Bnl, truffa nuova che svuota conti correnti e carte. E altri istituti attaccati. Cosa necessario sapere

di Chiara Compagnucci pubblicato il
Bnl, truffa nuova che svuota conti corre

Nuova truffa che li svuota.

Basta leggere il testo della mail inviata per rendersi conto di come tutto sia ben organizzato per fare cadere quanti più sprovveduti possibili nella trappola.

Rischi per i conti correnti Bnl e carte di credito per una nuva truffa attuale nell'ultimo periodo, ma in generale sotto attacco, e in modo continuo, sono tutte le banche e gestori di carte.

L'hanno giustamente chiamata la truffa che svuota le carte e i conti correnti. Una pratica già ben conosciuta ma che questa volta ha presto di mira i correntisti Bnl. E la tecnica utilizzata, non senza una certa sorpresa considerando che si ripete ma sempre con buoni risultati, è la solita: l'invio massivo di messaggi di posta elettronica con l'invito a cliccare il link allegato e a inserire dati personali per riscuotere un rimborso. Ma naturalmente è una truffa, artigianale ed elementare eppure efficace. Cosa fare per non cadere nel tranello ovvero come difendersi? Basta non fare seguito ai contatti su cui non si hanno certezze e, nel dubbio, telefonare alla propria banca.

Cosa scrivono i truffatori

Basta poi leggere il testo della mail inviata per rendersi conto di come tutto sia ben organizzato per fare cadere quanti più sprovveduti possibili nella trappola: "Ti informiamo che avete il diritto a ricevere un rimborso BNL da noi per un importo di 43,00 euro e disponibile online. Accedi ai servizi online per ricevere il rimborso. Ti ricordiamo alcuni vantaggi del Conto Online: assistenza 24 ore su 24 su tutte le tematiche relative alla linea e alle rimborso di Bnl; possibilità di inoltrare richieste e segnalazioni veloci direttamente online senza tempi di attesa al telefono, ottenendo una risposta entro 24 ore; opportunità di visualizzare il dettaglio di tutte le chiamate.

Gli altri istituti

Stanno arrivando come avvisa la Polizia Postale e le stesse banche migliaia di email, più di una email per account per attirare maggiormente l'attenzione dell'utente, dove si dice che ci sono stati degli accediti e delle spese sul proprio conto che occorre verificare. A quel punto viene inserito un link che manda in una pagina molto simile a quella della propria banca dove si chiede di inserire i dati che vengono catturati in questo modo dai truffatori.

La dinamica degli sms è molto simile. Vengono scritti sms dove si indica che è stato attivato un nuovo servizio di homebaking e che per attivarlo bisogna accedere nuovamente al proprio servizio (o anche per disattivarlo) oppure viene chiesto di resettare le proprie credenziali. E anche qui viene isnerito u link fraudolento.

Consigli per proteggersi

La difesa è molto semplice, e l'abbiamo scritta più volte. Prima di tutte le banche non mndano mai e-mail o sms dove si chiede di inserire la login e la password. Mai. Poi il sito su cui si viene indirizzati spesso  è sen https://, anche se ormai molti truffatori lo usano. A questo punto meglio premunirsi di un buon software antifrode che indica quali siti sono potenzialmente pericolosi.

Alttre attenzioni per proteggersi sono date dal modificare periodicamente i codici di accesso all'area riservata e controllare con regolarità i movimenti del conto corrente per assicurarsi che le transizioni riportate siano quelle effettuate. I sistemi di notifica messi a disposizione dagli stessi istituti di credito possono essere utili per verificare le operazioni. Per connettersi al sito della banca è sempre meglio digitare direttamente l'indirizzo nella barra di navigazione e controllare che il nome del sito sia scritto correttamente. 
E in parallelo non cliccare mai sul link che rimandano al sito della banca se sono all'interno di email o sms sospetti. Sul sito della banca, il consiglio è di cliccare due volte sull'icona del lucchetto nella barra di navigazione e verificare la correttezza dei dati visualizzati. Diverso è il caso delle truffe fisiche atraverso la manomissione degli sportelli Atm o dei punti di pagamento nei luoghi in cui più comunemente si utilizzano le carte di credito associate ai conti.

Ma se si segue il primo punto, ovvero non seguire email della proprioa banche chiede i dati sensibili si va sul sicuro. Se c'è qualche dubbio basta telefonare alla propria filiale o ancora meglio chiamare i numeri verdi 800.57.57.57 per Intesa San Paolo e 800.57.57.57 per Unicredit

Una delle truffe più usate, Iban

Ancora una vittima della truffa dell'Iban, questa volta è accaduto nella zona di Viterbo ad Andrea, un concessionario di auto. Ma la sua è una, purtroppo, delle tante staoria di truffa che continua ad aumentare come riportano i dati più recente su questo tipologie di frodi.

Andrea getisce una concessionaria di auto e un pomeriggio, una sua cliente con cui stava trattando un auto, gli scrive una mail per confermare il pagamento di un veicolo. E così procede al bonifico. Ma il giorno successivo la signora lo chiama dicendo di non aver ricevuto i soldi e così il malcapitato scopre che l'Iban non era quello di un negozio di auto di Milano, ma di un privato. Nella distinta aveva inserito anche il nome, ma quello che conta è l'Iban

Andrea era diventato, purtroppo, uno delle vittime della truffa dell'Iban, con un virus o per meglio dire un trojan che entra nella posta elettronica e cambia tutti gli iban registrati, ad esempi quelli dei clienti o dei fornitori.

A questo punto, Andrea fa la denuncia alla Polista Postale e, fortunatamente, dopoi circa 30 giorni, la Polizia Postale riesce a riostruire la vicenda e recuperare i soldi, ma come spiega sempre lo stesso Andrea, gli stessi poliziotti gli hanno spiegato che è stato molto fortunato, perchè di solito i soldi vengono ritirati da un prestanome su cui vengono messi sul proprio conto che, poi, li spedisce all'estero. E anche se viene trovato, si dichiara ed è, poi, concretamente nullatenente.

A quanto sembra, le credenziali per entrare nel suo computer e poi nella sua posta elettronica, tra l'altro, non sono state "prese" attraverso un virus inviato via email, ma dopo essersi riusciti a intriffalarsi nella rete Wifi del suo negozio di autovetture e da l'aver inserito sul pc un trojan sul pc per entrare nel programma email e cambiare gli Iban

E sms

E' differente dalle altre perchè non avviene via email o attraverso Facebook o altri strumenti social, ma via Sms con un messaggino che annuncia il rimborso di una fantomatica iva del 22% deciso da Equitalia.
L'unica azione che viene chiesta all'utente è di linkare sul sito della banca di Cariparma che in realtà sembra identico a quello originale, ma già dall'url è chiaramente diverso ovvero www.cari-parma.it.

A quel punto se l'utente inserisce i suoi dati, i truffatori hanno in mano username e password del contocorrente e ne possono rubare i soldi liberamente.

Al momento la denuncia di questa nuova truffa via sms è stata fatta dallo Sportello dei diritti,
associazione dei consumatori, a cui è seguita la conferma e l'allarme della Polizia Postale e sembra essere legata solo a Banca di Parma.
Ma è fortamente probabili che analoghi sms siano inviati con nomi di altre banche o che lo potrebbero essere in futuro.
Massima attenzione, dunque, e occorre appena si riceve un sms del genere non fare nulla, non seguire il link e denunciarlo online alla Polista Postale.