Le 5 nuove modifiche per Imu e Tari su pagamenti ed esenzioni già ufficiali e attese nel 2023

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Le 5 nuove modifiche per Imu e Tari su p

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Cosa cambia per le imposte sulla casa Imu e Tari da quest'anno: ecco quali sono le novità già ufficiali pronte ad entrare in vigore

Quali sono le cinque novità per Imu e Tari previste al via quest'anno nel 2023 già ufficiali? Imu e Tari sono le imposte sulla casa che devono essere obbligatoriamente pagate dai soggetti individuati dalla legge e secondo specifiche condizioni. L’Imu è l’imposta municipale unica che deve essere pagata dai proprietari di tutti gli immobili, senza alcuna deroga, a meno che non si tratti di proprietari di prime case e relative pertinenze, a patto che non si tratti di case di lusso o di pregio, o di terreni agricoli.

La Tari è l’imposta sui rifiuti che deve essere sempre pagata da tutti, con pochissimi casi di esenzione, considerando che il presupposto impositivo della Tari è che la superficie che si occupa, in qualsiasi modo, a a qualsiasi titolo e di qualsiasi tipologia, sia suscettibile di produrre rifiuti. Vediamo di seguito cosa cambia il prossimo anno 2023 per Imu e Tari.

  • Novità Tari 2023 già ufficiali
  • Cosa cambia per Imu nel 2023

Novità Tari 2023 già ufficiali

Partendo dalla Tari, quest'anno potrebbero cambiare le modalità di pagamento dell’imposta sui rifiuti, prevedendo il calcolo di pagamento della Tari proporzionale alla quantità di rifiuti prodotti.

Una recente sentenza dalla commissione tributaria regionale della Toscana ha stabilito che i Comuni non possono far pagare ai non residenti rispetto ai residenti lo stesso importo tari, prevedendo tariffe alte senza che siano legate alla produzione dei rifiuti. 

Secondo quanto spiegato dai giudici, abitando i residenti con continuità nel territorio comunale, producono logicamente una maggiore quantità di rifiuti rispetto a coloro che, a parità di condizioni abitative, vi risiedono solo per periodi di tempo limitati o saltuari, per cui la tassa non può essere pagata in misura eccessiva su coloro che producono meno rifiuti.

Il calcolo del pagamento della Tari dovrebbe, infatti, essere proporzionale alla produzione rifiuti, perché, secondo i giudici, è illegittimo il regolamento comunale che non rispetta il principio di proporzionalità.

Altra novità già ufficiale per il 2023 relativa alla Tari è l’esenzione totale dal pagamento della Tari su terreni agricoli, per cui l’imposta è considerata illegittima, così come è prevista la totale esenzione del pagamento della Tari sui rifiuti anche per case disabitate e prive di arredi e utenze e inagibili. 

Cosa cambia per Imu nel 2023

Novità sono già state approvate anche per il pagamento Imu 2023. La prima novità Imu già ufficiale per il 2023 è la sua trasformazione in imposta regionale con trasferimento di competenza dell’imposta sugli immobili, dunque, dallo Stato alla Regione.

Dal primo gennaio, l’Imu sarà regionale e la prima regione a muoversi in tal senso è il Friuli Venezia Giulia. La regione avrebbe già fissato l'aliquota per il pagamento Imu allo 0,86% con la possibilità, però, per pgni singolo Comune di portarla anche al massimo all'1,06%

Secondo novità già ufficiale nel 2023 per l’Imu è l’esenzione dal pagamento dell’imposta per i proprietari di immobili occupati. I proprietari di casa che hanno, infatti, presentato denuncia di occupazione abusiva della propria abitazione saranno esenti dal pagamento dell’imposta, come previsto dalla nuova Manovra Finanziaria 2023. 

Infine, ultima novità importante per l’Imu nel 2023 è l’apposita legge che recepisca una recente sentenza della Corte Costituzionale sulla illegittimità di pagamento Imu su due case per due coniugi che hanno residenze differenti. 

La norma in vigore prevede che l’esenzione dell’Imu valga solo per una delle due abitazioni di coniugi separati o che vivono in residenza differenti, con obbligo di pagamento sull’altra. La Corte Costituzionale, con una recente sentenza, ha invece stabilito che se due coniugi hanno residenze separate nello stesso comune o in località diverse e si tratta di residenza effettive e non fittizie, allora è possibile usufruire di una doppia esenzione e non solo quindi su una sola casa.