Il Consiglio dei Ministri ha deliberato l’autorizzazione per il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo, a esprimere il parere favorevole sull’ipotesi di rinnovo contrattuale per la scuola 2022-2024, firmata il 5 novembre 2025. Si tratta di un passaggio decisivo che chiude una fase caratterizzata da incertezze e conferma la rilevanza politica ed economica riconosciuta al comparto istruzione e ricerca. L’intesa raggiunta all’Aran, sostenuta da quasi tutte le principali organizzazioni sindacali, rappresenta un passo concreto verso il riavvicinamento agli standard retributivi europei per docenti, personale ATA e impiegati ufficiali.
Le nuove tabelle retributive: aumenti per docenti, personale ATA e impiegati ufficiali
Il rinnovo contrattuale per la Scuola 2022-2024 introduce sostanziali aggiornamenti nelle retribuzioni per tutto il personale scolastico: si segnala un incremento medio lordo mensile di 144 euro per i docenti e 105 euro per il personale ATA, ai quali si aggiungono importi specifici per figure direttive e per i dirigenti dei servizi generali e amministrativi (DSGA). Nel pratico, gli incrementi variano secondo il profilo professionale e il grado di anzianità, garantendo una maggior equità e un riconoscimento differenziato a chi svolge incarichi con responsabilità crescenti.
Nel dettaglio, le tabelle retributive aggiornate mostrano i seguenti scaglioni:
- Docenti della scuola dell’infanzia e primaria: aumenti mensili da 110,12 euro (fascia 0-8 anni) a 159,38 euro (oltre 35 anni di servizio)
- Docenti scuola secondaria di I grado: incrementi compresi tra 119,20 e 176,61 euro
- Docenti laureati di scuola secondaria di II grado: da 119,20 euro (neoassunti) fino a 185,31 euro per chi supera i 35 anni di carriera
- Collaboratori scolastici: variazione dagli 85,74 euro (inizio carriera) a oltre 110 euro oltre i 35 anni
- Assistenti amministrativi e tecnici: fra 92,58 e 127,95 euro
- Funzionari amministrativi e DSGA: da 125,19 a 194,50 euro a seconda delle fasce di anzianità
Negli ultimi anni, l’adeguamento dei valori stipendiali aveva risentito dei ritardi contrattuali e dell’erosione inflazionistica. L’attuale aggiornamento, che corrisponde a
circa il 4,8% di incremento sulla retribuzione base, si inserisce nella strategia di recupero del potere d’acquisto. Gli effetti economici sono visibili anche attraverso le simulazioni: rispetto agli anni precedenti, si traducono in un
aumento annuale fino a 1.500 euro, differenziato tra i diversi profili.
Variazioni in base a ruolo e anzianità di servizio: docenti, ATA, DSGA
Le nuove tabelle retributive del Ccnl Scuola 2022-2024 si distinguono in funzione sia della categoria professionale che dell’anzianità di servizio maturata negli anni. Un aspetto centrale del rinnovo è il rafforzamento delle retribuzioni nei passaggi chiave della carriera scolastica.
Ad esempio:
- Un docente all’inizio della carriera nella scuola primaria percepirà un incremento inferiore rispetto a chi ha maturato oltre trentacinque anni di servizio, arrivando anche a superare una differenza di quasi 50 euro mensili tra i due estremi della carriera.
- Per la scuola secondaria di II grado, i docenti laureati con più esperienza ottengono aumenti che arrivano a 185 euro mensili lordi, segno di un riconoscimento concreto alle responsabilità assunte nella didattica e nell’organizzazione scolastica.
- Il personale ATA vede incrementi più uniformi: i collaboratori scolastici partono da +85 euro e sfiorano i 110 euro mensili a fine carriera, mentre per assistenti tecnici e amministrativi la forbice è compresa tra circa 92 e 128 euro.
- I DSGA e le figure direttive ottengono benefici aggiuntivi per il ruolo gestionale rivestito, con quote mensili che salgono in base alla fascia d’anzianità e possono superare i 190 euro per chi vanta la massima esperienza.
Arretrati, una tantum e tempistiche di erogazione degli aumenti
L’accordo sottoscritto prevede anche la
liquidazione degli arretrati relativi al periodo 2022-2024, elemento molto atteso dal personale scolastico. Questi importi saranno calcolati in base alle differenze tra le vecchie e le nuove retribuzioni, includendo anche gli incrementi della retribuzione accessoria.
In media:
- Docenti: tra 1.200 e 2.500 euro di arretrati, variabili in base ad anzianità e grado di scuola
- Personale ATA: da circa 1.000 euro per i neoassunti fino a oltre 1.800 euro per profili con maggiore esperienza
La misura “una tantum” riguarda importi di circa 112 euro per i docenti e 270 euro per il personale ATA, destinati a coprire periodi pregressi non ancora retribuiti. Tali somme
verranno riconosciute a tutti i lavoratori interessati dal contratto, anche a tempo determinato, con importi proporzionali in caso di part-time.
I tempi per l'erogazione sono previsti già nelle prime buste paga del 2026, secondo il calendario predisposto dal Ministero dell’Istruzione e del Merito. Le nuove retribuzioni, invece, saranno applicate dal mese successivo alla firma definitiva del contratto, a seguito della registrazione da parte della Corte dei Conti e della pubblicazione delle tabelle aggiornate. Questo processo garantirà la liquidazione completa entro il termine dell’anno scolastico 2025-2026, offrendo un beneficio immediato sul potere d’acquisto.
Novità contrattuali dal 2025: trattamento accessorio, welfare e polizza sanitaria
Oltre agli aspetti strettamente economici, il rinnovo introduce innovazioni di rilievo a partire dal 2025, con ricadute positive sull’organizzazione del lavoro e sul benessere del personale.
- Revisione del CIA e della RPD: l’incremento della Retribuzione Professionale Docenti e del Compenso Individuale Accessorio comporta per i docenti un aumento mensile stabile, che, dal 2025, può superare i 75 euro (tabellari e accessori cumulati). Per il personale ATA, il nuovo CIA raggiunge quota 9,40 euro mensili, integrando anche un bonus annuale di rafforzamento accessorio.
- Misure di welfare: dal 1° gennaio 2026 sarà attiva una polizza sanitaria nazionale per tutti i lavoratori della scuola pubblica, con rimborsi fino a 3.000 euro annui per spese sanitarie e sull’assicurazione contro gli infortuni. Tali iniziative sono finanziate con risorse apposite nella legge di bilancio, come segno di riconoscimento verso chi opera quotidianamente nella formazione.
- Buoni pasto e flessibilità oraria: il nuovo regime prevede la concessione di buoni pasto in presenza di specifiche condizioni organizzative, specialmente a chi svolge incarichi che richiedono orari prolungati o attività fuori sede, favorendo così un più equilibrato rapporto tra vita lavorativa e privata.
Completano il quadro alcune novità relative a smart working, diritto alla disconnessione e valorizzazione delle attività aggiuntive e della formazione permanente (soprattutto competenze digitali e inclusione), con lo scopo di adattare la professione scolastica alle evoluzioni tecnologiche e alle esigenze familiari degli operatori.
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