L’Italia compie un passo avanti nel garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori, in particolare di coloro esposti ad agenti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione.
Il decreto legislativo 135 del 2024, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 26 settembre 2024, è una evoluzione normativa del Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro. Ha introdotto nuove regole in materia di gestione e valutazione dei rischi legati all'esposizione dei lavoratori a agenti cancerogeni, mutageni e tossici per la riproduzione.
Il decreto si inserisce nel contesto della direttiva europea 2022/431, con l’obiettivo di rafforzare la protezione dei lavoratori in ambienti ad alto rischio e di migliorare la gestione della sicurezza aziendale. Vediamo in questo articolo:
Il decreto introduce nuovi valori limite di esposizione professionale, che regolano la quantità massima di agenti cancerogeni, mutageni o tossici per la riproduzione a cui un lavoratore può essere esposto. Questi valori si dividono in due categorie.
Ci sono le sostanze prive di soglia per cui non esiste un livello di esposizione considerato sicuro, e pertanto il datore di lavoro deve ridurre al minimo possibile l'esposizione a queste sostanze. E ci sono le sostanze con soglia. Sono stati introdotti limiti di esposizione, basati su studi scientifici, per evitare che i lavoratori subiscano danni a lungo termine.
Il decreto stabilisce nuovi valori limite biologici per alcuni agenti, che tengono conto della concentrazione delle sostanze nel corpo del lavoratore. Questi limiti biologici sono stringenti per lavoratori e lavoratrici in età fertile, data la loro maggiore vulnerabilità.
Ecco poi gli obblighi stringenti per i datori di lavoro in relazione alla gestione delle sostanze pericolose sul luogo di. In particolare, i datori devono aggiornare il documento di valutazione dei rischi con informazioni dettagliate sulle sostanze tossiche presenti nel luogo di lavoro, le quantità utilizzate, il numero di lavoratori potenzialmente esposti e le misure preventive adottate.
Quindi devono ridurre al minimo l'uso di sostanze pericolose, ricorrendo, ove possibile, a sostituti meno nocivi. Questo processo deve essere documentato e giustificato. Ecco poi la formazione dei lavoratori sull’uso sicuro di tali sostanze e dotarli di dispositivi di protezione individuale adeguati.
Scatta poi l'obbligo di effettuare la sorveglianza sanitaria periodica per monitorare lo stato di salute dei lavoratori esposti, in particolare quelli a contatto con agenti cancerogeni o tossici per la riproduzione.
Il documento di valutazione dei rischi deve essere aggiornato per comprendere una serie di informazioni.
Le attività lavorative che comportano la presenza di sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione. I quantitativi di tali sostanze presenti o utilizzati nel processo lavorativo. Il numero di lavoratori esposti e il grado di esposizione, ove noto. Le misure preventive e protettive applicate, come l’utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Le indagini svolte per individuare possibili alternative all’uso delle sostanze pericolose.
Il decreto prevede un rafforzamento della sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti ad agenti cancerogeni e tossici per la riproduzione. I lavoratori devono essere sottoposti a visite mediche periodiche, con una frequenza di almeno una volta ogni cinque anni, per monitorare eventuali effetti negativi derivanti dall’esposizione a tali sostanze.
Oltre alla sorveglianza sanitaria, viene rafforzata anche la formazione obbligatoria per i lavoratori esposti. I datori di lavoro devono garantire che il personale sia informato sui rischi specifici legati all’uso di agenti tossici, sulle modalità di prevenzione e sull'uso corretto dei DPI. La formazione deve essere aggiornata periodicamente, soprattutto in caso di modifiche nei processi produttivi o nell'introduzione di nuove sostanze pericolose.