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Soldi come regali di Natale tramite bonifico o contanti: regole, causale bonifico, obbligo dichiarazione per chi fa o riceve e ris

di Marianna Quatraro pubblicato il
Soldi regali Natale tramite bonifico con

Quali sono le regole da rispettare per effettuare trasferimenti di denaro come regali di Natale senza correre alcun rischio con il Fisco

Nelle festività natalizie cresce ogni anno la tendenza a regalare somme di denaro ai propri cari, sia tramite bonifico bancario che con consegna di contanti. Questo gesto, pur avendo un significato prettamente affettivo, implica delle regole fiscali che non possono essere sottovalutate.

La normativa vigente, infatti, mira a garantire la trasparenza dei movimenti di denaro e a prevenire possibili irregolarità che potrebbero mettere a rischio chi riceve oppure compie il trasferimento. È quindi essenziale conoscere le modalità corrette per effettuare un regalo in denaro evitando di correre rischi. 

Regalare soldi a Natale: differenze tra bonifico e contanti

Quando si sceglie di regalare denaro durante le festività, è importante valutare la modalità di trasferimento per garantire la piena regolarità. Le due opzioni più comuni sono:

  • Bonifico bancario: permette la tracciabilità immediata della somma e una chiara identificazione del mittente e del destinatario. È lo strumento suggerito per importi rilevanti, grazie alla trasparenza che consente di giustificare facilmente la natura del trasferimento in caso di controlli fiscali, soprattutto se si utilizza una causale esplicita e precisa.
  • Denaro in contanti: la classica “busta” di Natale rimane una scelta diffusa, ma presenta maggiori rischi sul fronte della tracciabilità. Oltre alla soglia prevista per l’uso del contante (cambiata più volte negli anni per contrastare l’evasione), un regalo in contanti rischia di esser difficile da dimostrare, soprattutto nel caso in cui il destinatario decida di versare la somma ricevuta sul proprio conto.
Il bonifico è preferito e consigliato dalla normativa fiscale in quanto lascia una chiara traccia delle transazioni, mentre la consegna di contanti è accettabile solo per importi modesti, in linea con soglie anti-riciclaggio attualmente fissate dalla legge italiana. Superare certi limiti o effettuare più regali ricorrenti in contanti può facilmente far scattare attenzione da parte dell’Agenzia delle Entrate, soprattutto nei casi in cui l’importo viene successivamente accreditato su un conto.

La scelta della modalità adeguata va valutata caso per caso, tenendo conto della cifra, del rapporto tra le parti e della capacità di dimostrare l’origine della somma in caso di controlli.

Regole e rischi fiscali per i regali in denaro: controlli del Fisco

Dare somme di denaro come regalo natalizio può essere oggetto di verifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate, che dispone di specifici strumenti per monitorare i trasferimenti e identificarne la natura. In particolare, l’utilizzo della presunzione legale relativa permette all’amministrazione di ipotizzare che alcune entrate, se non giustificate, siano dei redditi nascosti o non dichiarati.

I movimenti bancari sospetti, come bonifici di entità significativa senza causale chiara o versamenti in contanti fuori contesto, possono essere indagati anche a distanza di anni. Il contribuente coinvolto dovrà fornire prove della natura del trasferimento e dimostrare l’origine lecita delle somme. Non basta, infatti, la sola buona fede: serve documentare che il denaro proviene da redditi già tassati o da risparmi, soprattutto se il beneficiario non dispone di fonti economiche proporzionate ai soldi ricevuti.

I regali tra familiari sono più facilmente giustificabili se tracciabili e documentati; tuttavia, in mancanza di una scrittura privata o di una causale esplicita nel bonifico, anche trasferimenti tra parenti possono essere considerati alla stregua di operazioni commerciali o donazioni occultate. La regola chiave resta la coerenza tra il reddito dichiarato, il patrimonio e l’importo trasferito.

Causale corretta per i bonifici come regalo di Natale

La scelta della causale del bonifico è cruciale per evitare ambiguità nei rapporti con il Fisco. Indicare chiaramente la causale della transazione consente, infatti, di prevenire eventuali contestazioni in fase di controllo e di assicurare la tracciabilità:

  • Causali da preferire: "regalo di Natale", "regalo natalizio ai figli", "aiuto per esigenze familiari". Frasi semplici e trasparenti identificano subito la liberalità e riducono i dubbi da parte degli organi di verifica.
  • Causali da evitare: formule generiche, come "trasferimento" o "versamento", che possono far apparire l’operazione poco chiara o persino sospetta agli occhi dell’Agenzia delle Entrate.
Secondo la giurisprudenza più recente e le istruzioni dell’Amministrazione finanziaria, in caso di controlli sarà richiesta la dimostrazione con elementi oggettivi: la causalità diventa il primo indizio a tutela del cittadino.

Oltre al bonifico, per somme che superano il modico valore è possibile usare una scrittura privata che specifichi la natura della dazione. In ogni caso, la formula inserita nella causale deve essere legata a un evento specifico, come la festività, per essere facilmente collegata a una forma di liberalità, e va integrata da altre prove (conversazioni scritte, accordi tra le parti), se l’importo è significativo.

La mancanza di una causale chiara può comportare seri rischi, fino alla presunzione di reddito non dichiarato e richieste di ulteriori chiarimenti o di pagamento di imposte suppletive.

Quando un regalo in denaro diventa donazione: soglie e adempimenti

Una regalo in denaro può trasformarsi, ai sensi della legge italiana, in una donazione vera e propria quando supera il cosiddetto "modico valore" oppure quando non è occasionale. Il Codice Civile (articolo 782) stabilisce che, per somme considerevoli, il trasferimento debba avvenire tramite atto pubblico davanti a un notaio, con intervento di due testimoni, sotto pena di nullità dell’atto.

La normativa non indica una cifra fissa come soglia: il parametro della "modicità" viene valutato in relazione alla situazione patrimoniale del donante. Tuttavia, importi attorno o superiori a 10.000 euro vengono generalmente considerati oltre il limite del modico valore e richiedono particolare cautela. Dunque:

  • Per regali di importo ridotto, il bonifico o la consegna diretta sono sufficienti;
  • Per somme elevate, l’assenza della formalità notarile può determinare la nullità della donazione, esponendo entrambe le parti, donante e ricevente, a rischi legali e fiscali, compresi possibili ricorsi da parte di eredi o creditori.

Obblighi di dichiarazione per chi dona e per chi riceve

In merito agli adempimenti fiscali, le liberalità tra familiari di modico valore e occasionali non richiedono la dichiarazione né da parte di chi effettua il regalo né dal beneficiario, a condizione che la provenienza delle somme sia documentabile e la causale del trasferimento sia esplicita.

Diversa è la situazione quando si superano le soglie della donazione; in questi casi:

  • Per somme elevate, la donazione deve essere resa pubblica tramite atto notarile, accompagnata dal pagamento di eventuali imposte di donazione laddove previste.
  • Se la cifra viene successivamente reinvestita o utilizzata per acquisti rilevanti, la tracciabilità e la documentazione del trasferimento diventano elementi centrali per non incorrere in accertamenti.
Il beneficiario può essere chiamato a giustificare l’origine delle somme se le stesse risultano sproporzionate rispetto ai redditi consueti dichiarati. Il donante, da parte sua, non ha particolari obblighi, se non quelli legati alla tracciabilità e alla legittimità dell’operazione.

Resta valido il principio secondo cui trasparenza e chiarezza nei movimenti di denaro tutelano tutte le parti coinvolte e riducono l’esposizione a rischi di contestazione da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Rischi e possibili sanzioni in caso di errori nei trasferimenti

Trascurare gli aspetti formali o fiscali nella gestione dei regali in denaro può tradursi in sanzioni economiche e in contenziosi con il fisco. Tra i rischi più rilevanti si segnalano:

  • La riqualificazione delle somme ricevute come reddito non dichiarato, con conseguente applicazione di imposte, sanzioni e interessi;
  • L’invalidità giuridica della donazione oltre le soglie, che può portare alla necessità di restituzione delle somme agli eredi o ai creditori del donante;
  • L’apertura di procedimenti di accertamento fiscale nel caso di trasferimenti ingiustificati e mancanza di tracciabilità, anche a distanza di anni dal movimento;
  • Il rischio che il trasferimento sia considerato un comportamento elusivo oppure una donazione dissimulata, soprattutto quando si cerca di mascherare con causali poco chiare un’operazione che richiederebbe invece la formalità dell’atto pubblico.
Agire con trasparenza e correttezza nella documentazione dei movimenti finanziari rappresenta la tutela più efficace contro rischi, sanzioni e contestazioni f


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