamenti elusivi.

Tra le principali novità si segnalano:

  • Razionalizzazione della disciplina della rateizzazione delle plusvalenze, con la suddivisione su cinque anni solo per cessioni di aziende detenute da almeno tre anni (due per società sportive professionistiche), restringendo così la platea degli aventi diritto.
  • Affrancamento straordinario delle riserve con imposta sostitutiva, previsto al 10%: strumento volto a recuperare gettito una tantum, limitando la liquidità delle riserve disponibili.
  • Accesso rafforzato ai dati delle fatture elettroniche per l'Agenzia delle Entrate-Riscossione, che potrà pignorare i pagamenti ancora prima che i contribuenti ricevano somme dovute e calcolare d'ufficio l'IVA mancante in caso di dichiarazioni omesse.
  • Riduzione delle soglie per il blocco delle compensazioni: qualunque partita IVA con debiti oltre i 50.000 euro vedrà congelata la possibilità di compensare crediti (salvo quelli derivanti da liquidazione).
A questi interventi si aggiunge lo sforzo per incrementare il recupero fiscale tramite azioni di contrasto alle indebite compensazioni (stimato dalla Ragioneria Generale in almeno 300 milioni di euro annui), confermando la massima attenzione del Legislatore sul recupero delle somme effettivamente dovute e la lotta all'evasione ed elusione fiscale.

Conseguenze per professionisti e partite IVA: come prepararsi e cosa fare

L'introduzione di regole più severe richiede azioni preventive e consapevoli per evitare le nuove restrizioni e proteggere la continuità della propria attività. La prima indicazione riguarda la verifica continua della situazione debitoria: è fondamentale monitorare costantemente lo stato delle cartelle esattoriali e adottare piani di regolarizzazione tempestivi, per non ricadere nelle nuove soglie che bloccano la compensazione:

  • Diventa essenziale pianificare i flussi di cassa, limitando l'accumulo di debiti tributari e privilegiando il saldo delle pendenze rispetto ad altre forme di liquidità.
  • In caso di avvio di nuove attività, occorre valutare con attenzione la necessità di presentare una garanzia e la sostenibilità economica della propria posizione fiscale, anche per prevenire problemi in fase di iscrizione o autorizzazione all'attività.
  • L'adesione a piani di rottamazione o saldo e stralcio va ponderata attentamente: la scelta va calibrata sulla reale capacità di rispettare gli accordi di pagamento e sulle prospettive future di redditività.
  • Resta utile il confronto periodico con consulenti abilitati, per valutare tutte le opportunità offerte dalla normativa e pianificare strategie fiscali orientate alla massima compliance e trasparenza.
Le misure della manovra spingono verso una gestione più oculata e programmata del proprio rapporto con il Fisco: la cura del rating fiscale e la documentazione puntuale delle regolarità contributive saranno sempre più determinanti anche per accedere a finanziamenti, forniture e partnership commerciali.


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