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In quale banca è meglio andare a lavorare per stipendi, condizioni e ambiente, bonus, possibilità di carriera

di Chiara Compagnucci pubblicato il
In quale banca lavorare

In molte grandi realtà bancarie in Italia esistono percorsi di sviluppo verticale e orizzontale strutturati.

Con la trasformazione digitale, le nuove esigenze del mercato e l'evoluzione normativa, il mestiere del bancario ha assunto contorni molto più sfumati e complessi rispetto al passato. In questo scenario, il confronto tra i vari istituti di credito non può più limitarsi a valutazioni su base salariale, ma deve considerare anche il benessere aziendale, le opportunità di carriera, le politiche di formazione continua e la capacità di garantire un ambiente di lavoro positivo e stimolante.

Se si guarda solo alla retribuzione è evidente che i grandi gruppi attivi in Italia come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Banco BPM e BNL continuano a offrire salari di ingresso competitivi rispetto ad altri settori privati. Secondo i dati forniti da Indeed e Glassdoor, un impiegato bancario può guadagnare tra i 1.400 e i 1.700 euro netti mensili a inizio carriera, con variazioni legate alla sede, al ruolo e alle dimensioni dell'ente. Con l'avanzamento aumenta lo stipendio: un funzionario con qualche anno di anzianità può raggiungere 2.200-2.500 euro netti al mese, mentre i ruoli direttivi possono superare i 100.000 euro annui lordi, senza considerare le voci accessorie come premi produzione, indennità e benefit.

La forbice retributiva aumenta nei settori specialistici come la finanza strutturata, il risk management o la consulenza patrimoniale, dove le figure professionali sono altamente qualificate e spesso ricercate anche a livello internazionale. Ma il vero valore aggiunto oggi, per chi sceglie di lavorare in banca, risiede nella qualità complessiva dell'esperienza lavorativa e nelle opportunità di crescita a lungo termine. Approfondiamo in questo articolo:

  • Le migliori banche dove andare a lavorare in Italia
  • Carriera, mobilità e premi, i fattori che fanno la differenza

Le migliori banche dove andare a lavorare in Italia

Un dato utile sulle migliori banche dove lavorare arriva dalle classifiche Top Employers Italia e Best Workplaces: questi ranking indipendenti valutano i livelli retributivi e misurano il livello di soddisfazione dei dipendenti, l'inclusività dei contesti, l'equilibrio tra vita privata e lavoro, e l'efficacia delle politiche HR. Tra gli istituti finanziari riconosciuti come eccellenze si segnalano Intesa Sanpaolo, FinecoBank, Credem, Bper Banca, Poste Italiane e American Express Italia.

Intesa Sanpaolo è stata premiata da LinkedIn come la miglior azienda italiana in cui fare carriera, grazie a un sistema strutturato di mobilità interna, una propensione alla formazione continua e una cultura aziendale votata all'innovazione. Il gruppo ha investito in programmi di reskilling, mentoring, formazione in aula e digitale, e promuove da anni iniziative per il benessere psicofisico dei dipendenti.

FinecoBank si distingue per un clima di lavoro percepito come meritocratico e per la presenza di percorsi formativi costanti, con particolare attenzione allo sviluppo delle competenze digitali e alla gestione dei clienti tramite piattaforme omnicanale. Il modello organizzativo più snello rispetto a quello delle grandi banche tradizionali si riflette in una maggiore flessibilità operativa, che molti lavoratori considerano un vantaggio competitivo.

Credem è una realtà citata come esempio positivo per le sue politiche orientate alla cura della persona, ai progetti di work-life balance e alla stabilità occupazionale. Il tasso di turn over interno è basso, e il senso di appartenenza dei dipendenti è molto elevato, segnale di un'organizzazione coesa e ben guidata.

Anche American Express Italia spicca nel comparto delle carte e dei servizi finanziari, con uno degli ambienti più internazionali e innovativi del settore. Le possibilità di mobilità estera, i programmi di leadership al femminile e la cultura aziendale orientata al rispetto delle diversità sono elementi che rendono questa realtà attrattiva, soprattutto per i giovani laureati in economia, data science e marketing finanziario.

Carriera, mobilità e premi, i fattori che fanno la differenza

In molte grandi realtà bancarie, nonostante l'apparente rigidità dei ruoli, esistono percorsi di sviluppo verticale e orizzontale strutturati, con possibilità di passaggio da un'area all'altra grazie a piani di carriera definiti, valutazioni periodiche delle performance e corsi certificati in collaborazione con università e business school.

Nei migliori casi, come in Intesa Sanpaolo, ogni dipendente ha accesso a una piattaforma digitale interna che raccoglie tutte le opportunità di mobilità disponibili nel gruppo, con accesso trasparente e meccanismi competitivi di selezione interna.

In molte banche italiane, sono previsti meccanismi premianti legati al raggiungimento di obiettivi individuali e collettivi, che possono aggiungere fino a 10.000 euro annui per i profili commerciali più performanti. A cui si sommano benefit come welfare aziendale integrativo, assicurazione sanitaria, flessibilità oraria, smart working strutturato e incentivi alla previdenza complementare.

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