Il tribunale di Rimini ha riconosciuto ad una docente precaria il diritto ad ottenere un risarcimento a causa dell'abuso dei contratti a tempo determinato in modo reiterato
La questione del precariato nel comparto scolastico rappresenta uno dei nodi irrisolti del sistema educativo italiano. Negli ultimi decenni, migliaia di docenti hanno lavorato con contratti a termine, senza certezze per il proprio futuro lavorativo né tutele equiparabili ai colleghi assunti con contratti a tempo indeterminato. In questo scenario, la recente sentenza emessa dal tribunale di Rimini ha posto una nuova pietra miliare nella storia delle controversie tra personale della scuola e Ministero dell’Istruzione, aprendo a importanti riflessioni e possibili evoluzioni normative
Il riconoscimento di un risarcimento significativo da parte di un giudice configura uno scenario in cui il diritto dei lavoratori trova nuovo spazio, con potenziali ricadute legali ed economiche per tutto il comparto.
Nel maggio 2024, una docente della scuola primaria di Rimini, dopo 32 anni di servizio con incarichi annuali non stabilizzati, ottiene dal tribunale cittadino una sentenza che impone al Ministero un risarcimento pari a 24 mensilità dell’ultima retribuzione percepita, come previsto dalla normativa per l’abuso nella ripetizione di contratti a termine.
Ricordiamo, per esempio, sette docenti di religione che hanno ricevuto un risarcimento di 220.000 euro, oltre alle spese legali, per anni di servizio precario.
La nuova sentenza sottolinea l’importanza di affrontare il problema della precarietà nel mondo della scuola, garantendo ai docenti il rispetto dei loro diritti, a partire dalla necessità della stabilizzazione.
La problematica dell’utilizzo reiterato di contratti a termine si inserisce nella cornice normativa delineata dalla Direttiva 1999/70/CE del Consiglio Europeo, che impone agli Stati membri l’adozione di misure idonee a prevenire l’abuso di posizioni lavorative temporanee. Nel contesto italiano, le norme che limitano la reiterazione dei contratti a tempo determinato hanno impedito tantissime assunzioni stabili a tempo indeterminato nella scuola.
Anno | Sentenza | Tipologia |
2023 | Risarcimento a due docenti di religione a Rimini | 12 mensilità a docente |
2024 | Sentenza Tribunale di Rimini | 24 mensilità per abuso di reiterazione contratti |
2024 | Sentenza Torino | Risarcimento 73.711€ a un docente dopo 25 anni di precariato |
L’Italia, ancora oggi oggetto di una procedura d’infrazione comunitaria, non si è adeguatamente allineata alle disposizioni europee. Il mancato aggiornamento normativo, secondo l’Unione Europea, amplifica il rischio discriminatorio nei confronti dei lavoratori a tempo determinato, sia in termini di progressione salariale sia di diritti connessi alla continuità lavorativa.
Le pronunce dei tribunali e il riconoscimento dei diritti dei lavoratori precari della scuola stanno delineando nuovi scenari operativi.
Sono state, infatti, introdotte sanzioni più severe anche per permettere ai lavoratori danneggiati da reiterazione illegittima dei contratti a tempo determinato di ottenere risarcimenti fino a 24 mensilità dell’ultima retribuzione.