Il pignoramento presso terzi rappresenta uno strumento fondamentale nelle procedure di recupero crediti, permettendo al creditore di rivalersi su beni o crediti del debitore che si trovano in possesso di soggetti terzi. Nel 2025 questo istituto giuridico subisce importanti modifiche che mirano a rendere più efficaci e rapide le procedure esecutive, con significative ripercussioni sia per i creditori che per i debitori.
Le novità introdotte nel 2025 riguardano principalmente due aspetti: la velocizzazione delle procedure di recupero crediti e l'estensione dell'ambito di applicazione del pignoramento a beni futuri.
Ricordiamo, in breve, che il pignoramento presso terzi è una particolare forma di espropriazione forzata che colpisce i beni mobili del debitore che si trovano in possesso di soggetti terzi, oppure crediti che il debitore vanta nei confronti di questi ultimi. Questa tipologia di procedura coinvolge necessariamente tre parti:
- Il creditore procedente, che rappresenta la parte attiva sia in senso sostanziale che processuale
- Il debitore, contro il quale si procede per il recupero delle somme dovute
- Il terzo pignorato, ovvero il soggetto che detiene i beni o è debitore nei confronti del debitore principale
Come nella procedura standard di pignoramento, anche questa variante inizia con la notifica al debitore del titolo esecutivo e dell'atto di precetto. Il terzo pignorato è tenuto a dichiarare l'esistenza e l'entità dei beni o crediti del debitore in suo possesso.
Gli esempi più comuni di pignoramento presso terzi riguardano:
- Lo stipendio del debitore (il terzo è il datore di lavoro)
- Il conto corrente bancario (il terzo è l'istituto bancario)
- Crediti commerciali (il terzo è il cliente del debitore)
- Somme dovute da assicurazioni o enti previdenziali
Procedure più rapide per il recupero crediti nel 2025
La prima significativa modifica al pignoramento presso terzi nel 2025 concerne l'
accelerazione dell'iter procedurale con una netta semplificazione burocratica. Questo cambiamento comporta una riduzione considerevole dei tempi necessari per il recupero del credito.
È stato eliminato l'obbligo di invio della cartella esattoriale ai contribuenti morosi. Questa novità attribuisce all'Agenzia delle Entrate la facoltà di procedere direttamente con il pignoramento in modo pressoché immediato, senza necessità di notificare ulteriori atti che intimino il pagamento.
Dal momento in cui il contribuente riceve la notifica dell'atto debitorio, il Fisco dispone di un termine di due mesi per valutare se inviare ulteriori notifiche di sollecito al pagamento oppure procedere con l'accertamento esecutivo.
Successivamente, i creditori potranno recuperare il capitale in tempi notevolmente ridotti direttamente presso i terzi. Ad esempio:
- Se il creditore intende procedere sullo stipendio del debitore, sarà compito del datore di lavoro versare direttamente la somma dovuta al creditore
- Nel caso di pignoramento di fatture, il cliente del debitore effettuerà il pagamento direttamente al creditore
È importante sottolineare che il diritto al recupero del credito è soggetto a
prescrizione decennale. Trascorsi 10 anni, infatti, non sarà più possibile richiedere la restituzione delle somme spettanti e i terzi saranno liberati dall'obbligo di pagamento.
Pignoramento di beni futuri: la novità più rilevante del 2025
La seconda e più incisiva novità introdotta nel 2025 riguarda la possibilità di sottoporre a pignoramento beni che il debitore ancora non possiede. Questa modifica rappresenta un cambiamento paradigmatico nell'ambito delle procedure esecutive.
Dal 2025, i creditori possono infatti avviare procedure di pignoramento su beni non ancora nella disponibilità del debitore. Un esempio concreto di questa estensione riguarda le pensioni: non solo quelle già in erogazione, ma anche quelle future potranno essere oggetto di pignoramento, con potenziali ripercussioni significative sulla sicurezza economica futura dei debitori.
Questa innovazione potrebbe comportare che alcuni contribuenti si ritrovino un domani con trattamenti pensionistici sensibilmente ridotti a causa di debiti pregressi con il Fisco o altri creditori.
Rimane comunque ferma la tutela del minimo vitale, principio cardine della normativa sui pignoramenti. La legge continua infatti a garantire che possa essere pignorato solo un quinto del cedolino, ovvero il 20% dell'importo, salvaguardando così la quota necessaria al sostentamento del debitore.
Procedura operativa del pignoramento presso terzi nel 2025
Nel 2025, la procedura di pignoramento presso terzi segue questi passaggi principali:
- Notifica del titolo esecutivo e precetto: il creditore notifica al debitore il titolo esecutivo (sentenza, decreto ingiuntivo, ecc.) e il precetto (intimazione ad adempiere)
- Atto di pignoramento: dopo almeno 10 giorni dalla notifica del precetto, il creditore può notificare l'atto di pignoramento sia al debitore che al terzo
- Dichiarazione del terzo: il terzo è tenuto a rendere una dichiarazione circa l'esistenza del rapporto con il debitore e l'entità del debito
- Assegnazione: il giudice, verificata la regolarità della procedura, emette l'ordinanza di assegnazione delle somme
- Pagamento: il terzo procede al pagamento diretto al creditore
Con le modifiche del 2025, questa procedura diventa più snella e rapida, riducendo i tempi di attesa per i creditori e aumentando l'efficacia del recupero crediti.
Implicazioni pratiche delle novità 2025 per debitori e creditori
Le modifiche introdotte nel 2025 hanno rilevanti conseguenze pratiche per tutti i soggetti coinvolti nella procedura di pignoramento presso terzi.
Per i creditori, i vantaggi sono evidenti:
- Maggiore rapidità nel recupero dei crediti
- Riduzione dei costi procedurali
- Ampliamento delle possibilità di soddisfacimento attraverso i beni futuri
- Maggiore efficacia delle procedure esecutive
Per i
debitori, invece, le novità comportano:
- Minore tempo a disposizione per regolarizzare la propria posizione
- Rischio di vedere compromessa anche la propria situazione economica futura
- Necessità di una maggiore pianificazione finanziaria preventiva
Per i
terzi pignorati (datori di lavoro, banche, clienti):
- Aumento delle responsabilità nella gestione delle procedure
- Necessità di aggiornamento sulle nuove disposizioni normative
- Obbligo di maggiore tempestività nelle dichiarazioni e nei pagamenti
È essenziale che tutti i soggetti coinvolti acquisiscano una piena comprensione delle nuove regole per evitare conseguenze negative e sanzioni.
Strumenti di difesa per il debitore nel nuovo scenario
Il debitore che si trova a fronteggiare un pignoramento presso terzi nel 2025 può ancora avvalersi di alcuni strumenti di difesa:
- Opposizione all'esecuzione: quando si contesta il diritto del creditore a procedere all'esecuzione forzata
- Sovraindebitamento e nuova legge: in molti casi la nuova normativa sul sovraindebitamento può salvare numerose persone dai debiti, sebbene esistano rischi da conoscere
- Richiesta di conversione del pignoramento: possibilità di sostituire i beni pignorati con una somma di denaro equivalente
- Valutare se gli assegni bancari sono pignorabili: è importante conoscere i casi in cui un assegno bancario normale o circolare può essere oggetto di pignoramento.
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