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Pensioni, da quando si andrà a 70 anni o più e tutti i passaggi di aumento dell'età dopo Manovra Finanziaria 2026

di Marianna Quatraro pubblicato il
Pensioni quando 70 anni piu

Il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita aumenta l'età di uscita dal lavoro: si arriverà ad andare in pensione a 70 anni e anche più in qualche anno

La Manovra Finanziaria 2026 rappresenta un momento di svolta per il sistema pensionistico italiano, introducendo nuovi parametri nell’accesso alla pensione e modificando alcune storiche eccezioni.

Queste disposizioni derivano dall’esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria, in risposta al progressivo aumento dell’aspettativa di vita e alla pressione esercitata dall’invecchiamento della popolazione attiva sul mercato del lavoro. Le nuove regole comportano un innalzamento graduale dei requisiti anagrafici, destinato a modificare le prospettive dei futuri pensionati e a ridisegnare il welfare nazionale.

Come cambiano i requisiti per l’età pensionabile dal 2027

A partire dal 2027, il sistema pensionistico italiano vedrà un aumento dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alle prestazioni di vecchiaia e anticipate. Secondo quanto annunciato dal Ministero dell’Economia, l’età minima richiesta per il pensionamento ordinario verrà aumentata seguendo un meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita registrata dall’Istat. Nello specifico:

  • Dal 1° gennaio 2027, l’età minima per la pensione di vecchiaia passerà a 67 anni e un mese, invece dei 67 anni attuali.
  • Dal 2028, questo requisito verrà ulteriormente elevato a 67 anni e tre mesi.
  • Nel 2029 si prevede un ulteriore scatto a 67 anni e cinque mesi.
Anche per chi si avvale del pensionamento anticipato, sarà necessario maturare 42 anni e 11 mesi di contributi nel 2027, con successivi aumenti nei bienni successivi. Il principio dell’adeguamento automatico legato all’andamento della speranza di vita è una misura volta a tutelare la sostenibilità dei conti pubblici. Questo aggiornamento riguarda la quasi totalità dei lavoratori, con esclusione esplicita solo delle categorie considerate gravose o usuranti.

Le modifiche hanno impatti rilevanti anche sulle successive modalità di accesso alla pensione, dato che le opzioni di flessibilità come Quota 103 e Opzione Donna non risultano più rifinanziate dalla Manovra.

Il calendario degli aumenti dell’età pensionabile: date e passaggi fino al 2067

L’aggiornamento dei requisiti anagrafici prevede tappe precise già calendarizzate dalla Ragioneria Generale dello Stato e confermate dall’Istat, con una progressione che accompagnerà il sistema previdenziale italiano per i prossimi decenni. Il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita si traduce in incrementi programmati che possono essere così sintetizzati:

Anno Età minima pensionabile
2027 67 anni e 1 mese
2028 67 anni e 3 mesi
2029 67 anni e 5 mesi
2050 68 anni e 11 mesi
2067 70 anni

Ogni due anni, fino al 2067, è previsto un aumento di uno-due mesi per ogni scatto, salvo revisioni da parte del Parlamento o mutate condizioni demografiche. Tale percorso impone una costante rivalutazione delle condizioni di uscita dal mondo del lavoro, adattando il sistema agli equilibri tra popolazione attiva e quella in pensione.

Per comprendere meglio la transizione:

  • Nel 2050, la soglia verrà innalzata vicino ai 69 anni (68 anni e 11 mesi).
  • Il traguardo dei 70 anni come età minima pensionabile sarà raggiunto nel 2067, secondo le simulazioni ufficiali.

Le categorie escluse dall’aumento dell’età pensionabile e le eccezioni previste

Nonostante l’aumento generalizzato dei requisiti per accedere alla pensione di vecchiaia, la Manovra 2026 prevede esplicite eccezioni. A beneficiare di una deroga rispetto al nuovo innalzamento sono i lavoratori che svolgono attività considerate gravose o usuranti, secondo elenchi periodicamente aggiornati dalle autorità competenti. Le esenzioni includono:
  • Operai addetti a mansioni particolarmente faticose o rischiose (es. siderurgia, lavori in miniera, cave, ambienti ad alte temperature)
  • Addetti ad assistenza personale per non autosufficienti
  • Personale sanitario impegnato su turni notturni
  • Insegnanti di scuola dell’infanzia e lavoratori agricoli
  • Operatori della raccolta rifiuti, facchini, conduttori di mezzi pesanti.
Queste categorie continueranno a godere di uno scivolo che li esenta dal nuovo meccanismo di adeguamento per il biennio 2027–2028, mantenendo i requisiti precedenti. L’Ape Sociale è stata, infatti, prorogata per tutto il 2026, consentendo l’uscita anticipata a chi rientra nei parametri di disagio economico o salute compromessa.

Le altre novità della Manovra 2026: aumenti delle pensioni minime e proroga dell’Ape Sociale

Oltre all’adeguamento dei requisiti anagrafici, la Manovra 2026 introduce interventi sul fronte della previdenza sociale destinati a tutelare i soggetti più fragili:

  • Aumento delle pensioni minime: previsto un incremento di 20 euro mensili per gli over 70 a basso reddito, con un impatto economico positivo su oltre un milione di pensionati in condizioni di disagio. L’incremento ingloba anche gli otto euro già concessi in via transitoria nel 2025.
  • Proroga dell’Ape Sociale: la misura verrà mantenuta per tutto il 2026, consentendo il pensionamento anticipato (a 63 anni e 5 mesi) a chi si trova in condizioni di difficoltà come disoccupati, caregiver, invalidi o impegnati in mansioni usuranti.
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