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Pensione di reversibilità e unioni civili, potrebbe davvero cambiare tutto grazie alla Cassazione

di Marianna Quatraro pubblicato il
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La pensione di reversibilità potrebbe essere ampliata anche ai coniugi superstiti delle unioni civili. Le attese per un nuovo pronunciamento della Cassazione

La pensione di reversibilità potrà finalmente essere riconosciuta anche ai soggetti delle unioni civili? La pensione di reversibilità è un trattamento Inps che viene riconosciuto a coniuge, figli ed eventuali altri parenti di un soggetto defunto se soddisfano determinati requisiti e in percentuali differenti in base al grado di parentela con il defunto.

La prestazione non viene automaticamente riconosciuta ma i soggetti interessati devono presentare apposita domanda all’Istituto di previdenza.

La Corte di Cassazione potrebbe cambiare, però, le regole di erogazione del trattamento, ampliandone i beneficiari.

  • La pensione di reversibilità potrebbe essere ampliata anche ai superstiti delle unioni civili
  • Quali sono i soggetti che oggi hanno diritto per legge ad avere la pensione di reversibilità
La pensione di reversibilità potrebbe essere ampliata anche ai superstiti delle unioni civili

Oggi un coniuge di un’unione civile, nel caso di perdita del compagno, non ha diritto ad avere la pensione di reversibilità, perché non unito nel vincolo matrimoniale. 

Tutto, però, potrebbe cambiare: la Corte di Cassazione, con l’ordinanza del 21 agosto 2024 n. 22992, ha sollevato alle Sezioni Unite dubbi di costituzionalità sulle norme che vietano di riconoscere la pensione di reversibilità ai coniugi superstiti di un'unione civile e ai figli delle coppie gay nati con la maternità surrogata.

Il caso nasce da un ricorso dell'Inps contro la decisione della Corte d'Appello di Milano di riconoscere la pensione di reversibilità al componente superstite di una coppia omosessuale. I due uomini, legati da una stabile convivenza, avevano avuto un bambino, nato negli Stati uniti nel 2010, con la fecondazione assistita, registrato in Italia in un primo momento come figlio del solo genitore biologico.

Nel 2017, però, era stata trascritta la sentenza statunitense che accertava la paternità anche del genitore d'intenzione, morto nel 2015. Il genitore sopravvissuto ha poi avviato le pratiche legali per avere diritto alla pensione indiretta per lui e per il figlio.

La Cassazione ha, quindi, chiesto alle Sezioni unite, di valutare, anche alla luce del superiore interesse del minore, la discriminazione del non voler riconoscere la reversibilità a coloro che non risultano legati dal matrimonio ma solo dall’unione civile, considerando che agli occhi della legge potrebbe assumere la stessa valenza in termini di diritti e doveri.

L'unione civile è, infatti, per legge costituita da due persone maggiorenni dello stesso sesso che effettuano una relativa dichiarazione di fronte all'ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni. 

La dichiarazione viene poi registrata dall'ufficiale di stato civile nell'archivio di stato. Ciò significa che anche l’unione civile risulta a tutti gli effetti un legame legale, cosa che, invece, non sussiste per le coppie semplicemente conviventi.

Quali sono i soggetti che oggi hanno diritto per legge ad avere la pensione di reversibilità

La normativa attuale prevede che la pensione di reversibilità sia riconosciuta solo ai familiari superstiti del de cuius in relazione all’importo di pensione percepito in vita dall’assicurato e in percentuali differenti che sono, nel dettaglio, del 60% per il coniuge solo, dell’80% per il coniuge e un figlio e del 100% per il coniuge e due o più figli.

In mancanza del coniuge superstite, hanno diritto ad avere la pensione di reversibilità i successivi familiari nelle seguenti percentuali:

  • 70% per un solo figlio;
  • 80% per due figli:
  • 100% per tre o più figli;
  • 15% per un genitore;
  • 30% per due genitori;
  • 15% per un fratello o sorella;
  • 30% per due fratelli o sorelle.