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Quale una buona pensione ora in Italia? E nei prossimi anni? La risposta da brividi in entrambi i 2 casi

di Marianna Quatraro pubblicato il
buona pensione anni

Troppo bassi gli importi dei trattamenti pensionistici in Italia e il futuro non prospetta nulla di buono: il quadro della situazione attuale e dei prossimi anni

Quando si può considerare buona una pensione in Italia ora e nei prossimi anni? La questione previdenziale in Italia è sempre molto dibattuta e al centro delle discussioni non ci sono solo i requisiti per le uscite dal lavoro, oggi considerati ancora molto stringenti e con sistemi sperimentali di pensione anticipata, ma anche, e soprattutto, gli importi erogati.

Troppo bassi, tuonano gli interessati, per vivere bene. Ma vediamo di seguito un quadro della situazione attuale, futura e cosa si potrebbe fare per migliorarla. 

  • Qual è l’importo medio di pensione che si percepisce in Italia
  • Quando si può parlare di una buona pensione ora
  • E nei prossimi anni 
  • Cosa fare allora?

Qual è l’importo medio di pensione che si percepisce in Italia

Stando ai dati diffusi dall'Inps, al 31 dicembre 2023 i pensionati erano circa 16,2 milioni, di cui 7,8 milioni di maschi e 8,4 milioni di femmine per un importo lordo complessivo delle pensioni erogate di 347 miliardi di euro. 

Il reddito medio da pensione per gli uomini è risultato superiore del 35% di quello delle donne: per gli uomini, infatti, il reddito da pensione è in media di 2.056,91 euro mentre per le donne risulta di 1.524,35 euro.

L’importo medio mensile della pensione di vecchiaia è risultato di 1.468,59 euro, con un valore più elevato nel settentrione (1.575,28 euro), ma il dato allarmante è che ben il 53,7% dei pensionati percepisce un importo inferiore a 750 euro. 

Inoltre, dei 9,5 milioni di pensioni da 750 euro mensili, ben 4 milioni (il 44%) beneficiano di prestazioni legate a bassi redditi, come integrazioni al minimo, maggiorazioni sociali, pensioni e assegni sociali e pensioni di invalidità civile.

Quando si può parlare di una buona pensione ora

Alla luce dei numeri riportati, se volessimo definire una ‘buona’ pensione ora in Italia, potremmo parlare di importi di circa 1.600 euro, in media.

Chi oggi prende tale assegno mensile può considerarsi fortunato, ma considerando che la maggior parte dei pensionati percepisce importi decisamente minori. 

Dunque, 1.600 euro sono buoni in tal senso ma non in generale: per vivere bene in Italia ora, una buona pensione dovrebbe essere, infatti, di almeno 2.200-2.400 euro. 

Si tratterebbe di un buon importo per un pensionato che ha magari ancora anche il mutuo da pagare o che vive in affitto.

Facendo una media di circa 800 euro di affitto o mutuo, resterebbero 1.400-1.600 euro per vivere tutto il mese. L’importo deve intendersi chiaramente al netto, perché al lordo si ridurrebbe notevolmente e non basterebbe per vivere sereni.

Bisogna sottolineare che per arrivare a prendere una pensione oggi tra 1.600-1.800 euro, bisogna aver sempre lavorato, percepito stipendi di almeno 2.200 euro netti, aver versato contributi regolarmente in modo da accumulare un elevato montante contributivo. E se si va in pensione più tardi si può arrivare ad avere una pensione ancor più alta grazie coefficienti di trasformazione. 

Questi ultimi sono, infatti, tanto più alti quanto più tardi si va in pensione. Essendo fissati fino al compimento dei 70 anni d’età, chi lavora fino ai 71 anni potrà ottenere un importo più alto di pensione.

Insomma, le condizioni per avere una buona pensione oggi in Italia sono tante, a volte stringenti, considerando che pochi lavori permettono di prendere regolarmente come stipendio mensile nel nostro Paese 2.200 euro netti, e non tutti riescono a soddisfarle.

La situazione non è, quindi, positiva. In realtà, pochi pensionati italiani prendono davvero tra 1.600 e 1.800 euro di pensione.

Dovrebbero prendere tutti anche di più per vivere bene ma la metà degli italiani prende meno di mille euro al mese. Il dato è preoccupante e peggio andrà nei prossimi anni.

E nei prossimi anni 

Le prospettive pensionistiche per i prossimi anni si preannunciano decisamente peggiori. Se oggi parte delle pensioni in Italia possono raggiungere determinati importi perché calcolati ancora in parte con il sistema retributivo, basato sulle ultime retribuzioni percepite che sono generalmente le più alte perché di fine carriera, quindi molto vantaggioso, in futuro le pensioni si calcoleranno esclusivamente con metodo contributivo.

Significa considerare solo e soltanto i contributi versati da ogni singolo lavoratore ai fini del calcolo del trattamento finale e si tratta di importi oggi bassi a causa di carriere discontinue, precari, con stipendi relativamente bassi che non permettono eccessivi versamenti, il che si tradurrà chiaramente in montanti contributivi bassi e pensioni nella maggior parte dei casi minime o poco più.

La Corte dei Conti ha stilato una proiezione sulle future pensioni degli attuali 40enni. Secondo i risultati, per il 40,8% delle posizioni prese in considerazione, la retribuzione lorda sarebbe inferiore ai 20mila euro annui. 

Il montante contributivo stimato si aggira tra i 100mila e i 137 mila e raggiunge cifre più elevate solo per il personale delle Forze Armate (circa 235mila euro) e della Sanità (poco sopra i 178mila euro).

Si tratta di cifre che determineranno nella maggior parte dei casi pensioni da appena 700 euro al mese. 

Cosa fare allora?

Considerando i risultati emersi, decisamente poco soddisfacenti, deludenti e preoccupanti, sia per la situazione attuale che per il futuro, il consiglio è quello di cercare di aumentare la propria rendita finale aderendo a fondi pensione in cui versare soldi per poter ottenere a fine lavoro un gruzzoletto più elevato.

Del resto, se la pensione pubblica non permette e non permetterà di vivere una vita dignitosa, la previdenza complementare potrebbe aiutare, e più si versano soldi, più si avrà una rendita alta. 

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