La Manovra Finanziaria 2026 rappresenta un momento di svolta per il sistema pensionistico italiano, introducendo nuovi parametri nell’accesso alla pensione e modificando alcune storiche eccezioni.
Queste disposizioni derivano dall’esigenza di garantire la sostenibilità finanziaria, in risposta al progressivo aumento dell’aspettativa di vita e alla pressione esercitata dall’invecchiamento della popolazione attiva sul mercato del lavoro. Le nuove regole comportano un innalzamento graduale dei requisiti anagrafici, destinato a modificare le prospettive dei futuri pensionati e a ridisegnare il welfare nazionale.
Come cambiano i requisiti per l’età pensionabile dal 2027
A partire dal 2027, il sistema pensionistico italiano vedrà un aumento dei requisiti anagrafici e contributivi per l’accesso alle prestazioni di vecchiaia e anticipate. Secondo quanto annunciato dal Ministero dell’Economia, l’età minima richiesta per il pensionamento ordinario verrà aumentata seguendo un meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita registrata dall’Istat. Nello specifico:
- Dal 1° gennaio 2027, l’età minima per la pensione di vecchiaia passerà a 67 anni e un mese, invece dei 67 anni attuali.
- Dal 2028, questo requisito verrà ulteriormente elevato a 67 anni e tre mesi.
- Nel 2029 si prevede un ulteriore scatto a 67 anni e cinque mesi.
Anche per chi si avvale del pensionamento anticipato, sarà necessario maturare 42 anni e 11 mesi di contributi nel 2027, con successivi aumenti nei bienni successivi.
Il principio dell’adeguamento automatico legato all’andamento della speranza di vita è una misura volta a tutelare la sostenibilità dei conti pubblici. Questo aggiornamento riguarda la quasi totalità dei lavoratori, con esclusione esplicita solo delle categorie considerate gravose o usuranti.
Le modifiche hanno impatti rilevanti anche sulle successive modalità di accesso alla pensione, dato che le opzioni di flessibilità come Quota 103 e Opzione Donna non risultano più rifinanziate dalla Manovra.
Il calendario degli aumenti dell’età pensionabile: date e passaggi fino al 2067
L’aggiornamento dei requisiti anagrafici prevede tappe precise già calendarizzate dalla Ragioneria Generale dello Stato e confermate dall’Istat, con una progressione che accompagnerà il sistema previdenziale italiano per i prossimi decenni. Il meccanismo di adeguamento all’aspettativa di vita si traduce in incrementi programmati che possono essere così sintetizzati:
Anno |
Età minima pensionabile |
2027 |
67 anni e 1 mese |
2028 |
67 anni e 3 mesi |
2029 |
67 anni e 5 mesi |
2050 |
68 anni e 11 mesi |
2067 |
70 anni |
Ogni due anni, fino al 2067, è previsto un aumento di uno-due mesi per ogni scatto, salvo revisioni da parte del Parlamento o mutate condizioni demografiche. Tale percorso impone una costante rivalutazione delle condizioni di uscita dal mondo del lavoro, adattando il sistema agli equilibri tra popolazione attiva e quella in pensione.
Per comprendere meglio la transizione:
- Nel 2050, la soglia verrà innalzata vicino ai 69 anni (68 anni e 11 mesi).
- Il traguardo dei 70 anni come età minima pensionabile sarà raggiunto nel 2067, secondo le simulazioni ufficiali.
Le categorie escluse dall’aumento dell’età pensionabile e le eccezioni previste
Nonostante l’aumento generalizzato dei requisiti per
accedere alla pensione di vecchiaia, la Manovra 2026 prevede esplicite eccezioni. A beneficiare di una deroga rispetto al nuovo innalzamento sono i
lavoratori che svolgono attività considerate gravose o usuranti, secondo elenchi periodicamente aggiornati dalle autorità competenti.
Le esenzioni includono:
- Operai addetti a mansioni particolarmente faticose o rischiose (es. siderurgia, lavori in miniera, cave, ambienti ad alte temperature)
- Addetti ad assistenza personale per non autosufficienti
- Personale sanitario impegnato su turni notturni
- Insegnanti di scuola dell’infanzia e lavoratori agricoli
- Operatori della raccolta rifiuti, facchini, conduttori di mezzi pesanti.
Queste categorie continueranno a godere di uno
scivolo che li esenta dal nuovo meccanismo di adeguamento per il biennio 2027–2028, mantenendo i requisiti precedenti.
L’Ape Sociale è stata, infatti, prorogata per tutto il 2026, consentendo l’uscita anticipata a chi rientra nei parametri di disagio economico o salute compromessa.
Le altre novità della Manovra 2026: aumenti delle pensioni minime e proroga dell’Ape Sociale
Oltre all’adeguamento dei requisiti anagrafici, la Manovra 2026 introduce interventi sul fronte della previdenza sociale destinati a tutelare i soggetti più fragili:
- Aumento delle pensioni minime: previsto un incremento di 20 euro mensili per gli over 70 a basso reddito, con un impatto economico positivo su oltre un milione di pensionati in condizioni di disagio. L’incremento ingloba anche gli otto euro già concessi in via transitoria nel 2025.
- Proroga dell’Ape Sociale: la misura verrà mantenuta per tutto il 2026, consentendo il pensionamento anticipato (a 63 anni e 5 mesi) a chi si trova in condizioni di difficoltà come disoccupati, caregiver, invalidi o impegnati in mansioni usuranti.
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