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Richiamo di tutte le Citroen C3 e DS3 con airbag Takata a causa di nuovo incidente. Chi coinvolge e cosa succede ora

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Citroen C3 e DS3

Il recente richiamo di tutte le Citron C3 e DS3 equipaggiate con airbag Takata in Europa e Italia segue un grave incidente a Reims.

Martedì 17 giugno 2025, il gruppo Stellantis ha annunciato il richiamo immediato e lo stop alla circolazione di tutti i veicoli Citroën C3 e DS3 equipaggiati con airbag Takata in Europa. Questa iniziativa coinvolge centinaia di migliaia di proprietari e è la risposta a un recente incidente mortale che ha nuovamente evidenziato i gravi rischi associati a questi dispositivi di sicurezza. Le autorità francesi e il costruttore hanno confermato che la priorità al momento è la tutela della sicurezza, richiedendo agli automobilisti di non utilizzare i mezzi fino alla sostituzione dell’airbag.

Il grave incidente che ha scatenato il richiamo: cosa è successo a Reims

L’11 giugno 2025, una donna di 37 anni ha perso la vita a Reims a causa dell’esplosione anomala dell’airbag della sua Citroën C3. A seguito di un tamponamento e di un successivo impatto contro un muro, il dispositivo di sicurezza si è aperto in modo difettoso, lanciando un frammento metallico nell’abitacolo che ha causato lesioni letali alla conducente. L’autopsia ha confermato che il decesso è imputabile direttamente al malfunzionamento dell’airbag. La procura francese ha aperto un’indagine per omicidio colposo, trasferendo poi il fascicolo a Parigi, dato che la vittima non era stata adeguatamente informata della campagna di richiamo.

Perché l’airbag Takata è pericoloso: cause e conseguenze dei malfunzionamenti

L’elemento critico degli airbag Takata è il propellente contenuto nei dispositivi, a base di nitrato di ammonio. Col passare degli anni, in condizioni di umidità e calore elevate, tale sostanza può degradarsi, provocando un’esplosione incontrollata al momento dell’apertura dell’airbag. Il risultato può essere la proiezione di frammenti metallici e plastici nell’abitacolo e lesioni gravi o mortali agli occupanti. Dal 2014, decine di casi mortali hanno coinvolto questi sistemi di sicurezza, con ripercussioni sull’intero settore automotive. I numeri del richiamo ovvero i veicoli coinvolti in Europa e in Italia parlano chiaro:

Area geografica

Veicoli coinvolti

Europa

441.000

Francia

82.000

Italia

164.347

La campagna di richiamo riguarda le Citroën C3 e DS3 prodotte tra il 2009 e il 2019, indipendentemente dall’anno di immatricolazione. In Italia la lista completa delle targhe coinvolte è disponibile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. A livello mondiale, il difetto agli airbag Takata ha portato al richiamo di oltre 100 milioni di veicoli di più di 30 marchi diversi.

La risposta delle autorità e di Citroën: stop drive e gestione della sicurezza

Il Ministero dei Trasporti francese e il costruttore hanno imposto la modalità "stop drive", che consiste nel fermo totale dei mezzi fino alla sostituzione dell’airbag. Stellantis ha mobilitato circa 5.000 concessionari e stazioni di assistenza per effettuare le riparazioni e fornire auto di cortesia dove necessario. Citroën, per bocca del CEO Xavier Chardon, ha riconosciuto la responsabilità e si è impegnata ad eliminare ogni rischio residuo legato agli airbag Takata nei modelli coinvolti.

Come verificare se la propria auto è a rischio: risarcimenti e class action

I possessori di Citroën C3 o DS3 possono controllare se il proprio veicolo è tra quelli interessati alla campagna di richiamo tramite il sito Citroën dedicato oppure consultando la lista delle targhe pubblicata dal Ministero. Alternativamente, è attivo il numero telefonico 800598942. In caso di inclusione nella lista, è indispensabile non utilizzare il veicolo e prenotare tempestivamente la sostituzione presso le officine autorizzate. Per il tempo necessario agli interventi, è previsto il supporto tramite auto di cortesia gratuita, anche se numerose segnalazioni riportano difficoltà concrete nella gestione del servizio.

Molti automobilisti italiani stanno lamentando ritardi sia nella ricezione della comunicazione che nel processo di sostituzione e nella fornitura delle auto di cortesia. Associazioni come Confconsumatori hanno promosso una class action autorizzata dal Tribunale di Torino, per chiedere risarcimenti e tutela. Alcuni utenti evidenziano l’assenza di risposte nonostante le diffide inviate e la difficoltà ad accedere a informazioni chiare sulle tempistiche delle riparazioni. La questione della responsabilità e dei danni sta avendo rilevanza giuridica a livello nazionale e internazionale.

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