Quali sono gli interventi di ristrutturazione edilizia che vengono maggiormente richiesti, quanto costano e le agevolazioni ancora disponibili nell'anno in corso.
Quali sono i lavori di ristrutturazione in casa più richiesti attualmente quest'anno nel 2025? Si continua a intervenire sulle case con lavori di ammodernamento e rifacimento che, in un certo senso, sono anche imposti dalle nuove normative. Basti pensare alla Direttiva Ue per le case green volta a raggiungere un maggiore efficientamento di case ed edifici più vecchi e inquinanti.
La cosa che maggiormente si rifà è Rifanno il pavimento (77,8%). Seguono i lavori di imbiancatura e tinteggiatura delle pareti (72,2%), messa a norma di impianti elettrico (70,6%) e idraulico (70,1%), ma anche il rinnovo di finestre e porte e l’abbattimento o la costruzione di muri.
Dagli ultimi dati emerge anche una crescita di richieste per realizzare piscine interrate (+16,4%).
Per quanto riguarda i costi medi attuali, per piccoli interventi, per esempio per lavori di manutenzione ordinaria, tinteggiatura o sistemazione dei pavimenti, considerando una superficie di 80-100 mq, sono richiesti circa 30mila euro.
Si sale sui 40-45mila euro per lavori di ristrutturazione più ‘impegnativi’, come il rifacimento di impianti elettrici e idraulici, la ristrutturazione della cucina insieme all’aggiornamento delle finiture.
Sono decisamente più bassi, invece, i costi medi per interventi specifici come la ristrutturazione di un bagno, per cui bisogna pagare mediamente tra i 5mila e i 6mila euro, la realizzazione di controsoffitto in cartongesso con illuminazione Led, per cui sono richiesti ‘appena’ 1.700 euro, o per l’imbiancatura di un’abitazione tra 80 e 100 mq, il costo si aggira sui circa 2mila euro.
Per effettuare i lavori di ristrutturazione edilizia in casa, sono disponibili ancora quest’anno nel 2025 diversi bonus edilizi, seppur modificati rispetto allo scorso anno, e utilizzabili per diversi tipi di interventi.
Si parte dal bonus ristrutturazioni edilizie, che quest’anno mantiene un'aliquota di detrazione al 50% per gli interventi solo sulle abitazioni principali, con un tetto massimo di spesa di 96.000 euro, mentre per le seconde case l'aliquota scende al 36%.
In tale bonus rientrano tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria e resta collegato ad esso anche il bonus mobili ed elettrodomestici con un tetto massimo di spesa annuale fissato a 5.000 euro per ciascuna unità immobiliare.
Questo incentivo copre diversi acquisti, tra cui mobili per il soggiorno, cucina, camere da letto, e grandi elettrodomestici come frigoriferi, lavatrici e forni.
Precisiamo che gli elettrodomestici devono rispettare determinati criteri di efficienza energetica, come il raggiungimento di una classe energetica non inferiore alla A per i forni, E per le lavatrici e F per frigoriferi e congelatori.
C’è poi ancora l’ecobonus, di cui si può usufruire per effettuare lavori volti all’efficientamento energetico e per cui cambiano anche le percentuali di detrazione, che scendono al 50% per le prime case e al 36% per tutte le altre dalla seconda in poi. Anche in questo caso, il tetto massimo di spesa resta fissato a 96.000 euro.
Sono cambiate anche le percentuali di detrazione del sismabonus, ancora disponibile, e passate dal 70% e dall’85% al 50% per i lavori eseguiti sulle prime case e al 36% per gli interventi sugli immobili non residenziali o diversi dalla prima abitazione.
E poi c'è ancora il superbonus 110%, che non è stato del tutto eliminato, come si diceva, ma ridotto al 65% per le spese sostenute nel 2025. Il beneficio vale ancora per i condomini, le persone fisiche proprietarie di edifici composti da 2 a 4 unità immobiliari e le Onlus.