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Se lavori in ufficio vieni pagato di più. Al via bonus per la presenza in Italia contro lo smart working

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Il bonus di Deloitte

L'introduzione di un bonus per la presenza in ufficio risponde a esigenze organizzative e produttive.

Di fronte alla crescente diffusione dello smart working, alcune aziende stanno introducendo incentivi economici per promuovere il ritorno in ufficio. In Italia, ma anche a livello internazionale, segnaliamo iniziative mirate a premiare la presenza fisica in azienda. Vogliamo approfondire:

  • Il bonus di Deloitte, più soldi per chi lavora in ufficio
  • Le ragioni dietro al bonus presenza

Il bonus di Deloitte, più soldi per chi lavora in ufficio

Una delle aziende più importanti a muoversi in questa direzione è Deloitte, che ha annunciato un bonus annuale per i dipendenti che lavorano in presenza. L'iniziativa, partita dalla divisione fiscale negli Stati Uniti e che potrebbe sbarcare anche in Italia, prevede che la presenza fisica in ufficio o nella sede del cliente diventi un fattore determinante nella valutazione delle prestazioni e nell'assegnazione dei bonus. Secondo le linee guida aziendali, i dipendenti sono invitati a garantire una presenza in ufficio per almeno 2-3 giorni alla settimana, pari a circa il 50% del tempo lavorativo.

L'obiettivo è migliorare la collaborazione e stimolare l'innovazione, due elementi che secondo l'azienda trovano ancora terreno fertile nella presenza fisica piuttosto che nella comunicazione digitale. Deloitte non è la sola a intraprendere questa strada: anche altre aziende del settore finanziario, come JPMorgan, hanno manifestato scetticismo nei confronti dello smart working. Jamie Dimon, amministratore delegato di JPMorgan, ha più volte sottolineato come la presenza in ufficio sia fondamentale per il buon funzionamento di molte attività aziendali, soprattutto quelle che richiedono interazione diretta e mentorship.

Anche in Italia il tema del lavoro in presenza contro lo smart working è al centro del dibattito. Nel 2023 solo il 4,4% dei lavoratori italiani svolgeva la propria attività in modalità remota, una percentuale inferiore alla media europea del 9,0%. Questo dato racconta di una differente cultura lavorativa, dove la presenza fisica continua a essere un elemento centrale della produttività aziendale.

Le ragioni dietro al bonus presenza

L'introduzione di un bonus per la presenza in ufficio risponde a esigenze organizzative e produttive. La presenza fisica consente di creare un ambiente di lavoro più dinamico, dove la collaborazione tra colleghi avviene in modo naturale e spontaneo. Questo tipo di interazione favorisceanche la risoluzione rapida dei problemi, aspetti che spesso risultano più complicati con lo smart working.

Lavorare in ufficio può avere un impatto positivo sulla crescita professionale dei dipendenti. L'interazione diretta con i superiori e i colleghi permette di cogliere meglio le dinamiche aziendali, di beneficiare del mentoring e di sviluppare una rete di contatti utili per la propria carriera. Per le aziende, il ritorno in ufficio è una possibilità di rafforzare la cultura aziendale, che si costruisce attraverso momenti condivisi e rituali quotidiani che il lavoro da remoto difficilmente riesce a replicare.

Le opinioni sul bonus presenza sono però contrastanti. Se da un lato i lavoratori apprezzano la possibilità di ottenere un incentivo economico, dall'altro molti sottolineano i vantaggi dello smart working in termini di work-life balance e riduzione dei tempi di spostamento. Per le aziende, la scelta tra lavoro in ufficio e lavoro da remoto è una questione di costi operativi. Il mantenimento degli spazi fisici, infatti, comporta spese che potrebbero essere ridotte con il remote working.

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