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Rilancio Stellantis, tra luci e ombre cerchiamo di capire cosa sta succedendo

di Chiara Compagnucci pubblicato il
I problemi strutturali di Stellantis

Il piano di Stellantis prevede il rafforzamento del ruolo di Mirafiori come centro strategico per la produzione di veicoli elettrici e ibridi.

I numeri del gruppo Stellantis parlano chiaro: un calo del 14% nei ricavi netti, attestatisi a 85 miliardi di euro e una riduzione del 48% dell’utile netto, sceso a 5,6 miliardi di euro. Le difficoltà sono attribuibili a una contrazione dei volumi di vendita e a un mix di prodotti meno redditizio rispetto alle aspettative. Facciamo il punto della situazione:

  • Mirafiori, hub del futuro per la 500 e nuove assunzioni
  • I problemi strutturali di Stellantis e le strategie di riorganizzazione

Mirafiori, hub del futuro per la 500 e nuove assunzioni

Il piano di Stellantis prevede il rafforzamento del ruolo di Mirafiori come centro strategico per la produzione di veicoli elettrici e ibridi. Lo stabilimento torinese vedrà un ritorno alla ribalta della Fiat 500, sia nella sua versione ibrida prevista per novembre 2025, sia nella nuova generazione di Fiat 500 elettrica. Questo segnale di continuità conferma l’importanza di Mirafiori all’interno della strategia del gruppo, che punta su un mix di elettrificazione e innovazione per mantenere competitivo il marchio Fiat.

Stellantis ha avviato una campagna di assunzione di nuovi ingegneri, con l’inserimento di oltre 100 giovani professionisti under 35 specializzati in intelligenza artificiale, digitalizzazione e mobilità sostenibile. L’obiettivo è consolidare un know-how tecnologico interno e ridotto la dipendenza da fornitori esterni. Giuseppe Manca, responsabile delle risorse umane di Stellantis Italia, ha sottolineato che questa iniziativa punta su un rinnovamento generazionale e tecnologico per rimanere al passo con le sfide del mercato.

I problemi strutturali di Stellantis e le strategie di riorganizzazione

Nonostante gli investimenti, Stellantis sta affrontando difficoltà legate alla domanda di veicoli elettrici, un settore che in Europa non sta crescendo ai ritmi previsti. Il caso più emblematico è stato lo stop alla produzione della Fiat 500 elettrica per quattro settimane nel settembre 2024, una decisione dovuta al calo delle vendite e alla necessità di ridimensionare la produzione per evitare un eccesso di scorte invendute.

Secondo alcuni analisti, il problema non risiede solo nei prezzi ancora elevati dei modelli elettrici, ma anche nella scarsa infrastruttura di ricarica disponibile in molte aree europee, che frena la transizione dai veicoli termici a quelli elettrici. Stellantis sta cercando di affrontare questa criticità attraverso una collaborazione con diversi partner per l’espansione della rete di ricarica rapida, ma i risultati potrebbero richiedere tempo prima di tradursi in un reale incremento della domanda.

Jean-Philippe Imparato, responsabile per l’Europa di Stellantis, ha sottolineato che l’azienda sta lavorando su nuove strategie di prezzo e incentivi per rendere le auto elettriche più accessibili.

Stellantis ha poi avviato un processo di riorganizzazione interna per semplificare la propria struttura operativa. L’obiettivo è accelerare i processi decisionali, ridurre i costi e migliorare l’efficienza produttiva. Uno dei primi passi è stato quello di ridefinire il modello di gestione, accorpando le responsabilità regionali con le decisioni strategiche globali. Questa mossa dovrebbe consentire di ottimizzare le sinergie tra i diversi marchi del gruppo e migliorare la competitività dell’offerta.

In parallelo Stellantis ha annunciato un piano di taglio dei costi, che prevede una riduzione delle spese operative. Questa decisione ha suscitato preoccupazioni tra i lavoratori e i sindacati, che temono possibili chiusure di stabilimenti e tagli al personale.

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