Quando una società viene definita di comodo, quali sono le sue caratteristiche e le relative modifiche al via quest’anno 2025
Quando una azienda è definita una società di comodo? Sono diverse le tipologie di società che si possono costituire in Italia e a diversi scopi, economici e non. Nell’articolo seguente ci occupiamo nel dettaglio delle società di comodo, di quali sono e come sono tassate.
Lo status di comodo fa, dunque, scattare la presunzione che i beni producano un determinato reddito.
Una società è definita di comodo, innanzitutto, se non supera il cosiddetto test di operatività: si tratta di un confronto tra la media dei ricavi, degli incrementi delle rimanenze e dei proventi (ad esclusione di quelli straordinari) ottenuti nell’esercizio in cui si effettua il test e nei due precedenti, e il valore che risulta applicando ai beni della società specifiche percentuali, che sono state modificate nel 2025.
Sono, in particolare:
E' considerata di comodo anche una società che risulta in perdita per cinque periodi di imposta consecutivi, o per quattro periodi è in perdita e per il quinto non consegue il reddito minimo delle società di comodo.
Possono rientrare nelle società di comodo le società per azioni, le società in accomandita per azioni, o semplice, o a responsabilità limitata, le società in nome collettivo e le società e gli enti non residenti di ogni tipo, a condizione che abbiano una stabile organizzazione nel territorio dello Stato.
Non possono, invece, rientrare tra le società di comodo le società semplici, le società consortili, cooperative e di mutua assicurazione e le società e gli enti non residenti privi di stabile organizzazione, ma anche gli enti commerciali e non commerciali.
La società di comodo non è, dunque, una forma giuridica societaria, ma si determina, sia nel caso di società di capitali sia di persone, quando si rientra in determinati parametri.
Le società di comodo che non superano il test d’operatività sono soggette a diverse conseguenze fiscali che interessano le imposte sui redditi, l’Iva e l’Irap, dalle limitazioni ad ottenere rimborsi, compensare o cedere l’eccedenza del credito Iva eventualmente risultate dalla dichiarazione Iva, alla maggiorazione Ires del 10,5% per le società considerate non operative, al blocco per le perdite pregresse di essere calcolate solo in riduzione della parte di reddito eccedente quello minimo presunto.
Le principali novità per le società di comodo per la tassazione interessano anche il Modello Redditi 2025 e riguardano non solo la riduzione dei coefficienti presuntivi ma anche l’aggiornamento del prospetto nel quadro RS per la verifica dell’operatività e la determinazione del reddito imponibile minimo, aggiornato per le nuove aliquote e i nuovi coefficienti, nonché chiarezza sull’interpello probatorio.
I nuovi modelli restringono il numero di soggetti che possono presentare interpello probatorio per la disapplicazione della disciplina delle società di comodo.