Pagamenti digitali, obbligo del POS e alternative come Satispay o PayPal: tra quadro normativo, differenze operative, deducibilit fiscale, costi, rischi e soluzioni pratiche per esercenti e professionisti nel contesto italiano.
L'adozione dei pagamenti digitali ha subito una notevole accelerazione in Italia, diventando protagonista nell'attività commerciale e professionale. La propensione a utilizzare strumenti elettronici emerge soprattutto tra i consumatori, che scelgono sempre più spesso carte, wallet digitali e app come principali modalità di pagamento.
In risposta a questa evoluzione, il legislatore ha previsto l'obbligatorietà del POS per la quasi totalità dei commercianti e professionisti, con la finalità di promuovere la tracciabilità delle transazioni e contrastare l'evasione fiscale. Sorgono tuttavia domande sulle possibilità di ricorrere a metodi alternativi, quali Satispay o PayPal, in sostituzione del POS oppure sull'esistenza di situazioni che consentano di evitarne l'uso. Comprendere le regole attuali e le opzioni tecnologiche disponibili è essenziale per gestire i pagamenti in modo conforme, sicuro e vantaggioso.
L'obbligo di accettare pagamenti elettronici, già previsto dal Decreto-legge 179/2012 e più volte rafforzato, oggi trova compiuta attuazione con le modifiche introdotte dal D.L. 36/2022 (PNRR 2). Dal 30 giugno 2022, tutte le attività che offrono beni o servizi al pubblico, inclusi professionisti e artigiani, sono tenute a dotarsi di strumenti che permettano il pagamento elettronico tramite carte di debito, credito e prepagate (DL 179/2012). La legge prevede una sanzione amministrativa di 30 euro, aumentata del 4% del valore della transazione rifiutata, in caso di mancata accettazione di pagamento elettronico, a meno che il rifiuto non sia giustificato da cause oggettive, come malfunzionamento tecnico documentabile.
La normativa non permette eccezioni di settore: ristoratori, negozianti, studi medici e professionisti devono consentire almeno un'opzione digitale tracciabile. L'obbligo include anche le prestazioni occasionali e le attività svolte a domicilio.
Il legislatore non individua tipologie preferenziali di POS: l'importante è che il terminale consenta l'accettazione delle principali carte e strumenti comunemente usati dagli utenti. Rientrano tra le opzioni i POS fissi, portatili, mobili e virtuali, ciascuno con caratteristiche diverse. Va sottolineato che, in caso di guasto del terminale, l'esercente deve dimostrare l'effettività del disservizio e proporre modalità tracciabili alternative, tra cui anche wallet o bonifici. La ratio normativa resta la tracciabilità e la trasparenza delle operazioni, non la specificità dello strumento.
Il POS (acronimo di Point of Sale) è il dispositivo fisico o virtuale che consente ai commercianti e ai professionisti di accettare pagamenti con carte di debito, credito, prepagate e spesso anche wallet digitali. I POS moderni possono essere:
Le modalità operative dei principali strumenti di pagamento digitale si distinguono per tecnologia, diffusione e gestione della transazione:
La tracciabilità dei pagamenti rappresenta uno dei capisaldi degli obblighi fiscali per le imprese e i professionisti. L'Agenzia delle Entrate riconosce come pagamenti tracciabili quelli effettuati con:
I costi e vantaggi connessi all'uso di sistemi di pagamento digitale variano secondo la soluzione adottata e il volume di transato. Nella scelta, l'esercente deve valutare:
Soluzione |
Costi fissi |
Commissione |
Vantaggi/Svantaggi |
POS mobile (es. SumUp, Nexi, myPOS) |
Da 0 a 49€ una tantum; in alcuni casi canone annuale fino a 37,50€ |
1,2 - 2,85% variabile su volume e tipo carta |
Accetta principali circuiti, accrediti rapidi, gestione da smartphone; attenzione a costi occulti di trasferimento o inattività |
Satispay |
Nessun canone |
Ticket commissione fissa tra 0,2 - 0,5% per transazioni tipiche, con recenti aumenti. Non più zero per micropagamenti |
Indipendenza dalle carte, semplicità, facilità di integrazione; copertura limitata rispetto ai circuiti tradizionali; accettazione non universale |
PayPal |
Nessun canone per merchant base |
1,2% + 0,35€ per carta, 3,4% su e-commerce/direct checkout |
Ampia diffusione negli acquisti online; nei negozi fisici dipende dall'accettazione; costi più alti su e-commerce, vantaggioso per transazioni da remoto |
Bonifico istantaneo |
Nessun canone |
Fino a 1 - 2,5€ a transazione |
Tracciabilità, immediatezza, possibile anche a distanza; meno pratico per il retail |