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Quale è la tassazione 2025 per premi produttività? Requisiti e condizioni di quando si può applicare per circolare AdE

di Chiara Compagnucci pubblicato il
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Chiarimenti Agenzia delle entrate

Tassazione agevolata premi produttività 2025: aliquote, requisiti CCNL e limiti reddituali. Le condizioni per applicare le agevolazioni fiscali secondo l'Agenzia delle Entrate

La Legge di Bilancio 2025 conferma la stabilità dell'aliquota agevolata al 5% dell'imposta sostitutiva sui premi di produttività erogati dai datori di lavoro ai dipendenti, estendendo questa misura di favore fiscale anche per l'anno in corso. Questa agevolazione rappresenta un importante strumento per incentivare la produttività nelle aziende e, al contempo, incrementare il potere d'acquisto dei lavoratori attraverso un trattamento fiscale vantaggioso.

La detassazione si applica ai premi di risultato, derivanti da contratti aziendali o territoriali, relativi a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione, nonché alle somme erogate come partecipazione agli utili, fino a un massimo di 3.000 euro annui complessivi. Un regime fiscale particolarmente conveniente che si inserisce nel quadro delle misure di sostegno alle imprese previste nella manovra finanziaria 2024-2025 per la gestione dei dipendenti.

Requisiti per accedere alla tassazione agevolata dei premi di produttività

L'applicazione dell'imposta sostitutiva al 5% è condizionata al soddisfacimento di specifici requisiti soggettivi. Per poter beneficiare di questa agevolazione fiscale è necessario che:

  • Il lavoratore sia dipendente del settore privato;
  • Il reddito di lavoro dipendente del lavoratore non superi gli 80.000 euro nell'anno precedente, comprensivi di somme soggette a imposta sostitutiva, pensioni e assegni equiparati, redditi di lavoro dipendente riconducibili a un'attività di lavoro svolta all'estero, anche se non tassati in Italia;
  • I premi siano erogati in esecuzione di contratti collettivi aziendali o territoriali stipulati dalle associazioni sindacali comparativamente più rappresentative sul piano nazionale;
  • La corresponsione dei premi sia legata a incrementi misurabili e verificabili di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione.
È importante sottolineare che la detassazione non si applica ai titolari di redditi di lavoro assimilato, ai dipendenti delle Amministrazioni pubbliche e ai lavoratori dipendenti distaccati all'estero, qualora la retribuzione premiale sia assorbita dalla tassazione convenzionale.

Ambito di applicazione e limiti della tassazione agevolata

La misura agevolativa si applica sui premi di produttività entro il limite di 3.000 euro lordi annui, elevabile a 4.000 euro per le imprese che coinvolgono pariteticamente i lavoratori nell'organizzazione del lavoro. Gli importi sono da considerarsi al lordo della ritenuta fiscale del 5% e al netto delle trattenute previdenziali obbligatorie.

Per i contratti stipulati dopo il 24 aprile 2017, nelle aziende che prevedono il coinvolgimento paritetico dei lavoratori, è prevista una riduzione di venti punti percentuali dell'aliquota contributiva a carico del datore di lavoro per il regime relativo all'invalidità, la vecchiaia e i superstiti su una quota di premio agevolabile non superiore a 800 euro. Inoltre, il lavoratore può non versare i contributi a proprio carico su questo importo, beneficiando di un ulteriore vantaggio economico.

Criteri di incrementalità per i premi di risultato

Secondo l'interpretazione fornita dall'Agenzia delle Entrate, un elemento fondamentale per l'applicazione del regime agevolato è la condizione di incrementalità degli obiettivi aziendali. Come chiarito nella risoluzione n. 59/E del 2024, non è sufficiente che l'obiettivo prefissato dalla contrattazione di secondo livello sia raggiunto, ma è necessario che il risultato conseguito dall'azienda sia incrementale rispetto al risultato antecedente l'inizio del periodo di maturazione del premio.

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell'Economia e delle Finanze, ha definito i premi di risultato come somme di ammontare variabile correlate a incrementi di produttività, redditività, qualità, efficienza e innovazione. La normativa demanda alla contrattazione collettiva aziendale o territoriale la definizione dei criteri incrementali necessari per l'ottenimento dei premi.

