La possibilità che un’abitazione venga sottoposta a pignoramento è motivo di seria apprensione, soprattutto per le famiglie con minori, disabili, o soggetti invalidi. Il tema solleva profili giuridici e sociali rilevanti, in quanto tocca il diritto all’abitazione e le tutele riconosciute a categorie vulnerabili dalla normativa italiana.
Quando e perché può avvenire il pignoramento della casa
Il pignoramento immobiliare è una procedura giudiziaria attraverso cui il creditore può agire sull’immobile del debitore per recuperare i propri crediti.
La procedura esecutiva può essere avviata in seguito a mancati pagamenti di mutui, finanziamenti o altri debiti rilevanti.
- Deve sussistere un titolo esecutivo valido (ad esempio, una sentenza o un decreto ingiuntivo diventato esecutivo).
- L’immobile non risulta protetto da specifici vincoli giuridici che ne impediscano l’esecuzione.
- L’attività viene avviata mediante notifica dell’atto di pignoramento e iscrizione presso il competente ufficio.
La presenza di minori, disabili o invalidi non determina automaticamente l’impignorabilità dell’immobile.
Ciò significa che il pignoramento di una casa non si bloccare per la sola presenza di figli, bambini, anziani, disabili o invalidi nella stessa abitazione. Sussistono, però, dei limiti e possibili tutele.
Figli minori, disabili e invalidi: quali tutele previste dalla normativa italiana
L’ordinamento giuridico tutela con particolare attenzione i soggetti vulnerabili nelle procedure esecutive.
- I minori sono considerati prioritari per il mantenimento della casa familiare, soprattutto in presenza di affidamento a un genitore.
- I disabili e gli invalidi godono di alcune protezioni derivanti da normative generali su diritti e dignità della persona.
- L’assistenza giurisdizionale mira a evitare l’aggravamento delle condizioni di vita, preferendo lo strumento della esecuzione su altri beni quando possibile.
Le tutele, tuttavia, non configurano un divieto assoluto di pignoramento, ma impongono al giudice di valutare attentamente l’impatto sulle persone fragili coinvolte.
Inoltre, per legge, la prima casa non è pignorabile dall’Agente della Riscossione (come l’Agenzia delle Entrate-Riscossione) se:
- l’immobile costituisce l’unica proprietà del debitore;
- il debitore vi risiede anagraficamente;
- l’immobile non è classificato come di lusso.
Tra le numerose forme di protezione che regolano i
diritti delle persone con disabilità e delle famiglie con minori nei confronti del rischio di perdita della casa ci sono:
- Accesso a misure di supporto, come il sostegno economico da parte dei servizi sociali, previsto ai sensi delle leggi quadro sull’assistenza;
- Riconoscimento del mantenimento in caso di separazione: anche figli maggiorenni con disabilità mantengono il diritto al mantenimento, rendendo meno agevole l’allontanamento dall’abitazione;
- Possibilità di rateizzazione o saldo e stralcio dei debiti, volte a evitare l’aggravarsi della situazione debitoria e l’avvio di procedure esecutive sulla prima casa;
- Accesso agli strumenti di esdebitazione e sovraindebitamento;
- Assistenza legale specialistica e consulenza presso i servizi sociali o le associazioni per disabili;
- Vincolo di destinazione per i disabili, che tutela il patrimonio destinato all’assistenza, limitando la pignorabilità dei beni vincolati;
Casi concreti in cui il pignoramento può essere bloccato o limitato
In determinate situazioni,
la procedura esecutiva può essere rimandata, sospesa o, in alcuni casi, del tutto bloccata:
- Vincolo di destinazione: la normativa vigente permette di costituire un vincolo di destinazione sull’immobile a favore di persone disabili con la Legge 104. Gli immobili vincolati, finalizzati a esigenze di assistenza o cura, possono essere sottratti (nei limiti della legge) a esecuzioni sul patrimonio del beneficiario.
- Procedura di sovraindebitamento: Soggetti vulnerabili, incluso chi ha a carico invalidi o disabili, possono ricorrere al sovraindebitamento che sospende o blocca le azioni esecutive durante la procedura.
- Opportuna impugnazione: Il giudice può sospendere l’esecuzione se sussistono motivi gravi, quali prevedibili danni alla salute di persone disabili o impossibilità di reperire adeguata soluzione abitativa.
- Intervento delle associazioni: Organismi e associazioni di tutela spesso affiancano famiglie in difficoltà, aiutando a presentare ricorsi e domande di sospensione su base documentata.
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