Nel 2025 la spesa al supermercato pesa sempre più sui bilanci familiari italiani. La media nazionale, i prodotti più colpiti dai rincari e come l’inflazione sta influenzando il carrello degli italiani
Fare la spesa è diventato un esercizio di pianificazione economica per molte famiglie italiane. Tra inflazione persistente e oscillazioni dei prezzi delle materie prime, il carrello della spesa pesa sempre di più sul bilancio familiare.
Nel 2025, il costo medio della spesa ha subito un aumento significativo rispetto agli anni precedenti, con un peso crescente sul bilancio delle famiglie italiane.
Per una famiglia italiana di quattro persone, il costo medio mensile per la spesa alimentare si attesta intorno ai 550-650 euro, con un aumento di circa il 7,5% rispetto al 2024. Questo si traduce in una spesa settimanale di circa 140-160 euro. Per i single, il costo medio mensile è di circa 220-260 euro, mentre per le coppie senza figli si aggira intorno ai 380-420 euro.
Va considerato che questi dati presentano variazioni significative tra Nord, Centro e Sud Italia, con differenze che possono arrivare fino al 15% tra le diverse aree geografiche. Le grandi città tendono ad avere prezzi più elevati rispetto ai piccoli centri, con Milano e Roma che registrano i costi più alti.
I prodotti di prima necessità hanno registrato quest'anno incrementi di prezzo considerevoli, colpendo in modo significativo il bilancio economico delle famiglie italiane. Tra i più colpiti si trovano l’olio di oliva, che ha subito un aumento dell’81%, e il burro, il cui prezzo ha superato gli 8 euro al chilo. Anche la farina e il riso hanno visto incrementi vicini al 20%, riflettendo i problemi legati al costo delle materie prime e ai cambiamenti climatici.
La categoria di frutta e verdura è particolarmente colpita: una confezione di fragole da 500 grammi è passata da 2,19 euro nel 2020 a 3,98 euro, con un rialzo dell’81,7%. I pomodorini ciliegini hanno registrato un aumento del 50,5%, mentre le banane mignon hanno subito un’impennata del 154,3%, passando da 1,84 euro a 4,68 euro al chilo. Questi incrementi sono attribuibili alle condizioni climatiche estreme che hanno danneggiato i raccolti, come siccità e allagamenti.
Sulla stessa linea, gli alimenti proteici non hanno fatto eccezione. Le uova sono aumentate del 23%, mentre il salmone affumicato è cresciuto dell’8,5%. Anche beni di largo consumo come la pasta e il latte hanno subito rincari, con impatti cumulativi sul costo del carrello medio. Infine, i prezzi dinamici applicati dalla GDO e le variazioni delle scorte rendono questi beni ancora più onerosi, lasciando poche alternative ai consumatori.
Un confronto diretto tra la spesa del 2020 e quella del 2025 evidenzia aumenti significativi; ad esempio, comprando la stessa lista di prodotti nello stesso supermercato, il costo medio è salito del 26,4%.
Gli esperti prevedono che nel secondo semestre 2025 potremmo assistere a una leggera stabilizzazione dei prezzi, soprattutto per quanto riguarda i prodotti cerealicoli e lattiero-caseari.
Le prospettive future rimangono comunque preoccupanti per il mercato alimentare. Gli effetti dei cambiamenti climatici, come siccità e alluvioni, continueranno a influire negativamente sulla produzione agricola italiana ed estera, determinando una riduzione dell’offerta di beni primari come frutta, verdura e materie prime alimentari. Questo scenario potrebbe comportare ulteriori aumenti di prezzo.
Il fenomeno dei prezzi dinamici nella Grande Distribuzione Organizzata (GDO) potrebbe diventare ancora più diffuso, costringendo i consumatori a monitorare costantemente le offerte per contenere le spese. Parallelamente, è previsto un ulteriore impatto della shrinkflation, con l’effetto di un ridotto potere d’acquisto per le famiglie italiane.
Secondo le stime di Federconsumatori e Codacons, il mancato adeguamento degli stipendi all’inflazione peggiorerà le disuguaglianze economiche, mentre l’aumento dei costi energetici e di produzione rappresenterà un ulteriore ostacolo per i produttori agricoli e per i consumatori finali.
Per i consumatori, il consiglio rimane quello di diversificare i propri acquisti, preferendo prodotti di stagione e locali, e di prestare maggiore attenzione alle promozioni.