Cosa prevede la nuova riforma dei ticket sanitari in Emilia Romagna, le reazioni politiche dal governo e cosa potrebbe implicare
Cosa prevede la nuova riforma dei ticket sanitari in Emilia Romagna e che potrebbe arrivare per tutti? Dovrebbe entrate in vigore a brevissimo in Emilia Romagna la nuova disposizione che introduce il pagamento di ticket sanitari su alcuni farmaci, anche se alcune forze politiche, decisamente contrarie, cercano di fermare la misura, pur se la legge è già stata approvata.
L’ipotesi è di applicare la novità ai cittadini che hanno un valore Isee superiore ai 35mila euro.
Tale soglia potrebbe essere, però, rivista dopo il confronto con i sindacati.
Cgil, Cisl e Uil hanno espresso preoccupazione, sottolineando il rischio che l'onere cada principalmente sui lavoratori dipendenti e i pensionati, che sono già gravate da un elevato carico fiscale.
I sindacati hanno, per questo, chiesto tavoli di confronto con la Regione per capire le modalità di applicazione della misura.
Il presidente della Regione, Michele de Pascale, ha spiegato che l’introduzione di nuovi ticket sanitari sarebbe stata decisa per garantire un uso più responsabile dei farmaci e di introdurre un criterio di equità, perché la totale gratuità di alcuni farmaci deresponsabilizza tutti da un uso equilibrato degli stessi.
Forti sono state alcune reazioni politiche alla novità annunciata in Emilia Romagna. Forza Italia ha parlato, per esempio, di una gravissima irregolarità che è stata già segnalata ai revisori contabili e alla Corte dei Conti.
La giunta de Pascale avrebbe lasciato alcuni vuoti nella nuova legge. Non è stato, infatti, stabilito il presupposto impositivo, per esempio le tipologie di farmaci soggetti a pagamento, quali saranno i soggetti esenti, le modalità di determinazione dell’onere tributario (entità del prelievo) e le procedure di riscossione e controllo.
Si tratta di elementi che devono essere indicati in una legge perché sia efficace e chiara.
Se la Corte dei Conti non si esprimerà per bloccare la misura, è possibile che la stessa riforma si estenderà a tutte le regioni di Italia, considerando la necessità che gli enti locali hanno di soldi.