Il risarcimento morale rappresenta una delle componenti della tutela risarcitoria nel diritto italiano, concernente le sofferenze di ordine interiore che una persona subisce a seguito di un fatto illecito.
In particolare, questa categoria si differenzia rispetto al danno patrimoniale poiché riguarda principalmente il turbamento psichico, la sofferenza emotiva e lo sconvolgimento dell'equilibrio interiore del soggetto leso. Ciò avviene, ad esempio, in seguito a episodi di violenza, errori medici, incidenti stradali o diffamazione.
- Il danno morale è risarcibile sia in presenza di reati, sia quando ricorra una lesione di diritti costituzionalmente tutelati.
- La valutazione è rimessa al giudice, che procederà con criteri equitativi, ispirati all'equilibrio tra sofferenza patita e risposta economica.
Requisiti e condizioni per ottenere il risarcimento morale
Per comprendere
quali sono le condizioni essenziali per richiedere un risarcimento morale, è necessario focalizzarsi su alcuni requisiti:
- Esistenza di un fatto illecito: il risarcimento morale si applica in presenza di una condotta lesiva, commessa con dolo o colpa, produttiva di turbamento interiore significativo.
- Dannosità non patrimoniale: è necessario dimostrare una vera e propria lesione alla sfera morale, differente dal danno economico.
- Nesso causale: il danno morale deve poter essere ricondotto con certezza alla condotta illecita.
- Prova della sofferenza subita: la parte che richiede il risarcimento è tenuta a documentare la sofferenza psicologica tramite testimonianze, documentazione clinica o relazioni specialisti.
La recente giurisprudenza ha precisato che il danno morale può essere liquidato anche autonomamente rispetto al danno biologico o esistenziale, purché sussistano elementi concreti che ne dimostrino la reale sussistenza.
Il riconoscimento del danno morale non è automatico: occorre fornire prove oggettive e soggettive che attestino la sofferenza e il turbamento patiti.
- Testimonianze dirette di familiari o amici
- Certificati medici, diagnosi psichiatriche e perizie di parte che evidenzino stati di disagio, ansia, depressivi o attacchi di panico
- Elementi oggettivi come cambiamenti significativi nel tenore di vita o nelle relazioni, perdita di autonomia o rinunce a progetti di vita
Normative di riferimento: Codice Civile, Codice Penale e recenti riforme
L'ambito normativo che disciplina
il risarcimento morale è principalmente individuabile nel Codice Civile, che sancisce l'indennizzabilità dei danni non patrimoniali, e nel Codice Penale, che obbliga il responsabile di un reato a risarcire anche il danno non patrimoniale.
- Il Codice Civile interviene prevalentemente in relazione ai presupposti del risarcimento e alle modalità di liquidazione.
- Il Codice Penale amplia l'ambito applicativo a tutti quei reati in grado di provocare una sofferenza morale e personale.
- Riforme recenti, come la cosiddetta Legge Gelli-Bianco sulla responsabilità sanitaria, hanno rafforzato la tutela risarcitoria, con particolare attenzione ai danni derivanti da malasanità.
Inoltre, la giurisprudenza richiede un
approccio personalizzato nella valutazione della sofferenza, attraverso metodologie di analisi che considerano l'impatto effettivo dell'evento sulla persona lesa.
Il giudice può avvalersi delle
tabelle risarcitorie, come quelle del Tribunale di Milano, per una liquidazione equa e integrata.
La giurisprudenza sui casi di risarcimento morale: principi e sentenze chiave
Le decisioni delle Corti Supreme hanno svolto un ruolo fondamentale nell'evoluzione dei criteri necessari per l'ottenimento del danno morale.
Sentenza |
Principio espresso |
Cass. Civ., Sez. Unite, 11.11.2008, n. 26972 |
Ha stabilito che il danno non patrimoniale include danno morale, danno biologico e danno esistenziale. |
Corte Cost. n. 233/2003 |
Ha confermato la risarcibilità dei danni ai diritti costituzionalmente garantiti, anche a prescindere dalla commissione di un reato. |
Cass. n. 30487/2024 |
Richiede, nella liquidazione equitativa, la fissazione di un parametro monetario oggettivo e la trasparenza del percorso valutativo del giudice. |
Procedura per la richiesta e liquidazione del risarcimento morale
- La persona lesa deve raccogliere e produrre documentazione medica, testimonianze e ogni evidenza utile a provare la sussistenza del danno morale.
- Si invia una richiesta scritta al soggetto ritenuto responsabile; se la controversia non si risolve, si può procedere con un tentativo di mediazione obbligatoria o accertamento tecnico preventivo (ATP).
- Nel contenzioso giudiziario, è imprescindibile allegare elementi che rendano obiettiva la sofferenza subita e il relativo nesso con il fatto illecito.
- La liquidazione avviene mediante i criteri individuati dal Tribunale competente, con il supporto delle tabelle risarcitorie e un giudizio equitativo.
Leggi anche