Dal 2006 il tuo sito imparziale su Lavoro, Fisco, Investimenti, Pensioni, Aziende ed Auto

Se penso che un mio dipendente truffi con la legge 104 o ne approfitti cosa posso fare?

di Marianna Quatraro pubblicato il
dipendente truffa legge 104

Quali sono i provvedimenti che un datore di lavoro può prendere nei confronti di un dipendente con Legge 104 che ne approfitta: le conseguenze e cosa prevede la normativa in vigore

La gestione dei benefici previsti dalla Legge 104, a partire dai permessi retribuiti per l'assistenza ai familiari disabili, rappresenta un tema centrale per datori di lavoro e dipendenti. Mentre la normativa garantisce tutele rilevanti, l’impiego scorretto delle agevolazioni espone a rischi i dipendenti.  L'abuso dei permessi, per esempio, non si traduce solo in un danno per l'azienda o per l'INPS, ma può sfociare in sanzioni disciplinari, penali e civili. 

Cosa prevede la Legge 104 e chi sono i beneficiari

La Legge 104 disciplina misure di sostegno per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità certificata dall’INPS. Tra le principali agevolazioni vi sono:

  • Permessi retribuiti fino a tre giorni al mese (frazionabili in ore) per il caregiver che assiste un parente disabile grave.
  • Congedi straordinari sino a due anni per l’assistenza a familiari con handicap grave.

Abuso dei permessi 104: quando si configura e cosa non è lecito

L'uso improprio dei permessi per legge 104 si configura quando il dipendente si assenta dal lavoro per finalità diverse dall’assistenza del congiunto disabile. Esempi di abuso comprendono: 
  • Svolgere attività ricreative, viaggi o occupazioni personali scollegate dal bisogno dell'assistito.
  • Utilizzare i giorni concessi come estensione di weekend o festività senza motivazioni riconducibili all’assistenza.
  • Svolgere un secondo lavoro o attività non compatibili con la cura del disabile.
La giurisprudenza più recente, incluse le sentenze della Corte di Cassazione, riconosce che l'assistenza può comprendere anche attività indirette come fare la spesa o sbrigare pratiche nell'interesse del familiare disabile. Tuttavia, la parte prevalente del tempo deve essere rivolta all’assistenza reale.

Strumenti di controllo per il datore di lavoro: come agire in presenza di sospetti

Se il datore di lavoro sospetta che un dipendente approfitta dei benefici della Legge 104 e fa un uso inappropriato dei permessi può avviare verifiche, con strumenti che includono: 

  • Verifica documentale a monte (richiesta di certificato di disabilità grave, controllo del legame familiare e della regolarità dei permessi).
  • Monitoraggio della coerenza tra richieste di permessi e bisogni assistenziali.
  • Segnalazione agli enti preposti (ad esempio INPS) in caso di abusi riscontrati.
In alcuni casi, anche l’assunzione di un investigatore privato è considerata legittima dalla legge, con l’obiettivo di: 
  • Osservare il comportamento del lavoratore durante il periodo di permesso, tramite pedinamenti, rilievi fotografici o videoriprese in luoghi pubblici.
  • Verificare il nesso tra assenza e attività di assistenza.
  • Costituire una documentazione oggettiva utilizzabile nel procedimento disciplinare o giudiziario.
I requisiti di legalità dell’indagine comportano: 
  • Rispetto delle norme su privacy e Statuto dei Lavoratori.
  • Recupero di prove solo in spazi pubblici o aperti, senza ricorso a strumenti illeciti.
Tali prove, se raccolte correttamente, hanno pieno valore processuale.

Procedura corretta: raccolta prove, contestazione e difesa del dipendente

Se risultano effettivamente elementi concreti di sospetto, il datore di lavoro può avviare una procedura disciplinare

  • Contestazione formale dell’addebito al lavoratore, con illustrazione dettagliata dei fatti rilevati e le ragioni del sospetto di abuso.
  • Concessione di un termine minimo (solitamente 5 giorni) per le difese scritte da parte del dipendente, inclusa la possibilità di produrre documenti o testimoni a proprio favore.
  • Valutazione delle controdeduzioni e decisione sul tipo di sanzione applicabile.
L’uso improprio dei permessi comporta conseguenze gravi: 
  • Sanzione disciplinare: ammonimento scritto, sospensione fino al licenziamento per giusta causa nei casi accertati di abuso o dolo.
  • Richiesta di restituzione delle somme indebitamente percepite da parte di INPS, più risarcimento danni per l’azienda.
  • Rischio penale: denuncia per truffa aggravata ai danni dello Stato, con procedimento d’ufficio in caso di frode reiterata.
Il licenziamento è legittimo se supportato da prove oggettive dell’abuso Le condanne penali possono essere ulteriormente aggravate da obbligo di restituzione delle indennità e interdizione da pubblici uffici.
Leggi anche