La convenienza di dare una seconda casa ai propri figli con i diversi sistemi disponibili come donazione, usufrutto, comodato o nuda proprietà dipende da diversi fattori ed esigenze
Nel contesto familiare italiano, il passaggio di una seconda abitazione ai discendenti rappresenta un tema ricorrente che pone i genitori di fronte a scelte giuridiche e fiscali articolate. Le soluzioni adottabili per trasferire immobili a beneficio della nuova generazione spaziano tra la donazione, la riserva di usufrutto, il comodato d’uso gratuito e l’attribuzione della nuda proprietà.
Ogni modalità implica differenti conseguenze in termini di tempistiche, costi, flessibilità, imposte e tutela degli interessi sia dei genitori sia dei figli. La scelta più adatta dipende spesso da esigenze di pianificazione patrimoniale, dalla volontà di conservare il controllo sul bene e dal desiderio di ridurre i rischi di contenzioso successorio.
Il trasferimento della proprietà di una seconda casa ai figli può trasformarsi in una strategia di pianificazione patrimoniale e successoria efficace, specialmente nell’ottica di anticipare la successione o di garantire ai figli una base d’appoggio per motivi di studio o lavoro in città diverse.
Le ragioni che spingono una famiglia verso il trasferimento della proprietà sono molteplici:
Un trasferimento troppo anticipato può infatti creare difficoltà operative (ad esempio, in caso di vendita o divisione del bene) e produrre effetti indesiderati, come la compromissione della quota di legittima spettante ad altri eredi.
L’atto di donazione è uno degli strumenti più utilizzati per assegnare il patrimonio immobiliare ai figli, con forme e implicazioni differenti a seconda che si tratti di donazione diretta, indiretta o con riserva di usufrutto.
La donazione prevede l’intervento obbligatorio del notaio, la redazione di un atto pubblico e la presenza di due testimoni. Per gli immobili, è richiesta la trascrizione nei registri immobiliari e la successiva voltura catastale. Gli oneri comprendono:
I punti di forza della donazione immobiliare includono la possibilità di:
Dal punto di vista giuridico, questa operazione prevede che il genitore doni formalmente la nuda proprietà, trattenendo il diritto di utilizzo e godimento (usufrutto) fino alla propria scomparsa. Solo a quel punto, il figlio acquista automaticamente la piena proprietà senza ulteriori imposte o atti.
Il vantaggio fiscale di questa scelta risiede nel fatto che le imposte di donazione, ipotecaria e catastale si applicano solo al valore della nuda proprietà (inferiore rispetto alla piena proprietà), con possibili risparmi anche significativi. L’operazione consente inoltre di pianificare in anticipo la successione bloccando il valore dell’immobile e di garantire la sicurezza economica dei genitori, che mantengono il potere di utilizzo e gestione del bene.
Occorre però considerare che, come qualsiasi altra donazione, permangono i rischi legati a possibili impugnative da parte degli altri eredi se la quota di legittima viene lesa e le difficoltà di vendita dell’immobile prima della morte dell’usufruttuario.
L’usufrutto a favore dei genitori permette di:
La cessione della nuda proprietà costituisce una modalità intermedia tra la donazione immediata della piena proprietà e il mantenimento totale del possesso in capo al genitore. In questo scenario, il beneficiario acquisisce il diritto futuro alla piena proprietà, mentre chi trasferisce la nuda proprietà conserva l’usufrutto, ovvero il diritto di utilizzare e gestire l’immobile per tutta la vita.
Il valore della nuda proprietà e dell’usufrutto varia in funzione dell’età dell’usufruttuario e del valore dell’immobile. Più il donante è anziano, maggiore sarà il valore attribuito subito alla nuda proprietà, minore quello dell’usufrutto residuo.
Questa soluzione risulta particolarmente indicata nei seguenti casi:
Dal punto di vista fiscale, la donazione/dismissione della nuda proprietà gode della franchigia fiscale pari a un milione di euro per ciascun trasferimento tra genitori e figli: al di sopra di questa soglia si paga il 4% sull’eccedenza. Imposte ipotecaria e catastale sono calcolate sul valore della nuda proprietà (rispettivamente 2% e 1%), valore che può risultare molto vantaggioso dal punto di vista operativo e impositivo, specie per immobili di valore elevato.
Dall’angolo giuridico, la dismissione della nuda proprietà produce effetti definitivi: il beneficiario entrerà in pieno possesso del bene solo alla morte dell’usufruttuario, senza necessità di ulteriori atti o tasse, salvo il diritto di azione da parte di eventuali eredi legittimari lesi dalla donazione. L’immobile gravato da usufrutto tende tuttavia a scontare limiti nella commerciabilità e nella concessione di mutui, sia per la disciplina degli artt. 978 ss. c.c., sia per le cautele bancarie riguardo possibili impugnative.
La posizione dell’usufruttuario comporta l’obbligo di manutenzione ordinaria e l’onere delle spese correlate, mentre le straordinarie saranno a carico del nudo proprietario.
Il ricorso al comodato d’uso gratuito rappresenta una soluzione alternativa all’immediato trasferimento di proprietà, mettendo a disposizione dei figli l’immobile senza cederne il titolo. Ciò consente, per esempio, di supportare un figlio in un periodo di studio fuori sede o in fase di avvio lavorativo, mantenendo però il pieno controllo del bene e limitando i rischi legati a contenziosi, donazioni o successioni.
La stipula del contratto di comodato è raccomandata in forma scritta e necessita di registrazione presso l’Agenzia delle Entrate per godere delle agevolazioni fiscali connesse. Secondo le condizioni attualmente vigenti, il proprietario può ottenere una riduzione del 50% della base imponibile IMU, purché il contratto sia regolarmente registrato e sussistano alcune condizioni, tra cui:
| Soluzione | Vantaggi | Svantaggi |
| Donazione piena proprietà | Trasferimento immediato, possibili vantaggi fiscali, chiarezza patrimoniale | Rischi di impugnativa per lesione legittima, ridotta commerciabilità, irrevocabilità |
| Donazione nuda proprietà con usufrutto | Vantaggi fiscali, disponibilità concreta dell’immobile per il donante, passaggio automatico al decesso | Limitazioni nella disponibilità e nelle operazioni sul bene, impugnative possibili, oneri condivisi |
| Comodato gratuito | Flessibilità massima, ridotte imposte, nessun rischio successorio, agevolazioni IMU | Nessun trasferimento definitivo di proprietà, imposizione IMU e IRPEF, vincoli di residenza |
| Intestazione a minori | Tutela del patrimonio, vantaggi successori e fiscali, pianificazione familiare | Lentezza e rigidità attuativa, necessità di autorizzazione giudiziale per ogni variazione |