le case continuano ad avere costi troppo alti sia per l'acquisto che per gli affitti: cosa potrebbe cambiare con il nuovo disegno di legge delega del Testo Unico dell’Edilizia 2026
La questione della casa in Italia rimane oggi una delle emergenze sociali più sentite, con una domanda di abitazioni in costante crescita che si scontra con i livelli record dei prezzi e un’offerta sempre più insufficiente per le fasce di reddito medio-basse. Negli ultimi anni, il tema del disagio abitativo si è intrecciato con le dinamiche demografiche, l’evoluzione del lavoro e le difficoltà delle giovani famiglie ad accedere a un alloggio dignitoso.
Dal settore pubblico al privato, l’attenzione si è focalizzata più volte sulle necessità di incrementare le opportunità di acquisto e affitto a condizioni sostenibili, rilanciando l’idea di una politica abitativa integrata. L’annuncio di un nuovo piano legislativo in materia di edilizia e la discussione di uno strumento dedicato proprio a offrire case a valori accessibili puntano a ridisegnare strategie e strumenti per affrontare la mancata accessibilità della casa, soprattutto nelle realtà urbane maggiori.
Dall’analisi delle tendenze recenti emerge una crescita costante dei prezzi sia per l’acquisto sia per l’affitto di abitazioni, soprattutto nelle grandi città come Milano, Roma, Napoli, Firenze e Venezia. I dati ANCE e Istat offrono un quadro allarmante:
Rapporti di settore rilevano inoltre che, dal 2015 al 2024, gli affitti residenziali in Europa sono cresciuti mediamente del 10,2%, con cifre che nelle principali capitali superano i 1.600 euro mensili per un appartamento medio. Una situazione che favorisce il rischio di marginalità abitativa soprattutto per studenti, famiglie numerose o monoparentali e lavoratori con redditi instabili o stagionali.
L’attuale crisi del settore abitativo è riconducibile a una combinazione di elementi. All’aumentare della richiesta non corrisponde ad un adeguato incremento dell’offerta, né sotto forma di edilizia residenziale pubblica né dal lato del mercato privato. Si è così generato uno squilibrio che ha effetti su molteplici fronti:
Il nuovo disegno di legge delega per il Testo Unico dell’Edilizia 2026 rappresenta uno dei punti fondanti della strategia nazionale per la soluzione dell’emergenza abitativa. L’obiettivo di questa iniziativa, condivisa tra Governo e Ministero delle Infrastrutture, è offrire soluzioni concrete per aumentare l’accessibilità della casa per giovani, famiglie a basso e medio reddito e categorie in condizioni di fragilità. Le principali direttrici sono così riassumibili:
Il disegno normativo punta a una profonda revisione delle regole edilizie, con obiettivi di snellimento delle procedure, abbattimento delle barriere burocratiche e promozione della rigenerazione di aree e immobili oggi sottoutilizzati. Fra le azioni principali si segnalano la semplificazione degli iter per il cambio di destinazione d’uso, la riduzione dei vincoli sulle opere minori e l’introduzione di incentivi alle riqualificazioni energetiche e strutturali. L’attenzione è rivolta anche alle recupero di edifici storici abbandonati, che potranno essere riconvertiti in alloggi per target specifici, sostenendo così la valorizzazione urbana senza ulteriore consumo di suolo.
Una leva fondamentale delle nuove politiche abitative è il rafforzamento del Fondo di Garanzia per l’Acquisto della Prima Casa. Vengono così offerte condizioni di mutuo agevolato a: