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Pos, scontrini e pagamenti, come funzionano i nuovi controlli incrociati del Fisco e da quando saranno in vigore

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Pos, scontrini e pagamenti

Alla base del nuovo sistema c' una sinergia tecnica tra il registratore telematico e gli strumenti di pagamento elettronico.

Entra in vigore un sistema integrato tra certificazione fiscale e pagamenti elettronici. Il cambiamento non è di poco conto. Oggi le comunicazioni relative ai pagamenti digitali sono trasmesse all'Agenzia delle entrate su base mensile, ma dal 2026 questo flusso sarà in tempo reale, con dati aggregati e confrontati istantaneamente con quelli generati dai registratori telematici. Il nuovo impianto normativo è stato introdotto dalla legge 207 del 2024 che punta alla piena tracciabilità degli incassi e al controllo automatico e costante delle operazioni fiscali.

La logica è chiara: incrociare ogni pagamento effettuato con carte e altri strumenti digitali con i documenti commerciali trasmessi telematicamente dagli esercenti. Questo meccanismo permetterà al Fisco di individuare eventuali discrepanze, come incassi non certificati o scontrini non emessi, senza dover attendere i tempi tecnici delle attuali elaborazioni mensili. È un cambio di paradigma, che trasforma il punto vendita in un nodo attivo di trasmissione fiscale, in grado di interfacciarsi in tempo reale con l'amministrazione tributaria. Approfondiamo quindi:

  • Come funzionano i nuovi controlli incrociati del Fisco
  • Cosa cambia per esercenti e contribuenti con i nuovi controlli

Come funzionano i nuovi controlli incrociati del Fisco

Alla base del nuovo sistema c'è una sinergia tecnica tra il registratore telematico e gli strumenti di pagamento elettronico, come Pos o soluzioni software integrate. I registratori dovranno essere dotati di un'interfaccia capace di ricevere e memorizzare tutte le informazioni sulle transazioni elettroniche, tranne quelle che identificano direttamente il cliente. In seguito, il sistema invierà questi dati aggregati per giornata all'Agenzia delle entrate, insieme ai corrispettivi fiscali.

La trasmissione avverrà in un'unica soluzione. I software certificati, già oggetto di nuove disposizioni regolamentari come il provvedimento 111204 del 2025 pubblicato il 7 marzo, saranno tenuti a rispettare specifiche tecniche per l'invio dei dati. Ogni transazione dovrà essere registrata, anche se non immediatamente associata a uno scontrino.

L'innovazione riguarderà anche i soggetti che forniscono servizi di pagamento che continueranno a trasmettere i dati identificativi e gli importi delle transazioni, ma la loro funzione si affiancherà e in parte sarà assorbita da quella più tempestiva garantita dai registratori collegati ai Pos. Il confronto fra le diverse fonti di dati consentirà al Fisco i intervenire in caso di incongruenze e di attivare le cosiddette lettere di compliance, uno strumento preventivo che permette al contribuente di rimediare a eventuali errori o omissioni senza incorrere immediatamente in sanzioni.

Cosa cambia per esercenti e contribuenti con i nuovi controlli

La necessità di dotarsi di tecnologie aggiornate, in grado di effettuare la trasmissione unificata, diventerà imprescindibile. Per molti esercenti sarà necessaria l'adozione di nuovi registratori telematici compatibili o l'aggiornamento di quelli esistenti, così come una maggiore attenzione nella gestione dei flussi di cassa digitali. Saranno coinvolti in particolare quei contribuenti che, pur accettando pagamenti elettronici, non sempre provvedono all'emissione immediata dello scontrino o alla corretta certificazione dell'operazione.

Dal punto di vista dell'amministrazione fiscale si tratta di un rafforzamento della capacità di controllo basato sull'automazione e sull'analisi in tempo reale. L'incrocio tra corrispettivi telematici, fatture elettroniche e transazioni digitali diventa così uno strumento di sorveglianza continua, capace di anticipare le verifiche, prevenire le irregolarità e rendere più efficace il meccanismo del ravvedimento operoso.

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