Quali sono le penalizzazioni che si calcolano sulla pensione finale andando in pensione prima con la Rita
La Rita consente di interrompere l'attività lavorativa a 62 anni, ricevendo un trattamento temporaneo fino al raggiungimento dei requisiti standard per la pensione di vecchiaia, ovvero 67 anni di età con almeno 20 anni di versamenti contributivi.
Questa opportunità di cessazione anticipata dell'attività lavorativa è accessibile esclusivamente ai lavoratori che hanno effettuato accantonamenti presso forme di previdenza complementare e che soddisfano determinati requisiti. Il meccanismo prevede la possibilità di richiedere un anticipo del capitale accumulato nel proprio fondo pensione complementare.
In pratica, il lavoratore può ottenere l'erogazione periodica di una parte o della totalità del montante accumulato nel fondo pensionistico integrativo. Queste somme vengono distribuite in rate, creando così un flusso di reddito che sostiene economicamente il lavoratore fino al raggiungimento dell'età per la pensione ordinaria.
Uno degli aspetti più rilevanti da considerare quando si valuta l'opzione Rita riguarda le potenziali diminuzioni dell'importo previdenziale che potrebbero derivare da questa scelta.
La Rita permette di richiedere un anticipo di quanto versato alla previdenza complementare fino alla pensione definitiva. L'importo erogato varia significativamente da persona a persona, poiché dipende direttamente da quanto il lavoratore ha accantonato nel proprio fondo previdenziale durante la sua carriera professionale.
Questo anticipo viene distribuito fino alla maturazione dei requisiti per la pensione ordinaria e viene prelevato dal capitale accumulato dal lavoratore nel fondo complementare. Di conseguenza, al momento del pensionamento ordinario, il montante residuo nel fondo sarà inferiore, avendo già utilizzato parte delle risorse attraverso la Rita.
È importante sottolineare che la scelta di utilizzare la Rita non comporta alcuna penalizzazione diretta sull'importo della pensione pubblica. Il trattamento pensionistico obbligatorio viene infatti calcolato secondo le normative vigenti, indipendentemente da quanto accumulato e anticipato dal fondo di previdenza complementare.
La riduzione riguarda esclusivamente la componente complementare della pensione, ovvero quella quota che sarebbe stata erogata dal fondo pensionistico integrativo al raggiungimento dell'età pensionabile standard.
Per comprendere meglio l'effetto economico complessivo dell'utilizzo della Rita, è necessario considerare diversi fattori:
Se avesse invece atteso i 67 anni senza richiedere la Rita, avrebbe potuto convertire l'intero capitale in una rendita vitalizia complementare che, a seconda dei coefficienti di conversione, avrebbe potuto garantire circa 400-500 euro mensili aggiuntivi rispetto alla pensione pubblica, per tutta la vita.
Un aspetto particolarmente favorevole della Rita riguarda il trattamento fiscale. I lavoratori che decidono di anticipare l'uscita dal mondo del lavoro con questo strumento possono beneficiare di una tassazione agevolata compresa tra il 15% e il 9%, a seconda degli anni di iscrizione al fondo previdenziale complementare.
Il meccanismo prevede un'aliquota base del 15% che diminuisce dello 0,30% per ogni anno di iscrizione al fondo che superi il quindicesimo. Questo significa che:
Prima di optare per la Rita come strumento di pensionamento anticipato, è essenziale valutare attentamente alcuni aspetti chiave:
È fondamentale verificare che l'importo erogato tramite la Rita sia sufficiente a mantenere un tenore di vita adeguato durante il periodo che intercorre tra l'uscita dal lavoro e il raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia. In alcuni casi, potrebbe essere necessario integrare questo reddito con altre fonti di sostentamento.
Occorre considerare attentamente la riduzione della componente complementare della pensione che si verificherà una volta raggiunta l'età pensionabile ordinaria. La pensione pubblica non subirà variazioni, ma verrà a mancare o sarà significativamente ridotta la quota derivante dalla previdenza complementare.
Data l'aumentata aspettativa di vita, è necessario valutare se la scelta di utilizzare la Rita possa compromettere la sostenibilità economica nel lungo periodo. Un'uscita anticipata dal lavoro significa più anni da trascorrere in pensione con risorse potenzialmente ridotte.
Per valutare concretamente quanto si perde per la pensione anticipata e calcolare gli importi, è consigliabile seguire questi passaggi: