Cosa prevede il nuovo disegno di legge proposto da Forza Italia per sbloccare il rinnovo del Contratto dei Metalmeccanici 2024-2027
Quali sono le ultime novità in discussione per raggiungere finalmente l’accordo per il rinnovo del Contratto Metalmeccanici 2024-2027? Dopo mesi di discussioni, trattative portate avanti, poi interrotte, poi riprese, proposte, controfferte e continui scioperi, il rinnovo del contratto nazionale Ccnl dei Metalmeccanici 2024-2027 è ancora in alto mare.
Sindacati e dipendenti rilanciano sulla volontà, forte, di ottenere un rinnovo contrattuale e alle condizioni presentate, per sostenere e valorizzare i lavoratori del settore.
Dal canto loro, Federmeccanica e Assistal continuano a ribadire le controproposte già presentate e si è ancora in una situazione di stallo.
Qualche mese fa si era ipotizzato l'intervento del governo se la situazione fosse rimasta ferma. E sembra che così effettivamente sarà, nonostante si tratti di una mossa poco conveniente.
Si tratta di una novità che avrebbe valore solo sugli incrementi e non su tutte le altre richieste presentate dai sindacati per un miglioramento delle condizioni lavorative del settore e pertanto considerata non proprio positiva e vantaggiosa, anche se si impegna a ‘iniziare’ ad aprire la strada a modifiche concrete, che altrimenti resterebbero ferme.
L’approvazione di un ddl ad hoc permetterebbe, infatti, solo di sboccare gli aumenti per i metalmeccanici, considerando che ancora si balla tra la richiesta da parte dei sindacati di incrementi fino a 280 euro lordi per il livello C3 (ex quinto livello) da riproporzionare poi per gli altri livelli e la controproposta da parte delle associazioni datoriali di incrementi di 173 euro.
Il disegno di legge presentato prevede l’esenzione dal pagamento di imposte e contributi previdenziali per i prossimi tre anni per garantire gli aumenti retributivi per il rinnovo contrattuale.
Ciò significa che le somme corrisposte ai lavoratori a titolo di incremento contrattuale non concorrerebbero alla formazione del reddito imponibile ai fini fiscali e non sarebbero soggette a contribuzione.
Resterebbero fuori dal provvedimento, però, tutti gli altri miglioramenti richiesti dai sindacati, come la riduzione dell'orario di lavoro, la garanzia di una maggiore sicurezza sul lavoro ad ogni livello, le misure di prevenzione di qualsiasi forma di molestia sul luogo di lavoro, il miglioramento del welfare aziendale.