Il rinnovo del CCNL dirigenti Funzioni Locali 2022-2024 introduce aumenti salariali, arretrati, novità normative su welfare e tutele, maggiore attenzione a formazione e carriera, con riflessi sul ruolo dei dirigenti e sulle future trattative sindacali
L’accordo per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro (CCNL) riguardante i dirigenti delle Funzioni Locali per il triennio 2022-2024 costituisce una tappa importante per la valorizzazione delle figure direttive negli enti territoriali. Frutto di un confronto tra ARAN e le principali sigle sindacali (con esclusione della FP Cgil), questo rinnovo interessa circa 13.000 professionisti tra dirigenti di Comuni, Province, Regioni, Città Metropolitane, segretari comunali e provinciali e dirigenti PTA (Professionali, Tecnici e Amministrativi) della sanità. L’intesa si distingue per una tempistica di negoziazione particolarmente rapida e rappresenta un segnale di continuità e riconoscimento per chi opera nella gestione dei servizi pubblici locali, mirando ad allineare il ciclo del rinnovo contrattuale alle esigenze di modernizzazione della Pubblica Amministrazione.
Il nuovo CCNL apporta consistenti incrementi di carattere economico per le categorie coinvolte. È stato definito un incremento medio mensile attorno a 444 euro lordi per tredici mensilità, che interessa tutte le sezioni della dirigenza delle Funzioni Locali. Oltre a questo, sono previsti arretrati fino a 9.100 euro complessivi, coprendo gli anni di mancato rinnovo. L’intervento economico punta a ridurre il divario retributivo rispetto ad altre aree della pubblica amministrazione, destinando circa due terzi delle nuove risorse alle voci fisse dello stipendio - una soluzione che rafforza la stabilità e la prevedibilità del trattamento economico.
Le cifre differenziate per i vari profili dirigenziali sono riportate nella tabella sottostante:
| Categoria | Incremento mensile lordo | Ulteriori incrementi dal 2025 |
| Dirigenti Funzioni Locali | 491 € | +18,70 € |
| Dirigenti PTA | 377 € | +14,37 € |
| Segretari comunali e provinciali | 400 € | +15,25 € |
Per le annualità 2022 e 2023, l’aumento risulta già in parte assorbito dalle indennità di vacanza contrattuale percepite e da una tantum erogata. Dal 2024, oltre all’incremento base, è stato stabilito un aumento medio di 230 euro sullo stipendio tabellare e 90 euro sulla posizione, con la possibilità di integrare ulteriormente la retribuzione attraverso risorse aggiuntive destinate al risultato e al welfare aziendale.
Il meccanismo di adeguamento supera la logica degli aumenti percentuali, introducendo incrementi in valore assoluto su componenti tabellari e di posizione fissa. La destinazione di una quota specifica al welfare integrativo evidenzia inoltre l’attenzione agli aspetti sociali e al benessere organizzativo. Il rinnovo, infine, prepara la strada per una più rapida apertura delle trattative relative al periodo successivo, nel segno di una sempre maggiore tempestività.
L’aggiornamento del quadro contrattuale non si esaurisce nelle maggiorazioni salariali, ma si distingue anche per una serie di miglioramenti normativi apprezzati da larga parte dei rappresentanti dei lavoratori. Tra i punti più significativi si registrano:
Uno degli assi strategici del nuovo accordo risiede nell’investimento su crescita professionale e sviluppo delle competenze, in linea con le direttive di modernizzazione della pubblica amministrazione.
L’applicazione degli interventi contrattuali si ripercuote in modo differenziato sulle principali figure dell’area. Per i dirigenti degli enti territoriali, il rinnovo consolida gli avanzamenti retributivi già delineati con la precedente tornata, valorizzando la stabilità dello stipendio base e ampliando le possibilità di accesso a misure di welfare e performance.
I segretari comunali e provinciali vedono riconosciuta l’urgenza di una revisione del sistema delle fasce professionali e delle tutele correlate al conferimento e alla revoca dell’incarico. Tra le richieste accolte vi è l’introduzione di una clausola di salvaguardia economica per i segretari in disponibilità e l’ipotesi di indennità di disagio per assegnazioni fuori sede residenziale. Inoltre, sono possibili incrementi ulteriori della retribuzione di posizione per chi lavora in contesti particolarmente complessi o disagiati.
Per quanto riguarda i dirigenti PTA, il rinnovo offre un incremento mensile inferiore rispetto ad altri profili, pur affrontando la necessità di una progressiva equiparazione delle condizioni economiche all’interno della stessa area. Le rappresentanze sindacali sollecitano ulteriori misure di riequilibrio, che saranno oggetto di valutazione già nella successiva tornata contrattuale. Per tutte le categorie, il contratto riafferma il valore dell’impegno nel garantire servizi pubblici di qualità anche in assenza di specifica rilevazione dell’orario lavorativo.
Pur in presenza di un accordo ampiamente valutato positivamente, il confronto sindacale ha posto in evidenza alcune problematiche persistenti e la necessità di ulteriori interventi. Fra le principali criticità segnalate: