La classifica delle aziende più redditizie per auto venduta ha mostrato differenze tra produttori di fascia alta e costruttori generalisti.
Produrre automobili rimane un'attività redditizia, almeno per alcune case automobilistiche. A dirlo non sono solo i volumi di vendita o i ricavi aggregati, ma un indicatore spesso più eloquente: il guadagno medio per ogni veicolo venduto. Questo parametro, ottenuto dividendo l'utile netto per il numero di unità consegnate, restituisce un'immagine nitida dell'efficienza industriale e del posizionamento di mercato delle singole aziende. Alcuni brand, pur vendendo meno unità, riescono infatti a generare profitti molto più alti grazie al valore aggiunto e al prezzo medio dei propri prodotti.
Nel 2024, come riportato da MF-Milano Finanza e da Car Industry Analysis, la classifica delle aziende più redditizie per auto venduta ha mostrato differenze tra produttori di fascia alta e costruttori generalisti. A fronte di un contesto macroeconomico incerto, i margini si sono assottigliati per molti, ma per altri il profitto per unità è rimasto su livelli elevati, a testimonianza di strategie industriali vincenti e posizionamenti di mercato ben consolidati:
Alle spalle di Maranello, si piazza Porsche, con un guadagno medio di 22.800 euro per auto e un margine operativo del 18%. Il brand tedesco del gruppo Volkswagen ha saputo difendere le sue performance grazie alla costanza della domanda per modelli iconici come 911, Cayenne e Macan, riuscendo anche a introdurre l'elettrico (Taycan) senza compromettere la redditività.
Terza in classifica è Jaguar Land Rover, che ha registrato un utile per auto di 8.511 euro, spinto dal successo dei modelli Range Rover e Defender, veicoli che uniscono lusso e capacità fuoristrada e trovano una clientela fedele e disposta a pagare un sovrapprezzo per il brand e le prestazioni.
Scendendo di un gradino, si trovano marchi come Mercedes-Benz (4.625 dollari per auto venduta), Tesla (3.910 dollari) e Bmw (3.387 dollari), tutti marchi premium che riescono a coniugare numeri consistenti con una strategia centrata sul valore e sulla tecnologia. Tesla, nonostante il rallentamento delle vendite e la pressione sulla concorrenza cinese, mantiene margini alti grazie a una struttura di costi ottimizzata e all'integrazione verticale della produzione.
Le case automobilistiche orientate al mass market hanno un approccio diverso: vendere molto, anche a costo di guadagni ridotti per unità. Tuttavia, tra questi colossi c'è chi riesce a ottenere risultati elevati. Toyota, prima al mondo per volumi, si è distinta anche per la redditività con un profitto di 3.234 dollari per veicolo venduto. Una performance che avvicina il colosso giapponese ai numeri delle case premium.
Dietro Toyota troviamo Honda, con un margine di 1.974 dollari per veicolo, a dimostrazione che anche nel mercato di massa è possibile generare profitti solidi. Più in basso si colloca Volkswagen, che ha chiuso il 2024 con 1.551 dollari di guadagno per auto, un dato positivo se si considerano le difficoltà del gruppo tedesco, costretto a emettere due profit warning durante l'anno per il calo della domanda e le tensioni sui mercati asiatici.
Il settore americano ha visto Ford e General Motors attestarsi rispettivamente su 1.331 e 1.277 dollari per veicolo, una tenuta apprezzabile in un contesto competitivo difficile e segnato da problemi di approvvigionamento e transizione energetica ancora incompiuta. Il gruppo coreano Hyundai ha registrato 1.264 dollari per auto.
L'ascesa dei produttori cinesi si fa sentire in termini di vendite, ma non ancora nei margini. Byd, protagonista dell'esplosione della mobilità elettrica asiatica, ha chiuso il 2024 con 1.256 dollari di guadagno per veicolo, nonostante abbia venduto oltre 4,2 milioni di auto e superato per la prima volta i 100 miliardi di dollari di fatturato.
Nella parte bassa della classifica troviamo aziende che, pur essendo storicamente rilevanti, affrontano una fase di riorganizzazione o difficoltà finanziarie. Renault ha registrato un utile per auto venduta di 1.217 dollari, un risultato influenzato da svalutazioni contabili legate alla partecipazione in Nissan. Proprio Nissan è tra le meno performanti, con un profitto per veicolo che si ferma a 879 dollari, in calo rispetto agli anni precedenti e segnale di una crisi che sembra non trovare una svolta definitiva.
Ancora più in basso compare Stellantis, che nel 2024 ha guadagnato 1.068 dollari per auto, una cifra deludente se si considera la vastità del gruppo e la presenza di brand forti come Peugeot, Jeep e Fiat. Il gruppo guidato da Carlos Tavares ha pagato le difficoltà nei mercati europei, lo scontro con i sindacati negli Stati Uniti e una strategia ancora poco chiara sul fronte elettrico.
Chiudono la graduatoria la cinese Geely, con 696 dollari di profitto per unità, e la giapponese Suzuki, che con soli 563 dollari per veicolo si conferma tra le case meno redditizie, anche se molto diffuse nei mercati emergenti.