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Quali sono le regole sulle sicurezza sul lavoro che un dipendente deve seguire e cosa succede se non le rispetta

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Sicurezza sul lavoro

Il rispetto delle normative di sicurezza sul posto di lavoro coinvolge in pieno anche il lavoratore, come precisato da normativa e sentenze

La tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro rappresenta un elemento strategico per ogni organizzazione, sia pubblica che privata. Per raggiungere elevati standard di prevenzione, è necessario che ogni lavoratore sia perfettamente consapevole delle regole sulle sicurezza sul lavoro per il dipendente, che discendono da normative cogenti, buone prassi e specifiche procedure interne.

Comprendere e seguire queste prescrizioni non solo permette di ridurre gli infortuni e proteggere la propria integrità, ma garantisce anche l’effettiva applicazione del principio secondo cui la sicurezza è un diritto e un dovere condiviso.

Definizione normativa e diritti e doveri dei lavoratori in materia di sicurezza

La normativa italiana in materia di salute e sicurezza sul lavoro trova il suo riferimento nel D.Lgs. 81/2008. Questo testo unico introduce una precisa definizione di "lavoratore", estesa alla maggior parte delle persone che svolgono attività in organizzazioni con o senza retribuzione. Secondo il quadro normativo, ogni lavoratore ha diritto a svolgere le mansioni affidate in un ambiente sicuro che tuteli la sua integrità fisica e psichica. Tra i diritti principali rientrano:

  • Formazione e informazione adeguata su rischi e misure di prevenzione
  • Accesso ai dispositivi di protezione
  • Sorveglianza sanitaria quando necessario
  • Partecipazione attiva al sistema aziendale della prevenzione
  • Possibilità di allontanarsi da situazioni di pericolo grave e immediato senza subire conseguenze
Tali diritti si accompagnano a obblighi inderogabili, tra cui la responsabilità di adottare comportamenti improntati alla cautela.

Obblighi e regole per i dipendenti: prevenzione e comportamenti corretti

Gli obblighi per chi svolge attività lavorativa comprendono:

  • Prendersi cura della propria sicurezza e di quella dei colleghi
  • Osservare disposizioni e procedure impartite da datori di lavoro, dirigenti e preposti
  • Utilizzare correttamente macchinari, attrezzature e dispositivi di protezione
  • Non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza senza autorizzazione
  • Segnalare tempestivamente situazioni di pericolo e anomalie
  • Partecipare alla formazione e all’addestramento previsti
  • Sottoporsi a visite mediche di sorveglianza sanitaria se richiesto
Mantenere elevati standard di sicurezza significa rispettare alcune regole chiave, integrate nelle policy aziendali e codificate dalla normativa. Tra le regole essenziali:
  • Indossare sempre i DPI specifici per l’attività (caschi, guanti, occhiali, doppia protezione laddove richiesto)
  • Mantenere le aree di lavoro ordinate per prevenire incidenti da inciampo o caduta
  • Segnalare immediatamente situazioni di rischio o malfunzionamenti
  • Sollevare correttamente i carichi
  • Prestare attenzione a lavorazioni in quota o in spazi confinati, adottando tutte le precauzioni pratiche e procedurali
  • Rispettare le procedure di lockout/tagout per la sicurezza sugli impianti
  • Non utilizzare apparecchiature per le quali non si è formati o autorizzati
  • Rimanere concentrati sul compito ed evitare distrazioni

Formazione obbligatoria sulla sicurezza: corsi, attestati e aggiornamenti

La formazione dei lavoratori è resa obbligatoria dall’art. 37 D.Lgs. 81/2008 e dagli Accordi Stato-Regioni, che stabiliscono:
  • Corso di formazione generale di almeno 4 ore per ogni lavoratore
  • Corso di formazione specifica di durata variabile in funzione del rischio aziendale (4, 8 o 12 ore)
  • Aggiornamento quinquennale di almeno 6 ore
La formazione deve essere svolta all’inizio del rapporto di lavoro e aggiornata in relazione alle modifiche dei rischi o del ruolo interno. I corsi includono rischi generali, specifici, ed eventuali rischi particolari (antincendio, primo soccorso, lavori in ambienti confinati). L’assenza di adeguata formazione comporta la nullità dei crediti per la cosiddetta "patente a punti" e gravi conseguenze sanzionatorie.

Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): uso corretto e responsabilità del lavoratore

L’uso corretto dei DPI rappresenta una misura prioritaria per la prevenzione degli infortuni. I lavoratori devono:

  • Avere accesso a DPI idonei e in buono stato
  • Indossarli sempre secondo le istruzioni ricevute
  • Segnalare tempestivamente il danneggiamento o la mancanza di DPI
  • Non alterare o manomettere i dispositivi di protezione
Il rispetto di queste prescrizioni è essenziale non solo per la sicurezza personale, ma anche per tutelare i colleghi e garantirsi la copertura assicurativa Inail in caso di infortuni.

Documentazione e attestati: obblighi e conservazione

Gli attestati di formazione e la documentazione relativa alla sicurezza devono essere sempre reperibili in azienda. Secondo la normativa, tali documenti:

  • Certificano l’avvenuta formazione e sono obbligatori in caso di controlli
  • Devono essere aggiornati e rinnovati periodicamente
  • Vanno archiviati almeno per 10 anni presso l’ente formativo o il datore di lavoro
  • Sono richiesti anche per la gestione dell’accesso ai cantieri e la patente a crediti
L’assenza di documentazione o la mancata esibizione costituisce causa di sospensione delle attività lavorative e applicazione di sanzioni rilevanti.

Cosa succede in caso di violazione delle regole di sicurezza: sanzioni e responsabilità disciplinari, amministrative e penali

Il sistema sanzionatorio coinvolge sia il datore di lavoro sia il lavoratore. Le principali conseguenze per chi viola le disposizioni di sicurezza prevedono:

  • Sanzioni penali: arresto fino a 1 mese o ammenda tra €284,77 e €854,30
  • Sanzioni amministrative da €71,19 a €427,16
  • Sanzioni aggravate in caso di violazione di più lavoratori
  • Responsabilità disciplinare in base al CCNL applicato
In caso di infortunio determinato da violazione consapevole, il lavoratore può essere chiamato a rispondere congiuntamente al datore di lavoro.

Il rispetto delle regole in materia di sicurezza viene valutato anche a livello giurisprudenziale. La Cassazione, con numerose sentenze, ha ribadito che la responsabilità del lavoratore si configura quando la violazione delle regole è consapevole, reiterata, caratterizzata da negligenza grave o uso improprio di attrezzature, a fronte di adeguata formazione. Tuttavia, la responsabilità del datore di lavoro rimane primaria, salvo comportamenti "abnormi" del dipendente, imprevedibili o totalmente estranei al contesto lavorativo.

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