Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Bonus Giorgetti (ex bonus Maroni), calcoli ed esempi aumento stipendi per chi continua a lavorare e non va in pensione

di Marianna Quatraro pubblicato il
bonus giorgetti calcoli esempi

Cosa cambia per le buste paga dei lavoratori dipendenti con il nuovo bonus Giorgetti calcolato per chi decide di rimanere a lavoro invece di andare in pensione anticipata

Nel 2025 tra le agevolazioni retributive c'è il cosiddetto Bonus Giorgetti, ex Bonus Maroni, per i lavoratori dipendenti che scelgono di restare in servizio nonostante la maturazione dei requisiti pensionistici, con conseguenti aumenti in busta paga.

Cosa prevede il bonus Giorgetti: chi ne ha diritto e come funziona

Il bonus spetta ai lavoratori dipendenti che raggiungono entro fine 2025 i requisiti per andare in pensione con la Quota 103, vale a dire a 62 anni di età e con 41 anni di contributi, in pensione anticipata, cioè almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi di contributi per le donne, in entrambe i casi indipendentemente dal requisito anagrafico, ma decidono di restare al lavoro.

In questo caso possono chiedere al proprio datore di lavoro di ricevere in busta paga i contributi previdenziali a proprio carico, con l’effetto immediato di aumentare la retribuzione netta percepita.

Il lavoratore riceve, dunque, in busta paga la quota di contributi Ivs a suo carico, che non sarà imponibile ai fini fiscali, ma resta fermo l’obbligo di versamento contributivo della quota Iva a carico del datore di lavoro.

Il beneficio vale per i lavoratori dipendenti iscritti all’Ago o a forme sostitutive ed esclusive della medesima.

La misura ricalca il precedente meccanismo Maroni, ma vede un aggiornamento nelle fasce reddituali e nelle percentuali applicate. 

Calcolo dell’aumento in busta paga: percentuali, scaglioni e importi

Il calcolo dell’aumento riconosciuto con il bonus Giorgetti si articola in più fasce e con diverse modalità:

  • Per redditi fino a 20.000 euro viene riconosciuta una somma netta in percentuale sullo stipendio: 7,1% per redditi fino a 8.500 euro; 5,3% tra 8.500 e 15.000 euro; 4,8% tra 15.000 e 20.000 euro.
  • Nella fascia 20.000-32.000 euro si applica una detrazione fiscale aggiuntiva di 1.000 euro annui direttamente sul reddito da lavoro dipendente.
  • Oltre i 32.000 euro e fino a 40.000 euro, la detrazione è decrescente secondo la formula: 1.000 × [(40.000 − reddito complessivo)/8.000]. Per chi supera i 40.000 euro il beneficio si annulla.
Fascia di reddito Percentuale/Detrazione
≤8.500 € 7,1% cash
8.501–15.000 € 5,3% cash
15.001–20.000 € 4,8% cash
20.001–32.000 € 1.000 € detrazione fissa
32.001–40.000 € Detrazione decrescente
La somma è erogata direttamente senza necessità di richiesta e non concorre alla formazione del reddito imponibile ai fini IRPEF.

Esempi pratici: simulazioni di incremento stipendio per fasce di reddito

Le simulazioni disponibili permettono di stimare l’impatto effettivo: con un reddito di 17.000 euro si può ottenere un aumento in busta paga di circa 816 euro all’anno. Su stipendi di 20.000 euro la quota netta arriva a circa 960 euro annui. Nella fascia 25.000–32.000 euro la detrazione si traduce in un incremento netto di 1.000 euro l’anno. Dal 32.000 al 40.000 euro, per esempio con 37.000 euro di reddito complessivo, la detrazione varia secondo formula e può arrivare a qualche centinaio di euro prima di annullarsi. Gli aumenti sono automatici e visibili in busta paga mensile, tenendo conto però di eventuali altri redditi che potrebbero ridurre o eliminare il beneficio.

Le differenze tra il bonus Giorgetti e il precedente bonus Maroni

Rispetto al vecchio bonus Maroni, la misura aggiornata introduce variazioni sostanziali:

  • Si estende ai lavoratori con redditi fino a 40.000 euro (prima sino a 35.000 euro).
  • La formula di calcolo passa dal solo taglio contributivo a un sistema misto tra bonus e detrazioni.
  • Si amplia la platea di beneficiari con l’obiettivo dichiarato di attenuare il cosiddetto "scalone" fiscale, evitando penalizzazioni dovute al superamento delle vecchie soglie.

Vantaggi e limiti: chi guadagna e chi rischia penalizzazioni

Il vantaggio del nuovo bonus è soprattutto per coloro che rientrano nelle fasce reddituali fino a 20.000 e fino a 32.000 euro, mentre chi supera queste soglie o percepisce altri redditi è a rischio penalizzazione. In particolare, secondo stime di esperti e simulazioni, lavoratori con reddito tra 25.000 e 35.000 euro potrebbero notare una lieve riduzione negativa rispetto al 2024, dovuta al nuovo metodo di calcolo su base fiscale invece che solo contributiva. 
Leggi anche