Se un figlio vive a turno con i genitori divorziati c'è assegno di mantenimento o no secondo leggi 2022

Regole obbligo di assegno di mantenimento periodico all’altro coniuge per figli che vivono a turno con entrambe i genitori: cosa prevedono leggi in vigore

Autore: Marianna Quatraro
pubblicato il
Se un figlio vive a turno con i genitori

Se un figlio vive a turno con i genitori divorziati c'è assegno di mantenimento?

Secondo le leggi 2022 in vigore, se un figlio vive a turno con i genitori divorziati non c'è obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento periodico ma ogni genitore deve sempre e comunque provvedere al mantenimento del figlio senza necessità di erogare all’altro l’assegno di mantenimento. 
 

Se un figlio vive a turno con i genitori divorziati c'è sempre obbligo dell0 assegno di mantenimento? L’assegno di mantenimento è un contributo dovuto dai genitori al mantenimento dei figli per un importo che viene generalmente deciso o dagli stessi genitori, quando si mettono di comune accordo, o dal giudice competente.

L’assegno di mantenimento è una misura che viene stabilita in sede di separazione (e divorzio), per i figli nati nel matrimonio, e in sede di regolamentazione dei rapporti personali e patrimoniali con la prole, in caso di figli nati fuori dal matrimonio, e nel caso di separazione consensuale, si registra un accordo tra i coniugi che riguarda i rapporti personali e patrimoniali per cui sono liberi di determinare la misura dell’assegno per i figli, mentre nel caso della separazione giudiziale, spetta al giudice determinare la misura dell’assegno da versare periodicamente e stabilire la divisione delle spese straordinarie.

  • Se un figlio vive a turno con i genitori divorziati c'è assegno di mantenimento o no
  • Mantenimento dei figli fino a quando è obbligatorio

Se un figlio vive a turno con i genitori divorziati c'è assegno di mantenimento o no

Stando a quanto previsto dalle leggi 2022 in vigore, il versamento dell’assegno di mantenimento ai figli è sempre obbligatorio da versare, sia nel caso di genitori che divorziano e sia nel caso di separazione di genitori conviventi non sposati e le norme stabiliscono che entrambe i genitori debbano provvedere al mantenimento dei figli in misura proporzionale alle proprie disponibilità economiche.

Precisiamo, però, che la legge italiana prevede tre forme di collocamento dei figli minori che sono:

  • collocamento prevalente, per cui cui i figli risiedono in prevalenza presso l’abitazione del cosiddetto genitore collocatario, considerato più idoneo;
  • collocamento turnario, in cui i figli vivono a turni di periodi con ciascun genitore;
  • collocamento invariato, in cui tocca ai genitori ad alternarsi e i minori risiedono stabilmente in una sola abitazione.             

Il collocamento turnato prevede il cosiddetto mantenimento diretto del minore nei periodi di rispettiva permanenza presso ognuno dei due genitori, ad eccezione delle spese straordinarie che devono essere divise tra i due genitori in parti uguali o in proporzione ai rispettivi redditi. 

Dunque, se un figlio vive a turno con i genitori divorziati non c'è obbligo di versamento dell’assegno di mantenimento periodico all'altro genitore ma ogni genitore deve sempre e comunque provvedere al mantenimento del figlio senza necessità di erogare all’altro l’assegno di mantenimento. 

Precisiamo, inoltre, che se durante le vacanze estive, per un mese intero, il bambino resta con il padre, quest’ultimo non può autonomamente sospendere la corresponsione dell'assegno di mantenimento, perché, se stabilito in sede di separazione e divorzio, deve essere sempre corrisposto dal genitore non collocatario.

Mantenimento dei figli fino a quando è obbligatorio

Pur non essendo tenuto al versamento dell’assegno di mantenimento per i figli all’altro coniuge nel caso di divorzio, il genitore ha sempre l’obbligo di mantenere il proprio figlio e la legge italiana ha stabilito che il mantenimento ai figli è obbligatorio per i genitori fino a quanto i figli stessi non raggiungono una indipendenza economica tale da poter vivere e mantenersi in piena autonomia.

Il mantenimento ai figli non termina, dunque, con il raggiungimento della maggiore età da parte dei figli, ma termina solo con il raggiungimento dell’indipendenza economica. Non è solo la condizione lavorativa a determinare l’indipendenza economica del figlio, ma il guadagno che ne deriva, perché nei casi, per esempio, di figli che fanno lavori precari, o a tempo determinato, o part time, non sussiste la condizione economica che permette ai figli di vivere in piena indipendenza per cui resta l’obbligo del mantenimento per i genitori.