Questi criteri devono prevedere modalità di misurazione e verifica degli incrementi basate su indicatori numerici o di altro genere individuati dalla contrattazione collettiva. È importante distinguere tra:

  • La strutturazione dei premi: l'insieme delle condizioni previste negli accordi al verificarsi delle quali matura il diritto alla corresponsione della somma;
  • La condizione di incrementalità: il raggiungimento di almeno uno degli obiettivi definiti dalla contrattazione collettiva, verificabile attraverso gli indicatori stabiliti.
L'Agenzia delle Entrate ha precisato che il risultato incrementale deve essere conseguito dall'azienda che eroga il premio e che il beneficio fiscale è applicabile anche se è realizzato l'incremento di uno solo degli obiettivi individuati dal contratto. Inoltre, il periodo congruo di misurazione del risultato incrementale è definito dalla contrattazione collettiva e può essere annuale, infrannuale o ultrannuale.

Opzione per la conversione dei premi in welfare aziendale

Un aspetto particolarmente vantaggioso della normativa è la possibilità per il lavoratore di richiedere la conversione dei premi di risultato in welfare aziendale, ossia in somme e valori che non concorrono alla determinazione del reddito imponibile. Questa opzione, se prevista dal contratto aziendale o territoriale, consente di trasformare il premio in:

  • Servizi di assistenza sanitaria integrativa;
  • Contributi alla previdenza complementare;
  • Servizi educativi e di assistenza per familiari;
  • Abbonamenti al trasporto pubblico locale;
  • Altri benefit previsti dall'articolo 51 del TUIR.
In caso di conversione in welfare, il premio non è soggetto ad alcuna tassazione o onere contributivo, né per il dipendente né per l'azienda, aumentando significativamente il valore netto percepito dal lavoratore. Questo meccanismo rappresenta una delle forme più efficienti di remunerazione variabile, in quanto massimizza il beneficio economico per il dipendente a parità di costo per l'azienda.

La normativa sui premi di produttività si integra perfettamente con il sistema di welfare aziendale, creando opportunità di ottimizzazione fiscale sia per i lavoratori che per le aziende. Esistono essenzialmente tre tipologie di welfare aziendale che possono interagire con i premi di produttività:

  • Welfare contrattuale: previsto dai contratti collettivi nazionali o di secondo livello;
  • Welfare aziendale: può essere volontario od obbligatorio, offerto dall'azienda alla generalità dei dipendenti o a categorie omogenee;
  • Welfare sostitutivo o di produttività: quando il premio di risultato viene convertito in servizi di welfare.
Per beneficiare dell'esenzione fiscale, i beni e servizi di welfare devono essere offerti o messi a disposizione della generalità o di categorie omogenee di lavoratori. L'eventuale offerta al singolo lavoratore configurerebbe un trattamento ad personam, con conseguente assoggettamento fiscale e previdenziale.

Estensione del regime agevolato ai familiari

Un aspetto importante della normativa è la possibilità di estendere alcuni benefici di welfare anche ai familiari del lavoratore. In particolare, per quanto riguarda i contributi di assistenza sanitaria e i premi versati per prestazioni relative alla non autosufficienza, il regime di non concorrenza alla formazione del reddito si applica anche quando questi sono destinati al:

  • Coniuge, non effettivamente e legalmente separato;
  • Figli, qualunque sia la loro età;
  • Ascendenti conviventi (genitori e nonni) che rispettino i requisiti reddituali per essere considerati fiscalmente a carico.
Questa estensione rappresenta un importante ampliamento della portata del welfare aziendale, permettendo di rispondere a esigenze familiari più ampie e rafforzando il ruolo sociale di questi strumenti.

Adempimenti per l'accesso alle agevolazioni

Per poter beneficiare del regime fiscale agevolato sui premi di produttività, è necessario rispettare alcuni adempimenti formali:

  • Deposito dell'accordo: l'impresa deve depositare il contratto collettivo presso il Ministero del Lavoro, indicando i criteri di misurazione della produttività;
  • Comunicazione ai dipendenti: è necessario informare i lavoratori sui criteri adottati per il riconoscimento dei premi e sulle relative agevolazioni fiscali;
  • Corretta applicazione della tassazione: il datore di lavoro deve applicare l'aliquota del 5% direttamente in busta paga, garantendo il rispetto dei requisiti normativi.
In caso di verifica del raggiungimento dell'obiettivo successiva al conguaglio delle ritenute, l'Agenzia delle Entrate ha chiarito che il datore di lavoro può emettere una nuova Certificazione Unica, senza incorrere in sanzioni per invio tardivo, permettendo così al lavoratore di applicare l'imposta sostitutiva in sede di dichiarazione dei redditi.
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