Quali sono gli aumenti che si preannunciano per gli stipendi nel 2025 con l’approvazione della nuova Manovra. Le misure previste e i chiarimenti
Cosa cambia per gli stipendi nel 2025 con il nuovo taglio del cuneo fiscale e la nuova Irpef della Manovra Finanziaria 2025? Il governo Meloni ha dato il via libera alla prima stesura della Manovra finanziaria 2025, del valore di 30 miliardi, che deve essere approvata, come di consueto, entro la fine dell’anno per poi entrare ufficialmente in vigore dal primo gennaio 2025.
Diverse sono le novità previste per gli stipendi dei lavoratori dipendenti. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
In particolare, il taglio nel 2025 dovrebbe essere modulato così come attualmente previsto per i redditi fino a 20mila euro e con un aumento della detrazione fiscale per il lavoro dipendente per chi prende redditi annui fino a 35mila euro.
E’ anche prevista una graduale riduzione delle tasse per i lavoratori che hanno redditi superiori ai 35mila euro ed entro i 40mila euro. In questo caso, più aumenta il reddito imponibile, più si riduce la detrazione.
La misura, che diventa strutturale, si tradurrà in un aumento di circa mille euro per chi percepisce redditi annui entro i 35mila euro lordi.
La Manovra finanziaria 2025 si prepara a ridurre la seconda aliquota Irpef, portandola dall’attuale 35% al 33% i per redditi fino a 60mila euro e non più fino a 50mila ma solo se le risorse derivanti dal concordato preventivo e dal ravvedimento saranno tante da permettere l’effettiva approvazione di tale misura.
Ciò significa che per chi ha uno stipendio di 1.100 euro al mese, per esempio, per 13 mensilità, per un reddito complessivo annuo di 14.300 euro, non cambierà nulla a livello di tassazione, perché resta invariata l’aliquota del primo scaglione al 23%, ma ci sarà un aumento dovuto al taglio del cuneo fiscale e sarà di 77 euro al mese circa.
Cambia, invece, per effetto della tassazione, lo stipendio di chi ha un reddito annuo di 52mila euro, per circa 4mila euro lordi al mese. In questo caso, infatti, l’Irpef cala di due punti, passando dal 33% al 35%, per cui si pagano 17.160 euro di tasse anzicchè 18.200, con un risparmio di 1.040 euro.
Non si applica però a questo importo di reddito il taglio del cuneo fiscale per un ulteriore aumento mensile dello stipendio.